La Gazzetta dello Sport

EFFETTO MUNDIAL SULLA SERIE A GIROUD-THEO SPINTA PER IL MILAN

- ALESSANDRO DE CALÒ

Tra i regali di questo Natale, c’è anche un viaggio da fare fra terre e mari inesplorat­i che ci permetterà di capire, alla fine, quali saranno le ricadute del dopoQatar sul nostro calcio. Qualcuna sarà visibile presto, e si può prevedere: con le sue vitamine e le tossine, i decolli e i down, la nuova normalità e le crisi di rigetto. Ma il vero buco nero resta l’incognita sugli effetti del “long Mundial”, che al momento rimangono misteriosi esattament­e come quelli del “long Covid”. Sappiamo che ci saranno, dovremo scoprire quando e come. Cosa può succedere, dunque, quali ricadute promette di avere l’esito del Mondiale sulla Serie A e sulla seconda parte di stagione in Europa? Muoviamoci nella sfera del

visibile. Ci sono giocatori che hanno visto la loro immagine ingigantit­a dal passaggio in Qatar. Penso a Giroud, Theo Hernandez, Rabiot, Szczesny, Dumfries, Amrabat perché sono nomi che possono pesare in modo decisivo nel campionato. Siamo sicuri che sapranno prolungare il loro stato di grazia al punto da rendere più competitiv­e Milan, Juve, Inter e Fiorentina? Qualcuno, come Olivier Giroud, ha effettivam­ente cambiato dimensione. Non molto tempo fa, Benzema si era immedesima­to in un bolide della F.1 per dirci – sprezzante – che Giroud era, invece, un semplice kart. Il Qatar ha ribaltato i rapporti di forza. Nella percezione che abbiamo oggi – al di là dei bisticci con Deschamps – ci riesce difficile pensare che Benzema sia il Pallone d’oro in carica. Quello

che è successo ha cambiato le cose. Penso che l’avventura nel Milan – con lo scudetto vinto grazie ai suoi gol decisivi – abbia fatto molto bene all’ex centravant­i di Arsenal e Chelsea. A 36 anni è riuscito a fare un ulteriore step, a diventare più spietato, essenziale e compiuto di fronte alla porta avversaria. Di Theo Hernandez sapevamo già, vedendolo giocare ogni tre giorni: in Qatar è diventato per tutti il terzino sinistro – o laterale, se preferite – migliore del mondo. Prima degli exploit del marocchino Bounou e dell’argentino “Dibu” Martinez, l’etichetta di portiere più forte del pianeta era rimasta appiccicat­a per qualche giorno a Szczesny che tanto aveva fatto tribolare la Juve nella stagione scorsa. Sembrava perduto, adesso respira un’aria diversa.

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