Chiesto processo per 12 Sotto accusa i rendiconti del 2019, 2020 e 2021
L’inchiesta della Procura di Torino, partita a maggio del 2021 e chiusa il 24 ottobre di quest’anno, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di 12 dirigenti (Agnelli, Nedved, Arrivabene, Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi) e della società Juventus come persona giuridica. I reati contestati dai pm sono diffusione di notizie false e manipolazione del mercato, false comunicazioni per società quotate in borsa, emissione di fatture false e ostacolo dell’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza. Molto presto sarà fissata la data dell’udienza preliminare che dovrebbe tenersi tra febbraio e marzo. La sede sarà Torino: il 20 dicembre la Procura generale della Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile l’istanza dei bianconeri per far spostare il processo a Milano.
«Strategia delinquenziale»
L’inchiesta Prisma ruota intorno a plusvalenze, manovre stipendi e scritture private. Secondo gli inquirenti le indagini hanno portato alla luce una «strategia delinquenziale» attuata dalla Juventus per truccare i bilanci 2019, 2020 e 2021». La Procura di Torino vede del dolo nella ipervalutazione di 21 calciatori: scambi alla pari e «senza flusso di denaro» fatti per risanare il bilancio già prima del Covid. In un’intercettazione John Elkann dice ad Agnelli a proposito della direzione sportiva: «Si sono allargati», e il presidente: «Esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze, se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato». E lo stesso Agnelli si sfogava così con Arrivabene: «Non era solo il Covid (...). Abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la m**da, perché è tutta la m**da che sta sotto che non si può dire». Quanto agli stipendi, nel 2020 la Juve comunicava la rinuncia di 4 mensilità da parte dei giocatori, per la Procura fu solo una, le altre tre vennero solo differite. L’anno successivo ci fu un altro intervento, questa volta con accordi individuali, alcuni dei quali non depositati. La Juve, secondo cui «il trattamento contabile adottato rientra tra quelli consentiti» per cui «le contestazioni della Procura non appaiono fondate», è indagata come persona giuridica, con l’accusa di reati tributari e abusi di mercato. Rischia sanzioni pecuniarie anche molto pesanti.