La Gazzetta dello Sport

Dimarco e Di Lorenzo, la rivincita dei “normali”

- Lu. gar.

Quest’anno Federico Dimarco e Giovanni Di Lorenzo si sono già ritrovati in campo insieme, a San Siro. Era il 23 settembre e vestivano la stessa maglia, quella azzurra di Roberto Mancini: Italia-Inghilterr­a 1-0, Nations League. Partita decisa da un gioiello del «napoletano» Raspadori. Di Lorenzo a destra, Dimarco a sinistra. Buona prova per entrambi, qualcosa di più per l’interista che colpì un palo. Il 4 gennaio saranno nello stesso stadio a presidiare le stesse fasce, con maglie diverse. Si assomiglia­no in tante cose, a cominciare dalla condizione di non predestina­ti che li ha costretti a conquistar­si tutto con fatica e pazienza. E poi la sensazione comune che un contesto tipo Empoli (Dimarco, 2016-17;

Di Lorenzo 2017-19) potesse essere un punto d’arrivo più che un punto di partenza e il salto di carriera successivo qualcosa di sproporzio­nato alle potenziali­tà del loro talento. Di Lorenzo titolare del Napoli e della Nazionale come Ferrara? Dimarco esterno mancino dell’Inter e dell’Italia come Facchetti? Esagerato?

Derby Nazionale

I due difensori, con la stessa tenacia e la stessa disponibil­ità al sacrificio, hanno stracciato le diffidenze e si sono meritati tutto ciò che hanno oggi. Di Lorenzo ha alle spalle tre solide stagioni a Napoli, di cui è diventato una colonna, ed è stato uno dei più affidabili protagonis­ti del trionfo a Euro ‘21. Dimarco, cresciuto nell’Inter e tornato nella stagione scorsa, dopo lungo girovagare, con compiti da comparsa, ha scalato le gerarchie e, a 25 anni, sta vivendo la stagione della consacrazi­one, grazie a una serie di prestazion­i ad altissimo livello, fotocopiat­e con una continuità impression­ante. Il suo educatissi­mo sinistro è diventato una delle prime armi di Inzaghi. Degli esterni di Inter-Napoli nessuno ha crossato più di Dimarco: 65. Il secondo è proprio Di Lorenzo (41) e questo ci fa capire l’importanza del faccia a faccia nel cuore del partitone di San Siro. I 3 gol e i 22 tiri fanno di Dimarco l’esterno del match più pericoloso, dopo Kvara. I due esterni di Mancini contano gli stessi palloni recuperati: 69. Ognuno cercherà di frenare l’altro e di imporre i propri cross. Il 4 gennaio si affrontera­nno sulla stessa fascia, in una sfida scudetto. Nessuno pensa più che sia troppo per loro.

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