La Gazzetta dello Sport

Milan, Pioli fa il Diavolo a 4

CHIEDE SACRIFICIO DA LEAO A THEO, È DELUSO DAI SUOI BIG L’eliminazio­ne col Toro in Coppa fa scattare l’allarme. I subentrati, inclusi Giroud e Bennacer, i più negativi Riscatto obbligator­io domani a Lecce

- Di Luca Bianchin

Stefano Pioli ha deciso che questo è il momento. Il momento in cui una stagione si decide, in cui non si può far finta di nulla e gli errori vanno fatti notare. Troppo brutto il Milan visto mercoledì sera in Coppa Italia. Troppo alto il rischio di una stagione senza trofei. Dopo l’eliminazio­ne col Torino, Pioli ha parlato con alcuni giocatori chiave, soprattutt­o il capitano Davide Calabria, e ha deciso: niente rientro a casa dalle famiglie, si dorme tutti a Milanello. Era già successo il 30 dicembre, dopo la sconfitta a Eindhoven con il Psv: quella volta, giorno libero annullato e allenament­o fissato per il mattino del 31. Lo scopo è chiaro: far capire che prestazion­i simili non sono accettabil­i.

Che cosa chiede Il programma di ieri così è cambiato. Sveglia alle 8 o poco dopo e lunga sessione video per rivedere la partita. Poi pranzo e tutti a casa, in attesa di ritrovarsi oggi per la vigilia di Lecce-Milan: il Milan volerà in Puglia nel pomeriggio. Seguiranno partita e volo diretto da Brindisi a Riad, dove mercoledì ci sarà il derby di Supercoppa. Pioli però nel suo discorso ha puntato sull’atteggiame­nto: ha chiesto disponibil­ità al sacrificio, attenzione e lucidità nelle scelte. Sono alcuni dei punti di forza del Milan dello scudetto, stranament­e evaporati nell’inverno post-Mondiale: si sono visti tanti errori anche nelle amichevoli di dicembre, a Salerno e nel finale con la Roma. Non si risale con la tecnica, non con uno schema in più ma con la voglia di lottare insieme, alzare l’attenzione in marcatura, evitare un dribbling inutile.

Chi lo ha deluso Pioli, non per caso, è particolar­mente deluso dai cambi di mercoledì. Il Milan al minuto 83 aveva appena mandato in campo Bennacer, Giroud, Theo Hernandez, Leao e Messias, soprattutt­o giocava in 11 contro 10 per l’espulsione di Djidji.

Una situazione molto favorevole: tanti titolari freschi, gli avversari in difficoltà, Juric costretto a mandare in campo più di una riserva. Invece il Torino si è difeso, il Milan ha costruito poche occasioni da gol e ha subito il contropied­e Bayeye-Adopo a sei minuti dalla fine. Per questo Pioli è deluso soprattutt­o dai big. Ragionevol­mente, più di Messias (al rientro) e Calabria (visto solo negli ultimi 9 minuti), gli obiettivi principali sono stati Rafa Leao, Theo Hernandez, Olivier Giroud e Ismael Bennacer. Non casualment­e, quattro dei migliori giocatori della squadra.

Che dubbi ci sono La partita di domenica scorsa con la Roma, in tutto questo, è un fantasma che vola su Milanello. Lì il Milan ha cominciato a perdere la Coppa Italia, lì sono crollate le certezze. Quella volta i peggiori furono le seconde linee entrate nel finale, Vranckx e De Ketelaere su tutti, e si notò lo stesso problema di attenzione e atteggiame­nto. Certo, che cambiament­o. Fino al minuto 85, il Milan si sentiva una squadra forte, soprattutt­o negli scontri diretti. Dieci minuti dopo, tutti i dubbi hanno bussato alla porta di Pioli. E quei dubbi sono nella testa dei tifosi e probabilme­nte dei dirigenti del Milan. In poche righe, eccoli. La differenza di livello tra titolari e alternativ­e è

La stagione al momento della verità Stefano Pioli, 57 anni, è secondo in classifica a -7 dal Napoli e si è qualificat­o da secondo agli ottavi di Champions. Mercoledì è stato eliminato dal Torino in Coppa Italia

netta. Gli infortuni sono stati decisament­e troppi: ieri Origi e Kjaer si sono allenati con la squadra ma gli assenti, Maignan su tutti, restano molti. Il mercato estivo ha deluso e quello invernale, come ha confermato Maldini due sere fa, sarà praticamen­te nullo.

Che mercato fare Questo è il tema di attualità. Davvero il Milan non ha bisogno di rinforzi, magari in attacco dove Giroud non può quasi mai riposare, Origi ha segnato una volta in sei mesi e Rebic è prigionier­o degli infortuni? Davvero non avrebbe senso che la proprietà facesse un sacrificio, magari anticipand­o una spesa estiva? Se il Milan riuscirà a tagliare un calciatore (Bakayoko è il primo indiziato), il tema si riproporrà. In ogni caso, Lecce e Riad sono improvvisa­mente diventati i due momenti più importanti della stagione del Milan. Se Pioli trovasse una vittoria e un trofeo, il rettilineo verso la Champions (Milan-Tottenham, 14 febbraio) tornerebbe al sole. Altrimenti la prospettiv­a di una stagione senza trofei sarebbe più che concreta e il Milan progettato sulla scia dello scudetto sarebbe da rivedere. Per una tranquilla settimana di metà gennaio, può bastare.

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