La Gazzetta dello Sport

È più forte di tutto Il re all’esame pavé e poi in passerella

Ha evitato cadute e Covid, i rivali sono dietro Domani il test più duro. E lancia la sua linea

- Di Ciro Scognamigl­io INVIATO A CALAIS (FRANCIA)

Un bianco che tende al giallo, e non si tratta di uno strano effetto cromatico. Perché ora che il Tour de France si è messo alle spalle le tre tappe danesi - oggi si riparte da Dunkerque a Calais, strappi e vicinanza al mare – il due volte campione in carica Tadej Pogacar è quello che dei favoriti è messo meglio. Più della classifica – è 3° a 14” da Van Aert -, più della leadership nella graduatori­a dei giovani, a favore del 23enne sloveno della Uae-Emirates parlano l’eccellente cronometro e l’essersi messo alle spalle senza danni la tappa del ponte Grande Belt, dove Jumbo-Visma (Roglic, Vingegaard) e Ineos-Grenadiers (Thomas, A. Yates) avrebbero potuto attaccarlo se ci fosse stato vento laterale. Invece, niente. E allora ‘il sorriso del re’ può essere una ottima sintesi di tutto questo. «Ho buone gambe e quando è così, mi diverto. Sono super-felice. La

Danimarca ci ha accolto in modo pazzesco, una cosa che non avrei mai immaginato», aveva detto domenica.

Prospettiv­a L’altro giorno sulla carta da temere per Tadej è domani, per i 19,4 chilometri in pavé (11 settori, di cui uno a quattro stelle) che richiamano il mito Roubaix: l’unico Monumento che non ha ancora disputato. Ma all’indomani dell’esaltante debutto al Giro delle Fiandre (quarto dopo un gran duello con Van der Poel), tre mesi fa, aveva voluto vedere quelle terribili pietre di persona – con tanto di selfie sullo sfondo della Foresta di Arenberg, che non verrà affrontata – e rispetto alla Ronde aveva notato subito la differenza. «Si tratta di un pavé molto più irregolare, con probabilit­à maggiori di forare», disse. Se pensate però che la cosa turbi il suo sonno, avete sbagliato persona: «Ho una squadra molto, molto forte. Non dobbiamo essere preoccupat­i. Dovremo ‘solo’ lottare per stare in testa, e non stressarci troppo perché ci fidiamo l’uno dell’altro. Dunque in verità non vedo l’ora che arrivi questa tappa». Certo, un Matteo Trentin vicino – out per Covid alla vigilia – gli avrebbe fatto comodo; e le condizioni di Marc Hirschi, dolorante a un ginocchio (ieri non è uscito in bici) sono da verificare. Mentre in ammiraglia ci sarà Marco Marcato, che da pro’ al Nord era di casa (ha corso 7 Roubaix e 10 Fiandre). La tappa sulle pietre di 8 anni fa – quella dello show in giallo di Vincenzo Nibali – sconvolse la classifica anche grazie al maltempo, mentre i precedenti del 2015 e del 2018 – sull’asciutto – non portarono scossoni particolar­i. Basti pensare che quattro anni chiusero nello stesso gruppo Geraint Thomas (futuro vincitore a Parigi) e uno scalatore puro come Domenico Pozzovivo che riuscì a difendersi benissimo nonostante peso leggero e attitudini.

Sponsor in fila Intanto va avanti pure l’industria Tadej Pogacar, perché i numeri da campione attirano ovviamente un interesse sempre crescente attorno al ragazzo di Komenda. Di recente è stato lanciato il suo nuovo logo - scelto tra oltre 80 proposte – e gli sponsor che gli produrrann­o modelli rinnovati di casco e scarpe hanno realizzato numeri eccellenti già prima che la vendita ufficiale abbia inizio, con i preordini. Da ieri è acquistabi­le la sua linea d’abbigliame­nto completa, per il ciclismo e il tempo libero. Pogacar poi non si limita a danzare solo sui pedali, perché di recente è apparso – versione ballerino – in un video musicale di Bas Tietema, un ragazzo olandese che ha una storia singolare. Classe 1995, è stato un buon Under 23 prima di smettere (problemi alla pelle) e diventare uno youtuber molto popolare: da qui il nuovo contratto da pro’ con la Bingoals, team profession­al belga. Il tema di questa clip è un ragazzo che dorme con un cappellino giallo sul comodino: ama la bici e sogna di partecipar­e un giorno al Tour de France. E verso la fine, ecco l’apparizion­e in video del suo idolo Pogacar: Tadej se l’è cavata benone, e se ballerà così pure sul pavé…

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BETTINI Fenomeno Lo sloveno Tadej Pogacar, 23 anni, ha vinto le ultime due edizioni del Tour Più Liegi, Lombardia, 2 TirrenoAdr­iatico

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