La Gazzetta dello Sport

Sponsor, follower e brand: i tre pilastri dell’impero di Ronaldo

- Di Marco Nicoliello

Quando nell’estate 2003 approdò al Manchester United, Cristiano Ronaldo avrebbe voluto continuare a sfoggiare lo stesso numero di maglia, il 28, che aveva allo Sporting Lisbona. Furono i dirigenti dei Red Devils a imporgli la casacca col numero 7, cifra che nel passato glorioso del club era stata stampata sulle spalle di personaggi del calibro di George Best, Bryan Robson, Eric Cantona e David Beckham. Sulla sponda rossa del fiume Mersey intuirono che quel promettent­e teenager sarebbe diventato un grande col pallone ai piedi, ma mai avrebbero scommesso sulle sue imprese extra sportive. Risultati economici che letti vent’anni più tardi non hanno nulla da invidiare ai traguardi raggiunti sul campo. Il tutto grazie proprio al marchio CR7, due lettere e un numero nati quasi per caso a Manchester, ma poi diventati un logo capace di uscire dal rettangolo di gioco e di marchiare a fuoco una galassia estesasi ben al di fuori dello sport. Oltre a guadagnare milioni di euro ogni anno tra stipendi e premi assicurati­gli dal proprio club, Cristiano Ronaldo ha messo insieme una fortuna, grazie agli sponsor, alle attività imprendito­riali e ai follower sui Social Network.

Salto miliardari­o Il passo nella storia economica il trentasett­enne di Funchal lo ha compiuto nel 2020 quando è diventato il primo calciatore a raggiunger­e un patrimonio di 1 miliardo di dollari consideran­do tutte le entrate della carriera. Proventi che ormai da cinque stagioni superano sempre i 100 milioni di dollari annui. Secondo i calcoli di Forbes, nel 2017-18 Ronaldo guadagnava 93 milioni di dollari, 58 derivanti dal campo (stipendi lordi più premi) e 45 dalle attività extra: sponsorizz­azioni, diritti di immagine e gestione del marchio CR7. Nella stagione successiva il totale dei compensi è salito a 108 milioni di dollari (61 dal campo e 47 dagli extra), per poi toccare quota 109 (65+44) nel 2018-19, 105 nel 2019-20 e il picco di 120 milioni di dollari (70+50) nel 2020-21. Nell’ultima analisi, pubblicata il mese scorso, e basata sui proventi da maggio 2021 ad aprile 2022, Ronaldo risulta terzo in classifica con un introito annuo di 115 milioni di dollari: 60 tra stipendi e premi e 55 dal resto delle attività. Soltanto due sportivi hanno guadagnato più di lui nell’ultimo anno: Lionel Messi (130 milioni di dollari) e il cestista LeBron James (121,2).

Nike per sempre L’impero costruito da Ronaldo al di fuori del calcio si basa su tre pilastri. Il primo è il crescente paniere di sponsor. L’unica cifra pubblica sono i 20 milioni annui percepiti da Nike, che col portoghese ha firmato un contratto a vita. Gli importi degli altri accordi non sono noti, ma si sa che i partner principali dell’ex attaccante della Juventus sono Herbalife, Delivery Hero, Mtg e Unilever. Il secondo elemento del modello di business è la marea di follower sui social. A maggio 2022, mettendo insieme Facebook, Instagram e Twitter, Ronaldo risulta seguito da 690 milioni di utenti, record assoluto in ambito calcistico. Una base del genere rende il lusitano appetibile sul mercato più dal punto di vista commercial­e che sportivo. Si spiega così l’impatto mediatico del suo brand, quel CR7 che ormai è un timbro in svariati settori. Quattro sono i principali: abbigliame­nto, articoli sportivi, hotel e palestre. Tutto era cominciato con la biancheria intima, poi sono arrivate le scarpe, quindi i profumi. Successiva­mente la decisione di investire in una catena di alberghi di lusso nella sua Madeira e poi di aprire centri fitness. Non solo fisici, ma anche online. Sì, perché l’azienda Ronaldo ha sempre cavalcato le tendenze e cercato di spostare più in là la linea della frontiera. Non stupisce quindi che di recente CR7 abbia esplorato anche il mondo delle criptovalu­te e della blockchain. Si è infatti accordato con Binance per lanciare alcune collezioni di token non fungibili da vendere ai tifosi.

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Il re del gol Nel gennaio 2021 CR7 scende dal suo aereo mostrando il riconoscim­ento Fifa come miglior marcatore in nazionale di tutti i tempi

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