Dybala spegne il Genoa La Roma sull’onda giusta
Mourinho: «Con lui c’è un altro profumo». Poi la frecciata a Candela per le critiche a Zaniolo: «Uno stipendiato del club non lo fa»
una DybaRoma. Non c’è niente da fare, la squadra di Mourinho ha bisogno come il pane dell’argentino campione del mondo, premiato ieri da un altro trionfatore iridato giallorosso, Bruno Conti, per la sua impresa in Qatar. Non è solo questione di gol anche se certo quello che sblocca una partita complicata, per un’ora e passa imbottigliata dentro un martellamento inefficace nonostante una superiorità evidente, conta parecchio. Paulo prima prende la misura con una conclusione su cui Martinez deve dare davvero il meglio di se’ per dire no. Poi però quando sono passati 19 minuti di ripresa, si lavora un pallone allargandosi e trovando spazio per un sinistro non facile su cui stavolta il portiere genoano, fino ad allora super, viene bucato. Può pure perdere qualche pallone, Dybala. Può anche andare a sprazzi, ma la Roma con lui ha un’altra consapevolezza. Sa di poter far male. E in questo assaggio di Coppa Italia la presenza dell’argentino scaccia una beffa sempre in agguato. È così la Roma dà un seguito alla rimonta da infarto di Milano e se ne va nei quarti di Coppa Italia dove potrebbe aspettarla il Napoli. A cui la curva Sud rivolge cori beceri che sono la cosa peggiore della serata all’Olimpico.
L’irruzione L’1-0 E la firma di Dybala è celebrata anche da Josè Mourinho: «Con lui c’è un altro profumo. Sono questi giocatori che fanno grandi gli allenatori. Ci sono allenatori bravissimi perché hanno giocatori bravissimi.Così è andata oggi». Ma Mourinho si concede anche due frecciate. «Pinto ha detto che la squadra ha tutto per andare in Champions? Se sono o non sono d’accordo, non lo devo dire pubblicamente». Prima di censurare le critiche di Candela alla prestazione di Milano di Zaniolo («uno stipendiato del club non lo fa»), il tecnico dice: «Mi sono dispiaciuti i fischi a Zaniolo. Per favore, non fischiate i miei giocatori che danno tutto quello che hanno».
Pensaci tu
In quanto al diario della serata, il primo tempo comincia con una Roma che va a folate senza però riuscire a pungere. Si muove qualcosa di più a destra con Zalewski che innesca Zaniolo. Bisogna aspettare la metà del tempo perché il capitano Lorenzo Pellegrini, ancora una volta il più ispirato, scodelli un assist a Abraham della serie «ora pensaci tu». L’inglese batte a rete e Martinez firma un intervento da applausi. Poi c’è la conclusione dello stesso Pellegrini sulla traversa e appena un minuto dopo ecco l’occasione genoana più interessante, ma sul cross di Sabelli, Yalcin fa cilecca. Per il resto la squadra di Gilardino dà un’idea di compattezza e di organizzazione, il fraseggio è veloce, all’insegna di ripartenze veloci di Sturaro e Coda qualche apprensione la genera la’ davanti. Ma il tempo finisce con la Roma in avanti fra colpi di testa di Kumbulla e calci piazzati che continuano a essere la migliore specialità della casa del menu giallorosso.
Brividi
3
Nella ripresa ecco Dybala. Che prende il posto di Pellegrini, evidentemente affaticato. L’ingresso dell’argentino, l’abbiamo già raccontato, muove la partita verso un’altra direzione. La Roma preme, Dybala si propone anche come suggeritore, mentre il Genoa si scopre un po’ scarico e si fa vedere soprattutto per una conclusione di Aramu su cui Rui Patricio si fa trovare pronto. I minuti finali, però, sono complicati per la Roma che a un certo punto scopre una certa insicurezza. Si chiude con il Genoa, entra in campo anche Mimmo Criscito al suo ennesimo nuovo inizio con la squadra rossoblu, che spinge pur senza provocare brividi, fino a un pallone bollente (nonostante l’umidità dell’Olimpico) che ancora Aramu calcia alto da una posizione da rigore. Il fuorigioco viene segnalato ma la circostanza è dubbia. È il momento del sipario che cala. La DybaRoma avanza.