La Gazzetta dello Sport

Il piano dell’Inter

C’è aria di rinnovamen­to e il club dovrà autofinanz­iarsi Pure Lautaro può partire, come Brozovic o Barella... OLTRE A DUMFRIES USCIRÀ UN ALTRO BIG NEL MIRINO THURAM, MUSAH E SCALVINI

- Di Vincenzo D’Angelo

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entro un bel progetto sportivo, c’è sempre un passaggio inevitabil­mente complicato. Steven Zhang alla cena di Natale ha rilanciato il suo impegno per l’Inter, la sua voglia di andare avanti e di tenersi il club. La partita economica la sta giocando in prima persona, seguendo un progetto preciso. E di pari passo, toccherà alla dirigenza portare avanti il progetto tecnico, secondo le indicazion­i della proprietà. Tradotto, l’Inter dovrà essere brava ad autogestir­si, perché la situazione finanziari­a rimane complessa e non permette investimen­ti pesanti per la squadra. Le linee guida di Zhang sono note da tempo: per recuperare parte del passivo accumulato, è necessario continuare il percorso di abbattimen­to del monte ingaggi e di conseguenz­a dare una rinfrescat­a all’età media della rosa. Poi, per far quadrare i conti, sarà necessario il sacrificio di qualche big, un tema che torna d’attualità ogni estate e che il popolo nerazzurro fatica ovviamente a digerire. Ma vendere per rinnovare non è sinonimo di perdita di competitiv­ità: il Napoli di quest’anno è l’esempio lampante di come si possa avere successo anche rinunciand­o a trattenere i campioni con ingaggi super. Basta trovare gli uomini giusti nei posti giusti, profili giovani ma già di alto livello. Insomma, con una gestione virtuosa, vincere si può.

Sacrificab­ili Denzel Dumfries è l’indiziato numero uno a lasciare Appiano Gentile prima del 30 giugno, per permettere all’Inter di chiudere il bilancio con una bella plusvalenz­a e di dare respiro alle casse: il Chelsea è in pole, ma non va trascurata la pista Manchester United. Di sicuro, all’Inter dovrà arrivare un assegno da almeno 60 milioni. Ma la sua cessione tamponereb­be provvisori­amente la situazione, non risolvereb­be i problemi sul lungo periodo. Per questo, l’ipotesi di un altro addio illustre nella prossima estate è tutt’altro che remota: tutto dipenderà dal mercato e dalle offerte che potranno arrivare per top player come Barella, Brozovic o Calhanoglu. Ma è logico pensare che il pezzo pregiato in uscita potrebbe diventare Lautaro Martinez, fresco campione del mondo e da tempo sul taccuino delle big europee. Nel primo contratto firmato da Lautaro con l’Inter compariva una clausola rescissori­a da 111 milioni di euro, e dopo l’ultimo accordo da top player (rinnovo da 6 milioni a stagione) ovviamente è sparita. Ecco, diciamo che di fronte a un’offerta vicina ai 100 milioni, l’Inter sarebbe costretta a prendere in consideraz­ione il sacrificio del Toro, potendo però reinvestir­e una parte del tesoretto per mettere in pratica la strategia di rinnovamen­to, avendo sistemato i conti e con nuova liquidità per andare a caccia degli obiettivi già cerchiati in rosso sull’agenda di Marotta e Ausilio.

Skriniar ancora non ha risposto alla proposta di rinnovo: l’addio è possibile

Primo obiettivo E Marcus Thuram è il primo della lista, per diverse ragioni: intanto, in estate si svincola e non ha intenzione di rinnovare con il Mönchengla­dbach, quindi può essere “bloccato” già a gennaio e tesserato a luglio a parametro zero. Sarebbe un

colpo top, per età, qualità e duttilità: Marcus può giocare in tante posizioni dell’attacco mantenendo lo stesso rendimento elevato. Prima o seconda punta, ma anche esterno di un tridente. Viene dalla miglior stagione in carriera, per questo serve l’Inter si è già portata avanti col giocatore, sondando gli agenti e garantendo­si il gradimento del giocatore. L’Inter gioca su più tavoli, ma la pista che porta al figlio di Lilian resta il campo centrale.

Rinnovarsi Thuram per rinforzare l’attacco, ma non solo. In mezzo al campo il sogno è Musah del Valencia, protagonis­ta di un ottimo Mondiale con gli Usa: ha 20 anni, una personalit­à fuori dal comune e grandi qualità fisiche e tecniche. Ma l’Inter potrebbe rivoluzion­are anche la difesa. Skriniar non ha ancora dato risposta alla proposta di rinnovo e il suo addio è sempre una possibilit­à. De Vrij - anche lui in scadenza potrebbe lasciare, così come difficilme­nte si andrà al riscatto di Acerbi (per età e costo del riscatto, è lontano dai parametri richiesti da Zhang). Ecco perché Marotta e Ausilio hanno già sondato il terreno con l’agente di Scalvini, giovane tesoro dell’Atalanta con un profilo che sembra essere stato disegnato dal presidente dell’Inter: giovane, italiano, con un ingaggio abbordabil­e e margini di crescita enormi. La chiacchier­ata è arrivata a margine di un primo approccio per il rinnovo di Bastoni, che potrebbe essere la prima pietra del muro del futuro. Scalvini è un investimen­to che renderebbe credibile il nuovo progetto nerazzurro, per un’Inter che dovrà essere competitiv­a e vincente. Anche a costo di sacrificar­e qualche big, si può.

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