La Giustizia sportiva va di corsa: il 20 gennaio già fissato il processo
La Corte d’Appello ha stabilito la data: si deciderà prima sulla riapertura, poi l’eventuale dibattimento
La giustizia sportiva s’è messa a correre. Appena poche ore dopo la decisione della procura federale di presentare istanza di revocazione, cioè chiedere la riapertura del processo plusvalenze in base alle carte giudiziarie di Torino dell’indagine “Prisma” sulla Juventus, la Corte d’Appello ha già fissato l’udienza. L’appuntamento è stato fissato per il 20 gennaio alle 12.30. Sarà come se nello stesso giorno si dovessero tenere l’udienza preliminare e il processo vero e proprio. I giudici prima diranno: sì esistono nuove prove come dice la procura e quindi bisogna riaprire. Oppure no, non ci sono o comunque non sono sufficienti per mettere in discussione le due assoluzioni di primavera, in primo e in secondo grado. Nella prima ipotesi, si andrà al dibattimento dove ci saranno tutte le parti degli altri processi.
Gli incolpati Le incolpazioni riguardano 9 club. Oltre alla Juventus ci sono anche Sampdoria, Empoli, Genoa, Pisa, Parma, Pescara e Pro Vercelli. In più c’è il vecchio Novara che non ha niente a che fare con la squadra attualmente impegnata in serie C. Ci sono poi 52 dirigenti che rischiano un’inibizione. Dal quadro precedente è assente il solo Napoli, che non figura nelle carte di Torino e che quindi la procura ha escluso dall’istanza di revocazione. Tempi dunque molto stretti anche se dentro i tempi indicati dai codici sportivi.
Bivio Chinè Ora tutta l’attenzione si sposta sulla scelta della procura. Quali richieste sanzionatorie formulerà il capo della procura Giuseppe Chiné? Replicherà ciò che chiese nei primi processi, cioè multe e inibizioni per i dirigenti? O alzerà l’asticella sostenendo che le plusvalenze “artefatte”, parole usate dai pm di Torino, sono state decisive per l’iscrizione al campionato tirando in ballo la possibilità di penalizzazione di punti e addirittura di retrocessione? È vero che la procura federale ha spiazzato in continuazione tutti i pronostici ma sembra difficile che si possa arrivare a questo punto. Perché si ricadrebbe nella rete che ha imbrigliato quasi tutti i procedimenti della giustizia sportiva (e non solo sportiva): l’impossibilità di determinare oggettivamente il valore di un giocatore. Non a caso, nelle 106 pagine dell’istanza, che poi è una sorta di deferimento bis, non si fa tanto riferimento a casi singoli o iper valutazioni sospette (come nei primi processi con le famose tabelle di Transfermarkt che non piacquero ai giudici) quanto a comportamenti ripetuti che farebbero pensare a una sorta di sistema illecito. Il ragionamento convincerà i giudici a cambiare idea?
Passaggi cruciali Ma questa del processo del 20 gennaio sarà soltanto la prima tappa di un percorso giudiziario-sportivo che prevede altri passaggi cruciali. La procura federale ha infatti aperto un altro filone di indagine, quello sulle cosiddette partnership della Juve evidenziate dalle carte di Torino, le società che avrebbero costruito insieme con il club bianconero una sorta di “opacità” del sistema. Su questo fronte però l’istruttoria potrebbe essere ancora lunga e comunque l’eventuale processo dovrebbe partire dal primo grado. Infine, ma qui i tempi potrebbero allungarsi fino a primavera inoltrata, c’è il fascicolo sulle due “manovre stipendi”. Fino a mercoledì si pensava che proprio questo argomento fosse il focus dell’intervento della procura sportiva visto lo scetticismo che circondava la possibilità di riaprire il capitolo plusvalenze. In particolare la presenza nelle carte dell’indagine “Prisma” di “scritture private non depositate”, quindi pattuizioni fuori dai canali consentiti, può portare a utilizzare quella parte dell’articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede una multa pari a tre volte la cifra corrisposta in modo non regolare e/o uno o più punti di penalizzazione per i club coinvolti. Si tratterà di capire come ora il percorso giudiziario delle plusvalenze potrà influenzare in quel modo le altre questioni in ballo. Insomma, una prima metà dell’anno piena di incognite e di rischi.