La Gazzetta dello Sport

Pioli il più pericoloso e il Napoli lo aspetta nello scontro diretto

Ad aprile potrebbero esserci tre sfide con la semifinale di Coppa Italia

- Di Maurizio Nicita NAPOLI

Ai blocchi di (ri)partenza, per riprendere subito il filo del discorso, interrotto a metà novembre, sotto il profilo del gioco e di conseguenz­a dei risultati. Luciano Spalletti non si guarda dietro ma pensa soprattutt­o ad oleare quei meccanismi che hanno permesso al Napoli di primeggiar­e in Italia ed Europa dominando il campo e battendo quasi tutti gli avversari trovati sul cammino. Per farlo occorre la massima concentraz­ione che prevede anche il rispetto dei contendent­i, non la paura. Ecco perché l’avversario numero uno del Napoli resta il Milan, non solo perché è il più vicino in classifica ma per una serie di motivi che andiamo ad approfondi­re.

Occhio a Pioli Perché comunque si concluderà la sfida con l’Inter il 4 gennaio, sarebbe folle pensare che il campionato possa essere “chiuso” anche in caso di vittoria della capolista. Perché lo scontro diretto è previsto a inizio aprile e da qui ad allora ne passerà acqua sotto i ponti. Compresa Coppa Italia e Champions. Perché in quell’aprile Napoli e Milan potrebbero incontrars­i addirittur­a tre volte, visto che c’è in programma la semifinale di Coppa Italia. E, se da pronostico, supererann­o ottavi e quarti si giocherann­o il posto in finale, visto che sono dalla stessa parte del tabellone.

Al tempo stesso aprile sarà il mese anche dei quarti di finale di Champions League, dov’è entrambe contano di arrivare per forza e prestigio. Dunque la resa dei conti arriverà verosimilm­ente in primavera, ad aprile per l’appunto. Ecco, chi sarà in testa in quel periodo con un vantaggio importante, allora sì che potrà dirsi quasi sicuro di poter vincere lo scudetto in un campionato che si concluderà a giugno. Prima sarebbero solo chiacchier­e, anche se la posizione in classifica del Napoli oggi è decisament­e privilegia­ta, oltre che meritata per il percorso attraverso il quale è stata raggiunta.

Il rispetto E poi c’è un altro motivo che porta Luciano Spalletti a rispettare profondame­nte il lavoro di Stefano Pioli. Perché l’allenatore toscano sa di aver vinto a Milano con merito, ma al tempo stesso quella gara coi rossoneri, bella per intensità, sarebbe potuta finire in maniera diversa senza che per questo ci fossero recriminaz­ioni. È il bello del calcio. Finora il Napoli ha dimostrato di meritare il vantaggio sulle avversarie ma la ripartenza significa dover mettere ogni cosa a suo posto e non sarà sempliciss­imo per nessun tecnico, valutando le scorie di un mondiale e una serie di amichevoli non sempre tutte utilissime.

La ripartenza Con Luciano gli azzurri sono ripartiti sempre forte allo start Vedremo con l’Inter

Le certezze di Lucio

Spalletti però è un esperto in partenze. In più i suoi unici scudetti li ha vinti in Russia, con lo Zenit, sfruttando proprio la lunga sosta invernale per partire poi al massimo. E anche col Napoli in due stagioni ai blocchi di partenza è stato sempre eccezional­e: 28 punti su 30 nelle prime 10 un anno fa, addirittur­a 41 su 45 nelle prime 15 dell’attuale campionato. E questa a tutti gli effetti è una nuova partenza. Ma il tecnico non ne fa un riferiment­o statistico, piuttosto un programma di lavoro preciso. E non lo impression­ano le ultime sconfitte in amichevoli. Ora serve solo lavorare per migliorare la condizione e portare tutti nelle migliori condizioni alla ripartenza di San Siro, il 4 gennaio contro l’Inter. Del resto anche in agosto, l’ultima amichevole disputata a Castel di Sangro destò perplessit­à sulla condizione del Napoli che contro l’Espanyol non andò oltre lo 0-0. Ma se il piano di lavoro è lo stesso, i tifosi possono restare tranquilli. Questo Napoli non li deluderà.

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GETTY-ALFATER Che sfida Nella foto sopra il difensore del Napoli sudcoreano Kim Minjae, 26 anni, a contrasto con il milanista Theo Hernandez, 25 anni, francese. A lato il tecnico Luciano Spalletti, 63 anni, condottier­o della capolista azzurra

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