BASTIANINI SFIDA RE BAGNAIA: L’ORO DI DUCATI FA PIÙ RICCA LA MOTOGP
Se le cose (e le corse...) andranno come ci si aspetta, il management molto spagnolo della Dorna in un futuro non troppo lontano dovrà ringraziare l’anima italiana della MotoGP. A partire dal 2023, molto probabilmente. In parte per la Ducati, faro assoluto in pista e motore primo delle più grande e recenti novità delle corse a due ruote, in parte per i due piloti che vestiranno la tuta rossa del team ufficiale di Borgo Panigale. Al secolo, Francesco Bagnaia, campione del mondo 2022, ed Enea Bastianini. Come leggete nell’intervista odierna all’eterno Giacomo Agostini, anche il più grande pilota della storia li definisce «la coppia più forte del Mondiale» ma anche due bei galletti da tenere nello stesso pollaio. Non molto
tempo fa, sulle pagine di questo giornale, la signora Nadia Gresini — che ha contribuito a lanciare in orbita Bastianini — fu tra le prime a definire «due bei galletti nello stesso pollaio» il romagnolo doc Enea e il romagnolo adottivo Pecco. Insomma, è opinione diffusa che i due gemelli diversi della MotoGP ci faranno divertire. Se le cose (e le corse...) andranno come ci si aspetta, i due rivali si rispetteranno ma si sfideranno anche, chilometro dopo chilometro, per la gioia dei tifosi italiani. All’orizzonte c’è una rivalità a due ruote che stuzzica l’interesse. Riflessivo, misurato e composto il campione in carica Bagnaia, istintivo, diretto e irriverente Bastianini, uno che si è guadagnato la Ducati ufficiale quando tutto faceva pensare che il posto sarebbe toccato a Jorge Martin. Invece la Ducati
ha deciso di scegliere il meglio che aveva in casa sul piano puramente sportivo, senza fare calcoli di opportunità e senza badare a eventuali rischi di armonia nel box. Sono i due più veloci e vincenti, undici vittorie in due nel campionato dominato dalla rossa bolognese, più di tutti gli altri messi assieme. Da questa scelta può nascere non solo la fortuna dell’Italia in MotoGP — come sottolinea Agostini, «Bastianini arriva per giocarsi il titolo», non per fare da spalla all’iridato in carica — ma anche dell’intero Motomondiale, alla disperata ricerca di personaggi e tematiche popolari dopo il ritiro di Valentino Rossi e il tunnel dentro il quale il destino ha infilato Marc Marquez. Avranno la stessa moto Ducati, tra parentesi la migliore del Mondiale, e il talentuoso