La Gazzetta dello Sport

Quattromil­a tifosi in Piazza del Popolo, fischiato Lotito

Presentate le nuove maglie, molti si aspettavan­o Romagnoli. Immobile: «Togliamoci grandi soddisfazi­oni»

- ROMA

Una grande festa, anche se è mancato l’invitato che tutti speravano di incontrare. Ieri sera la Lazio ha riempito Piazza del Popolo (con circa 4mila tifosi) per la presentazi­one delle maglie 2022-23 (griffate Mizuno dopo 10 anni con la Macron). La prima, azzurra con bordini e colletto bianchi, è classica e ha diverse aquile stilizzate trasparent­i che richiamano alla storica maglia bandiera (la più amata dai laziali). Nera con una banda gialla che attraversa tutto il petto quella da trasferta, verde quella del portiere. I tifosi speravano che venisse presentato un nuovo acquisto fra la porta (persi a parametro zero sia Strakosha che Reina) e la difesa (anche Luiz Felipe si è svincolato). Per tutto il pomeriggio si era parlato di una sorpresa ai tifosi, motivo per il quale in molti si aspettavan­o l’arrivo di Alessio Romagnoli. Anche per questo il presidente Lotito è stato fischiato nel momento in cui è salito sul palco. «Se qualcuno fischia, vuol dire che qualcosa di buono abbiamo fatto - ha spiegato Lotito -. Siamo qui per portare avanti un percorso di crescita, legato non solo ai risultati ma anche a ciò che dobbiamo rappresent­are nel mondo. La nostra forza siete voi, ma dobbiamo tradurla tramite fatti concreti. Stiamo allestendo una squadra che se la giocherà alla pari con tutti». Oggi però la squadra partirà per il ritiro di Auronzo senza rinforzi in porta e con il solo Kamenovic a disposizio­ne in difesa (esclusi i Primavera) e la preoccupaz­ione comincia a montare.

Entusiasmo Eppure le maglie e la serata di ieri hanno permesso ai tifosi di immergersi nella lazialità e di sentirsi vicini alla squadra. «Vogliamo toglierci grandi soddisfazi­oni - ha spiegato Immobile -. Abbiamo bisogno dei tifosi tanto quanto loro hanno bisogno di noi. Vorrei vedere sempre questo entusiasmo. La maglia mi piace tanto ma io ce l’ho tatuata sul cuore già da tempo. Posso promettere grande impegno da parte di tutti noi ma ripeto che abbiamo bisogno della gente». E il popolo laziale ha risposto presente alla prima festa della stagione. Alla quale è mancato però l’invitato speciale che tutti speravano di incontrare. e.b.

«Potevo andare in Spagna e in Inghilterr­a, la Lazio aveva fatto un sondaggio, insomma avevo richieste anche molto interessan­ti: però ho preferito tornare a casa, avevo quasi 33 anni allora e mi pareva che fosse arrivato il momento opportuno. Ma vede: non c’entra l’età, perché senti sempliceme­nte che è il momento giusto, che devi fare quel passo. Magari pensi che fra un anno non ti vengono più a cercare, che hai perso un’occasione e chissà se ti ricapita. È un grande colpo di Berlusconi e anche di Pessina. Lo fanno capitano? Quando tornai io c’erano Marocchi e Signori: vuol dire che hanno apprezzato la sua scelta non banale nè scontata».m.d.v.

«Cresciuto nel Bologna, a un certo punto capii che dovevo tornare. Pessina avrà la fascia, io avevo Marocchi e Signori»

Ieri e oggi

A sinistra Gianluca Pagliuca nel 2003, durante la sua seconda volta al Bologna. A destra Pagliuca oggi, 55 anni

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GETTY Super bomber Ciro Immobile, 32 anni, sul palco di Piazza del Popolo
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