La Gazzetta dello Sport

A tu per tu con... BOLLE «MESSI È DI TUTTI DIEGO COME NUREYEV DEL PIERO TALENTO PER LA SPINTA JUVE»

La star della danza a Capodanno su Rai 1:«Al Mondiale quasi tutti tifavano Leo. Ma che forza i nostri atleti»

- MILANO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

appartiene alla schiera dei fuoriclass­e e può aiutare una Juve in grande difficoltà di

Alessandra Bocci D

anzate con lui e non ve ne pentirete. Roberto Bolle torna in tv su Rai 1 il primo gennaio con uno spettacolo ormai classico. Continua a danzare, contaminar­e i generi, guardare avanti. «Siamo tornati a viaggiare, per la prima volta ho ballato in Australia, a Cuba, in Oman. Con On Dance c’è stato il ballo in bianco in piazza Duomo, evento memorabile. E’ stato un anno di rinascita ed è stato bello ritrovare il pubblico senza distanziam­enti. Abbiamo capito quanto eravamo stati limitati, prima davamo tutto per scontato. E quest’anno il pubblico di Danza con me è giovane, parte del grande evento di piazza Duomo. Un altro segnale».

3Ormai lei è più di un ballerino.

«Ho molti ruoli e so di essere un modello per tanti giovani. E’ una responsabi­lità e faccio tante cose per difendere il mondo della danza. Da On Dance al Gala a Danza con me in tv, a una graphic novel nella quale spingo i ragazzi a seguire i sogni e impegnarsi in qualcosa di importante».

3La danza è ancora elitaria?

«Stiamo andando avanti, con la mia trasmissio­ne, i talent show, la festa in piazza. Segnali che la danza è percepita in modo differente. La tv aiuta con i milioni di telespetta­tori».

3 E’ stato un grande anno di sport per l’Italia.

«Mi hanno colpito in tanti, ora penso a Sofia Goggia, alla sua vittoria il giorno dopo l’operazione alla mano».

3Beh, lei anni fa ha sostenuto un esame importante alla Scala con un braccio fratturato...

Risata cristallin­a. «Ah sì, ci ha accomunato il braccio rotto. La forza di Sofia è incredibil­e: è bello vedere quanto si è capaci di superare i propri limiti. Tamberi, Jacobs: tanti si sono riconferma­ti. Lo sport è un traino per tutta l’Italia, per l’immagine e l’economia. E poi il basket con Pozzecco, le ragazze con la Egonu, Ganna e il record dell’ora... E Milano-Cortina sarà un evento importante, come il Masters di tennis a Torino. Un grande volano per la nazione. Pensiamo a quello che è successo con i Mondiali in Qatar. Bisogna avere l’intelligen­za di capitalizz­are. Le possibilit­à che si aprono dopo un grande evento sportivo sono impression­anti.

Quello che hanno fatto in Qatar è stato unico».

3Ci sono state anche molte polemiche.

«Ed è giusto che ci siano state, ma visto il successo del torneo spero si possa innestare un processo su diritti del lavoro e diritti umani. In Qatar non sono partiti col piede giusto ma possono migliorare».

3Ha visto qualche partita?

«Alcune. La finale è stata bellissima. Ho trovato un livello molto alto. Avere gli atleti a metà stagione è stato un vantaggio per lo spettacolo. Non per i club, ma per lo spettacolo certamente».

3Messi

è un grande divo?

«E’ un talento che unisce. E’ bello l’affetto, l’ammirazion­e che sa raccoglier­e. Non è divisivo come altri. Ha dietro di sé il suo popolo e il mondo. Quasi tutti tifavano per lui. Non lo si sente così distante: Ronaldo è un supereroe e te lo fa percepire. Magari Messi si sente un supereroe ma non te lo fa sentire».

3Messi è Nureyev?

«Nureyev lo vedo più come Maradona. Messi ha seguito le sue orme. Diego ha cambiato la percezione del calcio, come Nureyev ha fatto per la danza rivoluzion­andola». 3Bolle invece è come Federer?

«Difficile dirlo. Federer mi piace molto. Ho avuto sempre grande ammirazion­e per la sua classe, la sua eleganza, dote forse non indispensa­bile per il tennis, ma che stile».

3Parlando

«Non conosco esattament­e i pro e i contro, ma non sarei così legato al vecchio stadio. Vedrei più di buon occhio la possibilit­à di un impianto che guardi al futuro, se il passato ha costi enormi. Abbiamo talmente tanti simboli e monumenti che forse San Siro si può sacrificar­e, anche se lo chiamano la Scala del calcio».

Roberto Bolle è nato Casale Monferrato il 26 marzo 1975. Cresciuto nella scuola di danza della Scala, è tuttora primo ballerino étoile del teatro milanese. È stato il primo nella storia a diventare contempora­neamente Étoile a Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York. Ha creato il festival «On Dance», con vari appuntamen­ti in tutta la città e ha lavorato molto per rendere la danza meno elitaria.

«Appartiene alla schiera dei fuoriclass­e e sicurament­e potrebbe dare una mano alla squadra».

Stelle, fuoriclass­e e amici: il suo spettacolo del primo gennaio è fatto così.

3

di miti, lei rifarebbe San Siro?

3 La Scala invece non si potrebbe rifare. Quanto è legato alla Scala e a Milano?

«Tantissimo. E’ un luogo del cuore. Ho passato più tempo lì che in qualsiasi altro posto».

3 A proposito di cuore, la sua Juve va maluccio.

«Una situazione drammatica, ma si può solo aspettare. Speriamo di ritrovare una stabilità nel management. Gli sconvolgim­enti societari non lasciano indifferen­ti i giocatori».

Piero potrebbe essere utile alla rinascita?

3Del

«L’amicizia, come la famiglia, è un po’ un salvagente, un conforto in molti contesti. Ho tante persone che sono con me da anni, in tutto il mondo. Questo mi piace molto».

3Come si resta in forma durante le vacanze? «Bisogna farne poche. Poche vacanze e poco panettone. Ma io già in questi giorni sarò al Regio di Torino per lo spettacolo quindi mi salverò».

3Il primo gennaio danzeremo con lei. Un augurio per l’Italia?

«Più che per l’Italia, per il mondo. Speriamo che questa guerra finisca e che in Iran si respiri finalmente un’aria di libertà. La guerra fra Russia e Ucraina è una grande ombra che sta sconvolgen­do tutti e per fortuna degli ucraini si è attivata una grande rete di solidariet­à, ma non basta. Speriamo in un finale pacifico».

3Lei è il Messi della danza. Quando smetterà? «Spero il più tardi possibile. La nostra è un’arte e posso permetterm­i di trovare ruoli giusti, con più maturità scenica. Finché riuscirò a trasmetter­e al pubblico qualcosa di diverso andrò avanti».

TEMPO DI LETTURA 4’30”

Ho sempre ammirato la sua eleganza: forse nel tennis non serve, ma che stile...

Non sarei così legato al passato. Meglio un impianto che dia nuove possibilit­à

«Un braccio rotto mi ha accomunato a Sofia Goggia, che è incredibil­e»

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E’ un supereroe e te lo fa percepire. L’argentino non è così distante, unisce
Del Piero
Ronaldo E’ un supereroe e te lo fa percepire. L’argentino non è così distante, unisce Del Piero
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Una stella anche in tv Roberto Bolle, 47 anni, anche il prossimo Capodanno tornerà in tv, su Rai 1, con «Danza con me» GETTY
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AFP-EPA Campioni del mondo Leo Messi festeggia la vittoria al Mondiale. A destra, la sciatrice Sofia Goggia
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San Siro
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Federer

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