Solo guai per la Superlega E Tebas attacca Agnelli
Non sono messi bene quelli della Superlega. Non soltanto Agnelli, anche Florentino e Laporta hanno problemi. Ma non è detto che per la Superlega le dimissioni di Agnelli cambino qualcosa, almeno non sembra che la Juve abbia intenzione di cambiare strategia. Ormai però la palla è nelle mani dei giudici Ue e la decisione dal Lussemburgo è imminente: il 15 dicembre il parere (non vincolante) del procuratore generale, a marzo la sentenza. Nel club bianconero si rendono conto che le energie spese per l’altro torneo siano state un fattore destabilizzante. Chi attacca subito è Javier Tebas, presidente della Lega spagnola e strenuo oppositore della Superlega. In un tweet scrive: «Caro Andrea Agnelli, avete “manipolato” bilanci, valutazioni, documenti, per “ingannare” le autorità pubbliche, gli sportivi, gli azionisti, i tifosi... e avete anche voluto ingannare il mondo del calcio con la bontà della Superlega, le vostre dimissioni sono una grande notizia».
Ora la corte
Problemi societari e giudiziari non impattano sulla sentenza. Però i giudici leggono i giornali. Il Barça ha impegnato il suo futuro con un mega prestito, e con il Real è coinvolto in un caso di aiuti illegali di Stato sanzionato dall’Ue. Florentino, che accusa di “posizione dominante” l’Uefa, nello stesso tempo controlla l’impresa di costruzione che è stata multata di 57 milioni per aver partecipato a un cartello venticinquennale. Una contraddizione non ignorata dai giudici. Il tedesco Bernd Reichart, ceo dell’agenzia A22 che promuove la Superlega, ha incontrato la resistenza delle grandi istituzioni del calcio. Ieri Ceferin ha parlato al Consiglio dei ministri dello sport di Bruxelles, raccontando dell’incontro con A22 definito una “Waterloo” per loro «che si sono sentiti rispondere che nessuno giocherà il loro torneo». Ora i giudici. Il parere del pm non è vincolante, anche se in quattro casi su cinque viene seguito dalla Corte.