La Gazzetta dello Sport

Beto «HO SOFFERTO TANTO MA STO TORNANDO VOLO CON L’UDINESE E POI LA CHAMPIONS»

«Adesso sto bene, l’infortunio è alle spalle Non sono né Messi né CR7, accetto la panchina»

- Di Francesco Velluzzi INVIATO A UDINE

Siamo forti, c’è qualità, ma ora pensiamo all’Empoli e a riprendere a vincere Scordiamo l’Europa acalao, il fratello, la sorella a Udine. Gli affetti più cari, oltre alla mamma che, però, è andata in Guinea. Il Natale di Beto, centravant­i portoghese e cannoniere dell’Udinese, è stato così. «Col mio piatto preferito. In Portogallo la tradizione del Natale dice questo». Il regalo calcistico se l’era fatto il 23 alla Dacia Arena. Un gol dei suoi al Lecce in amichevole. Palla di Success in profondità, scatto e portiere (Bleve) fulminato. Il Beto visto mercoledì sembra quello ammirato nella passata stagione quando firmò 11 reti prima di infortunar­si ad aprile. «Un brutto infortunio, qui. (e indica la gamba destra). Non è stata un’estate facile. A lungo con le stampelle. Ma adesso sto tornando, tranquilli».

Quindi non le pesa il fatto che spesso il tecnico Sottil non la schieri titolare, nonostante lei sia a quota sei reti in soli 687 minuti.

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«I numeri sono per le statistich­e. Io voglio giocare bene. E finora non stavo giocando bene, perché devo recuperare al meglio da quel fastidioso infortunio. Ora sto bene, mi sto sentendo il Beto di prima. Quindi non ho sofferto a non essere alcune volte tra i titolari perché quando vieni da un problema come il mio, l’ego non deve prevalere. E io non sono né Cristiano Ronaldo, né Messi. Sono solo Beto. Sono stati quattro mesi tosti».

3Ora,

invece, alla ripresa contro l’Empoli in casa dovrebbe giocare insieme a Success, vista l’assenza di Deulofeu. E Success sembra il suo partner ideale per come usa il fisico e la lancia negli spazi che lei predilige.

«Ha un calcio diverso da tutti. Io aiuto lui, lui aiuta me. Ma è facile giocare con Isaac. E sicurament­e dà buonissime palle. Ma questo non vuole dire che io non mi trovi bene con Gerard o con Nesto, anzi. Sono due attaccanti di grande valore».

3Quanto è forte l’Udinese? «Noi siamo fortissimi, in questa squadra tutti hanno grande qualità. Io ne ho meno degli altri, ma ho il compito di buttarla dentro».

3Si può pensare all’Europa? «Non si parla d’Europa. Per il momento bisogna pensare all’Empoli e a giocare per vincere».

3Dal 3 ottobre avete smesso di farlo. Cosa è mancato? Tre pareggi con Cremonese, Lecce e Spezia.

«Probabilme­nte eravamo un po’ stanchi dopo un grande inizio».

3Chi l’ha stupita tra i nuovi in questa Udinese?

«Lovric. La mia sorpresa. Sandi è un sanguigno, gioca e fa giocare, ma soprattutt­o va sempre a rubare il pallone».

3Ma ora parliamo di lei: la sua qualità migliore?

«Dico lo spirito di sacrificio. La mia qualità migliore non è la velocità come sarebbe facile dire. Ma ci sono la testa, la voglia di imparare, di ascoltare gli altri, di allenarsi sempre al massimo per migliorare».

3Tutto giusto. Ma con questo spirito dove vuole arrivare? Lo sa che a Udine dopo tre stagioni, se arriva l’offerta convincent­e, ti danno la possibilit­à di andare in un grande club e firmare un contratto molto importante? «Non ho mai pensato a un campionato che sia serie A, Premier o altro. Qui sto bene. Ma ho sempre desiderato di andare a giocare la Champions League. Così come ho vinto la scommessa con gli amici del Portogallo quando dissi che sarei diventato un calciatore, vorrei vincere pure questa».

Lei con gli amici ha lavorato a Lisbona al fast food da KFC. Ci va ancora?

«Ogni tanto ordino col delivery. Ma non mangio tanto pollo fritto. In Portogallo ci vado, ma per trovare gli amici. Quattro o cinque lavorano ancora lì dentro. Un’esperienza bella ma mi dovevo svegliare presto e io dormo tanto».

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3E a Udine come vive? «Dormo tanto. Amo stare a casa. E gioco con la play, Ma a Call of duty. Non a Fifa».

3Ma il Mondiale l’ha visto»? «Le partite del Portogallo sì».

3Lei poteva starci?

«Non sono egoista, sento che non dovevo andare e ora non penso alla Nazionale. Penso ad aiutare l’Udinese. Se mi chiamano sono felice, se non lo fanno vuol dire che devo lavorare di più. Dipende da me».

3L’idea

di Mourinho ct la stuzzica?

«Mourinho ct sarebbe una bella operazione. Non lo conosco, è tanto conosciuto lui, ma è un grande».

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Le partite del Portogallo al Mondiale le ho viste. Io non sono egoista, non meritavo di andarci

Se mi chiamano sono felice, se non lo fanno lavorerò di più. Mou ct? Bella idea

Success ha un calcio diverso. Lui aiuta me, io aiuto lui. Dà buone palle. E che sorpresa è Lovric

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