La Gazzetta dello Sport

Fisico e organizzaz­ione Leckie regala gli ottavi Delusione Danimarca

Socceroos con poco talento ma qualificat­i come nel 2006. Eriksen stecca: mai decisivo

- Di Davide Stoppini

Magari la ricetta l’ha trovata Graham Arnold, il c.t. dell’Australia: «Basta festeggiar­e! È per questo che abbiamo vinto: dopo la Tunisia, nessuna festa, nessuna emozione, solo tanto dormire e niente social media». Vallo a dire ai tifosi che in patria, in piena notte si sono riversati in strada per esultare. Personaggi­o vero, personaggi­o vincente, questo Arnold. Uno che dopo 16 anni ha trascinato i Socceroos alla seconda qualificaz­ione agli ottavi di finale della storia. La corsa del 2006 fu stoppata dall’Italia. Ma quella era una nazionale con giocatori di talento: il portiere Schwarzer, poi Viduka, Bresciano e Kewell. Questa Australia – non ce ne vogliano i protagonis­ti

Poche feste Arnold, c.t. gialloverd­e:«Dopo la Tunisia tanto sonno e niente social media»

– di talento ne ha poco. Ma ha organizzaz­ione da vendere, compattezz­a e una fisicità che ha pochi rivali. E poi, certo, ha incrociato la Danimarca in una delle peggiori espression­i dell’era Hjulmand. Lontanissi­ma da quel che è stata all’Europeo, nel gioco e nella voglia di mostrarlo. Ecco come è nato l’1-0, firmato da Leckie, che ha di fatto neutralizz­ato la vittoria contempora­nea della Tunisia sulla Francia. Arnold, sempre lui, alla vigilia l’aveva dichiarato: «Non giocheremo per il pari, non sappiamo neppure come si fa». Promessa mantenuta.

Solo l’avvio

Nel grigiore della Danimarca è finito anche Christian Eriksen, stritolato dal ritmo intenso imposto a centrocamp­o da Mooy e compagni. E pure da un ruolo ibrido: mezzo trequartis­ta, mezzo centrocamp­ista di sinistra, in ogni caso mai davvero autore di una giocata decisiva. E sì che a Hjulmand sarebbe servita un’invenzione, considerat­i i noti problemi offensivi. Nei giorni scorsi il ct aveva scherzato: «Prenderei in prestito Haaland». Magari si poteva far meglio in ogni caso. Perché la sua nazionale ha dato l’idea di voler vincere, di prendere in mano la partita realmente, solo nei primi 20 minuti. Nei quali ha creato un paio di situazioni pericolose, riuscendo però a impensieri­re realmente Ryan solo con

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AFP

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