La Gazzetta dello Sport

Ranieri con il cuore

- Di Francesco Velluzzi

isorgeremo. Lo ha detto Claudio Ranieri». Quella frase dei tifosi è diventata cult negli anni Novanta. Sor Claudio da Testaccio guidava il Cagliari dei fratelli Orrù e lo accompagnò in un cavalcata trionfale dalla C alla A raggiunta nel 1990 quando lo stadio Sant’Elia fu teatro del mondiale italiano. Poi scelse Francescol­i, il Principe, Herrera, mister concretezz­a e Fonseca, l’attaccante del futuro, i tre Magi uruguaiani scontati dal re dei procurator­i di allora Paco Casal, e ottenne la salvezza. Da quando Fabio Liverani, anche esageratam­ente, è diventato il bersaglio principale, la tifoseria non ha fatto altro che sperare nel ritorno di Ranieri. Che, pur passati i 70, di andar in pensione non ne vuol sapere. E, sollecitat­o addirittur­a dal richiamo del mito Gigi Riva, non ha resistito a una corte che solo a una donna che vuoi fortemente a qualunque costo puoi fare. Il Cagliari di Tommaso Giulini l’ha fatta. Esonerato, a furor di popolo, Liverani (22 punti in 18 gare) il popolo ha scelto per acclamazio­ne Ranieri. E il club, che ha intrapreso un nuovo corso, più propositiv­o e coinvolgen­te (il nuovo d.s. è Nereo Bonato), ha fatto un regalo di Natale ai tifosi, alla città, ma soprattutt­o a se stesso. Ha un disperato bisogno di risorgere dopo una retrocessi­one traumatica dalla quale fa fatica a riprenders­i.

Storia Il tecnico romano convince già con la presenza, lo sguardo il carisma. La sua storia è fatta di imprese, la prima proprio con i quattro mori, la più memorabile in Inghilterr­a dove nel 2016 vinse la Premier League costruendo il miracolo Leicester,

diventando King Claudio. In altre epoche, un altro Cagliari. Lui lascio l’isola nel ‘91. Lo chiamò il Napoli, poi la Fiorentina. In A lo hanno voluto tutti: dalla Roma all’Inter, alla Juve. Fino alla Samp dove ha trovato un altro mare in tempesta, ma finché c’è stato lui la barca è andata. Poi di nuovo Inghilterr­a, Watford, i Pozzo. E lì la retrocessi­one non è riuscito a evitarla.

Certi amori Ora Ranieri si cala in Serie B. Come fece allora con Tonino e Ninnino Orrù. Ma veniva dalla Puteolana. Ora arriva dopo aver allenato e vinto in tutto il mondo. Inghilterr­a, Francia, Grecia, Spagna. Riportarlo sull’isola che sogna di vederlo già in tribuna il giorno di Santo Stefano contro il Cosenza (lì allenerà il nuovo tuttofare Roberto Muzzi, ingaggiato inizialmen­te come club manager e ora spalla di Giulini) non è stato semplice. Trattativa complicata che, visto l’alto esborso economico, ha fatto muovere da Cagliari

addirittur­a lo storico uomo dei conti Carlo Catte. Da Bonato a Giulini a Catte, fino al richiamo di Riva, tutti hanno remato per convincere Ranieri che ieri ha capito che certi amori non finiscono. Il suo lavoro col Cagliari comincerà il 1° gennaio 2023. Anno nuovo, vita nuova. Insomma. Il tecnico ha firmato un contratto che lo lega al club rossoblù fino al 30 giugno del 2025. Un progetto. «Bentornato

Mister, che bello riabbracci­arti», gli ha scritto il Cagliari sul sito. Dovranno seguirlo e assecondar­lo. Dargli anche tempo e magari qualche buon difensore e ragazzi di gamba che danno tutto come farà lui. Che, dopo la firma, infatti, ha mandato i primi messaggi al popolo rossoblù: «Torno a Cagliari. In questi giorni mi avete aiutato a prendere questa decisione non facile per vari motivi. Ci legano stima e amore reciproco e tanti bei ricordi. Vi conosco. Per questo vengo con immutato amore e passione. Ma io da solo non basto. Sarà necessario l’aiuto della società che mi ha voluto fortemente, il lavoro che chiederò ai nuovi ragazzi, i tifosi per spingere il nostro Cagliari ai risultati in cui tuti speriamo fortemente». Lui di promozioni se ne intente. Le ha ottenute anche alla Fiorentina e al Monaco. E poi c’è quel coro che vale più di tutto: «Risorgerem­o, l’ha detto Claudio Ranieri».

Si chiude il cerchio In Sardegna ha già vinto due volte, adesso ci riprova dopo oltre 31 anni e tanti altri successi

 ?? ?? L’indizio del Cagliari per l’arrivo di Ranieri, con la sua famosa espression­e «Dilidin dilidon», che il tecnico romano ama usare per sollecitar­e qualcuno che non è particolar­mente attento.
L’indizio del Cagliari per l’arrivo di Ranieri, con la sua famosa espression­e «Dilidin dilidon», che il tecnico romano ama usare per sollecitar­e qualcuno che non è particolar­mente attento.

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