Kyrgios no limits «Bevevo nei pub e sono ai quarti» Nadal sul velluto
Nel 2017, prima di una partita con Rafa, il manager lo trovò in un locale alle 4: «Sono migliorato...»
Dopo i freschi scandali in Parlamento e il Giubileo della Regina, l’argomento più trattato sui giornali inglesi riguarda un guascone australiano che da dieci giorni sta terremotando il tradizionale aplomb di Wimbledon dividendo gli appassionati tra chi lo vorrebbe crocifisso e chi invece ne perora l’elevazione agli altari per consegnare il torneo a un nome nuovo e sicuramente più eccitante del solito dualismo Djokovic-Nadal.
Vino Che la presenza di Nick Kyrgios non potesse rivelarsi banale, anche in considerazione dello stato di forma mai così brillante in carriera, era piuttosto prevedibile, ma lui ci sta aggiungendo il pepe di un continuo e rinnovato show ad ogni partita. Si è presentato in conferenza stampa mangiando sushi, ha sputato a uno spettatore (senza colpirlo), ha fatto infuriare Tsitsipas che lo ho chiamato «bullo di periferia» e fin qui ha collezionato 13.500 euro di multa. Però ci ha aggiunto picchi di gioco altissimi, con 257 vincenti in quattro match e appena cinque game concessi al servizio, di cui tre nella sfida di ieri contro Nakashima, più complicata del previsto anche per un problemuccio alla spalla destra e addomesticata in cinque set. E se sul campo stavolta Nick è stato quasi grigio, come sempre sono state le dichiarazioni del post gara a infiammare la giornata: «Ebbene sì, sono nei quarti a Wimbledon e sono contento che ci sia molta gente
delusa perché sono arrivato fin qui». In uno Slam non gli accadeva dal 2015, Australian Open, qui a Church Road addirittura dal 2014, quando aveva 19 anni e a sorpresa negli ottavi eliminò Nadal. Tre anni dopo, al secondo turno, ritrovò Rafa e il resto lo lasciamo raccontare da lui: «Alle quattro di mattina il mio manager venne a prendermi di peso dentro a un pub: direi che sono migliorato. Adesso però mi merito un bel bicchiere di vino, soprattutto per il livello che ho mostrato nel quinto set».
Santo e diavolo L’australiano ha realizzato 257 vincenti e ha collezionato 13.200 euro di multa
Rimpianti Appunto: nonostante qualche normale ondulazione nel rendimento, Kyrgios adesso sembra davvero l’alternativa più credibile fuori dalla coppia RafaNole. Nadal ieri ha triturato Van De Zandschulp e lo aspetterebbe in semifinale passando per Fritz, mentre Nick ora affronta il cileno Garin nel quarto dei rimpianti azzurri che avrebbe dovuto essere presidiato da Berrettini. E infatti: «Quando ho saputo che Matteo, uno dei primi 3 del mondo sull’erba, non ci sarebbe stato, ho capito che il tabellone era molto più aperto», ammette il Kid di Canberra. Subito imitato proprio da Garin: «Primo turno contro l’italiano, non avrei potuto essere più sfortunato: ero furibondo». Invece ci si è messo di mezzo il maledetto Covid. E noi siamo qui a mangiarci le mani.