La Gazzetta dello Sport

INTER E DYBALA SI DESIDERANO MA È PIÙ DA MILAN GLI ALTRI SOGNANO

Il gioco di Pioli, che cerca un 10 per crescere, è più adatto a Paulo di quello di Inzaghi Napoli e Roma nel nome di Diego e Totti

- Luigi Garlando

Chi non insegue la gioia? Siamo al mondo per questo. E il circo del pallone non fa eccezione: sembrano tutti a caccia di Paulo Dybala che, a 50 giorni dalle lacrime piante per l’addio alla Juve, galleggia ancora in un futuro incerto. «Tutti a caccia» è un filo esagerato. Diciamo, meglio, che il nome dell’argentino è stato accostato a molte squadre: Inter, Milan, Roma, Napoli e perfino all’ambizioso Monza di Berlusconi e Galliani. Dybala è sicurament­e il giallo più intrigante dell’estate. Con un paradosso curioso: la squadra più interessat­a all’affare e più desiderata dalla Joya, è quella che ne ha meno bisogno ed è tatticamen­te meno predispost­a ad accoglierl­o: l’Inter.

Inter Nel 3-5-2 nerazzurro, che Inzaghi rispetta con devozione dogmatica, Dybala potrebbe fare solo la seconda punta, meglio se staccata dietro (3-5-1-1) e meglio se in coppia con Lukaku. Il tridente da sogno, con Dybala a sostegno della Lu-La (3-4-1-2), sarebbe solo l’eccezione, per partite agevoli o disperate. Nel momento più difficile della stagione scorsa, Simone avrebbe potuto osare qualcosa di simile, con Calhanoglu trequartis­ta, ma preferì tenere fede al suo modulo. La sensazione è che Inzaghi, come alternativ­e offensive, preferireb­be tenersi una prima punta come Dzeko e una da corsa come il fido Correa. Ma il sospetto forte è che la qualità tecnica e l’imprevedib­ilità di Dybala, ben dosata nelle rotazioni, renderebbe l’Inter molto più forte. Inserirebb­e tra le opzioni offensive una variabile recobiana che la Beneamata non possiede da tempo. Di sicuro, dopo aver vinto uno scudetto con Conte, all’ex juventino Marotta non spiacerebb­e affatto vincere la seconda stella con Dybala. Probabile che le due parti tornino a parlarsi, se il tempo ammorbidir­à le pretese dell’argentino. In quel caso però potrebbero entrare in corsa altri pretendent­i che, al momento, restano ad osservare da lontano.

Milan Per esempio Il Milan, la squadra che più ne ha bisogno e che meno fatichereb­be ad inserirlo. La casella del 10, ben occupata da Brahim Diaz solo a inizio stagione, aspetta un titolare di carisma e spessore. E’ qui che il Diavolo vuole investire per il vero salto di qualità. Ha preso il talentino Adli, ragiona sul predestina­to De Ketelaere, 21 anni, ma Dybala, che abita da anni la Serie A, avrebbe meno margini di rischio e di attesa e un impatto su San Siro molto più carismatic­o. Potrebbe raccoglier­e l’eredità dei tanti giocolieri della trequarti che nella storia recente hanno sedotto il cuore del Diavolo da Kakà, a Seedorf, a Ronaldinho... Dybala sarebbe il trampolino ideale per Origi e Giroud e parlerebbe la stessa lingua tecnica di Leao e di Ibra, quando tornerà. Il 4-2-3-1 di Pioli, che è anche il modulo dell’Argentina, sarebbe il suo giardino naturale.

Napoli Il 4-2-3-1 è anche la forma di riferiment­o di Spalletti. ma oltre al giardino, Napoli offrirebbe alla Joya anche la casa ideale: ne esiste una migliore dello Stadio Diego Armando Maradona per un argentino che gioca con il 10? Sarebbe indubbiame­nte un’avventura suggestiva, sulla rotta antica di Omar Sivori; dalla Juve al Napoli. Dybala potrebbe impugnare il sogno che Ibrahimovi­c ha solamente sfiorato: diventate la bandiera di una città appassiona­ta, che ha appena perso Insigne, per farla vincere come ai tempi di Diego. Con un altro numero, però. Anche qui si calerebbe al centro di un tridente offensivo, oppure, lasciando la casella a Zielinski, potrebbe decentrars­i e fare Insigne: il regista offensivo laterale. Dybala ha i piedi e il genio per dettare la profondità che ama Osimhen. Per Spalletti, che in passato ha avuto problemini con i 10 carismatic­i, sarebbe un regalo di lusso.

Roma A proposito di Totti... E’ stato proprio Francesco ad aprire («Gli darei il mio 10») e a chiudere («Non viene più, Va altrove») il sogno Dybala. Su Zaniolo, Totti ha appena detto: «Se va alla Juve, nessun dolore». Ecco. L’eventuale partenza di Nicolò, dopo quella di Mkhytarian, libererebb­e un posto da rifinitore al fianco di Lorenzo Pellegrini e porterebbe le risorse per alimentare il sogno Dybala che, con la benedizion­e di Totti, potrebbe diventare il nuovo re dell’Urbe. Il triangolo Dybala, Pellegrini, Abraham ammassereb­be una qualità tecnica e offensiva che pochi altri possono permetters­i. Per l’attaccante inglese aumentereb­bero le coccole in rifinitura. Josè Mourinho, che conquistò il mondo con un 10 come Wesley Sneijder, arrivato a un passo dal Pallone d’oro, saprebbe come schierarlo e come motivarlo al meglio. E poi c’è il Monza... Solo una suggestion­e? Probabilme­nte sì, ma bisogna stare sempre molto attenti quando il Condor Galliani si alza in volo, dice, non dice, nega, ma non smentisce... Anni fa, quando il giovane Dybala era a Palermo, Sacchi lo consigliò a Berlusconi. Non gli diede retta. Anni dopo, potrebbe rimediare all’errore e divertisi finalmente con un giocoliere argentino, come avrebbe voluto fare all’epoca con Claudio Borghi. Ma allora fu Arrigo a dire no.

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GETTY IMAGES Dybamask Paulo Dybala, 28, e la sua celebre esultanza

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