La carica di Sinisa Miha sempre al campo per spingere il Bologna Saputo alza l’asticella
Indicazioni al gruppo e idee mercato Il presidente: «Almeno 50 punti»
Anche ieri mattina Sinisa Mihajlovic era a Casteldebole. Vicino ai suoi ragazzi e pianificando col proprio staff, dentro al proprio mondo e nella quotidianità che più lo fa sentire forte. Probabilmente si presenterà anche questa mattina, al Centro tecnico: e nessuno si stupisca, la sua volontà è di ferro.
In presenza In queste sue mattinate a star vicino alla squadra, il tecnico rossoblù ragiona col comparto di mercato Sartori e Di Vaio del Bologna che sta per nascere: ma il messaggio è un altro oltre che forte e chiaro, ovvero che il tecnico “serbolognese” continua la sua Bologna-terapia, non allenta la presa, resta sul pezzo. Voleva essere presente il giorno del raduno e lo ha fatto. «Voglio che facciate una grande annata», ha detto venerdì scorso. E lo ripete di continuo. Motivazioni. Negli intervalli fra l’arrivo dei giocatori, l’inizio dell’allenamento e il rientro negli spogliatoi, Sinisa abita il proprio ufficio, poi la sala-relax di Casteldebole, evita di esporsi troppo al sole, lancia battute ai suoi ragazzi costantemente, riceve abbracci da tutti, carica e motiva. E poi parla appunto di mercato, perché sono state già troppe le videochiamate con Sartori e Di Vaio: ora vuole agire in presenza. E lo fa.
Josip e Strand Larsen Da remoto Sinisa dirigerà i primi allenamenti della squadra a Pinzolo (da domani): e intanto vive l’attesa per la questione-Ilicic (che ieri si è presentato al raduno dell’Atalanta). Josip è il mancino che farebbe magie nel gioco e impazzire Bologna. Il tutto mentre Sartori stesso cerca la formula giusta per agguantare Jorgen StrandLarsen: restano da limare circa 2 milioni. E pensando sempre al terzino sinistro, da Doig a… Cambiaso (se la Juve lo presterà).
Saputo e l’Europa Intanto, il presidente Joey Saputo ha toccato anche il tema-Bologna in una intervista a Omni News. Si parla anche di Europa. «Per poter sognare in grande bisogna innanzitutto stare costantemente nella parte sinistra della classifica, dobbiamo arrivare a conquistare sempre dai 50 punti in su, cominciare da lì per poi un giorno coronare il sogno di entrare nelle coppe europee». Nel 2014 Saputo acquistò il club rossoblù. «Volevo aiutare la crescita del calcio qui in Canada e creare una sorta di gemellaggio con un club europeo, e c’è stata questa opportunità col Bologna - continua il patron -. Lì ci sono certamente delle aspettative, i bolognesi ti fanno lavorare. Per me la cosa principale era riportare un po’ di credibilità alla società. Il calcio italiano? Dobbiamo cambiare gli stadi e far capire che una partita di calcio è molto più della partita in sé. Per attirare la gente occorre investire sugli impianti, vivere ogni match come un’esperienza a tutto tondo: è proprio quella mentalità che deve cambiare in Italia, le altre Leghe europee si stanno evolvendo e la Serie A deve fare altrettanto a quel livello lì».
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