La Gazzetta dello Sport

Con Dzeko il belga diventa meno leggibile Arma in più per la rimonta

- di Vincenzo D’Angelo

Buona la prima, anche se c’è ancora tanto da lavorare. Ma intanto Simone Inzaghi si è goduto un assaggio di nuove soluzioni tattiche, in attesa di serate più importanti. La risposta che è arrivata a Reggio Calabria è positiva: Romelu Lukaku e Edin Dzeko possono giocare insieme. E magari diventare una variabile determinan­te nella seconda parte di stagione. L’intesa va sistemata, per meccanismi, tempi di gioco e soluzioni. Ma intanto è stato mosso il primo passo: «I grandi giocatori possono sempre giocare insieme» si dice spesso quando due prime punte sulla carta simili devono dividersi lo stesso spazio in campo. E qui siamo di fronte a due top player, che non faticheran­no a oliare la loro intesa, per il bene dell’Inter.

Debutto La strana coppia ha debuttato contro la Reggina, perché lo spezzone alla prima giornata di campionato in casa del Lecce non può essere considerat­o un vero precedente. Quella sera, Inzaghi aveva bisogno di vincere la partita e ha chiuso gli ultimi 25’ con tre centravant­i in campo: con Romelu ed Edin, c’era anche Lautaro, quasi a fare il trequartis­ta. A Reggio, invece, il test sembrava studiato proprio col fine di accelerare l’intesa tra i due. Che hanno lavorato insieme, soprattutt­o senza palla. Continui scambi di posizione per non dare punti di riferiment­o e movimenti sempre opposti: uno incontro, l’altro in profondità, come si chiede a ogni coppia offensiva. Eppure, Lukaku ha lavorato in maniera diversa rispetto a quando gioca accanto a Lautaro: col Toro il feeling è ormai naturale, ai due basta uno sguardo per intendersi e comunque sono rare le volte in cui la posizione viene invertita. Lautaro vive più dentro l’area, Lukaku va a cercarsi zolle da aggredire in profondità sul centro-destro. Movimenti figli dei due anni vincenti vissuti con Conte, che sono rimasti codificati. Con Edin c’è un modo diverso di ragionare, anche perché sono le caratteris­tiche del 9 bosniaco ad essere differenti dall’argentino: Dzeko ama cucire il gioco e andare spesso incontro al portatore di palla, Romelu così può spaziare libero su tutto il fronte offensivo e al Granillo si è spesso allargato anche sul versante sinistro dell’attacco. Una novità.

Prova generale Vederli insieme col Napoli è un progetto reale, ecco perché diventa importante passare più tempo insieme in campo. Romelu si è trovato bene con Edin e viceversa, la base di partenza c’è. Contro il Sassuolo bisognerà fare ancora meglio: test vero, contro una squadra di A. Prova generale per il Napoli, dove non si potrà sbagliare. E col 9 e il 90 lì davanti, l’equazione sembra scritta: attacco da paura.

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Cenno di intesa tra Romelu Lukaku e Edin Dzeko, dopo una staffetta tra i due contro la Sampdoria, la sera dell’ultima presenza in A del belga
GETTY IMAGES Il doppio centravant­i Cenno di intesa tra Romelu Lukaku e Edin Dzeko, dopo una staffetta tra i due contro la Sampdoria, la sera dell’ultima presenza in A del belga

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