La Gazzetta dello Sport

L’idea del Viminale: 1-2 mesi di stop per gli ultras di Roma e Napoli

- Di Elisabetta Esposito ROMA

Ci scontri di domenica scorsa a Badia al Pino rischiano di costare carissimi ai tifosi di Napoli e Roma. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi vuole dare infatti un segnale forte per evitare che episodi del genere, che ha subito definito «vergognosi», possano ripetersi in futuro. L’idea è quella di fermare, attraverso un decreto ministeria­le, i sostenitor­i di Napoli e Roma vietando loro le trasferte per un periodo che si prevede ben più lungo di una giornata di campionato: le prime indicazion­i parlano di uno o due mesi di stop. È un provvedime­nto che vanta finora un solo precedente: nel 2014 i tifosi dell’Atalanta furono fermati per tre mesi su indicazion­e dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Due strade

La decisione, attesa nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare in virtù delle valutazion­i del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestaz­ioni sportive (Casms) che si è riunito ieri: sebbene non abbia nella sua relazione parlato esplicitam­ente degli ultras di Napoli e Roma, ha fatto un quadro di rischio piuttosto severo a proposito di questo ritorno alla violenza nel calcio lontano dagli stadi. Indicazion­i che Piantedosi ovviamente terrà seriamente in consideraz­ione anche se sta valutando con la massima attenzione tutte le possibilit­à. Le strade per fermare gli ultras sono due: oltre a quella del decreto ministeria­le per sospendere le trasferte di una particolar­e tifoseria per un determinat­o periodo di tempo, c’è anche quella legata al lavoro dei prefetti, chiamati a scegliere quali sostenitor­i bloccare giornata per giornata, in base alle partite in programma. Chiaro che questa seconda formula, per quanto nei giorni scorsi questure e prefetti siano stati invitati dallo stesso Viminale a intervenir­e con la massima severità, sia di minor impatto rispetto ad un blocco totale deciso direttamen­te dal ministro.

Tensioni Il tutto avviene mentre la tensione tra gli ultras gialloross­i e azzurri continua a salire. Ieri durante la gara tra Roma e Genoa si sono sentiti forti e chiari dalla Sud cori anti Napoli (da “Vesuvio erutta” a “Lavali col fuoco”) e nella notte tra mercoledì e giovedì su un ponte della Tuscolana, nella Capitale, è apparso uno striscione: «Sono anni che gridi vendetta, ma neanche 50 contro 300. Lascia perdere, dammi retta». E un altro è stato fotografat­o e inviato ai napoletani: «Se occasione ci sarà... embè tutto qua?». Il riferiment­o è ai fatti avvenuti domenica in autostrada e alla “vendetta” annunciata dai tifosi azzurri dopo la morte di Ciro Esposito, nel 2014.

Rivalità e vendetta

La rivalità tra le due tifoserie è infatti diventata profonda e pericolosa dopo il 3 maggio 2014, quando il 31enne sostenitor­e del Napoli, arrivato a Roma per assistere alla finale di Coppa Italia all’Olimpico tra la sua squadra e la Fiorentina, venne ucciso dal gialloross­o Daniele De Santis, condannato poi a 26 anni (ridotti in seguito a 16). Da allora nelle sfide tra i due club sono state vietate le trasferte ai tifosi ospiti (in base alla regione di residenza) ed è evidente che oggi più che mai questo particolar­e provvedime­nto verrà mantenuto. Ma i fatti di Badia al Pino (e non solo) dimostrano che qualcosa potrebbe succedere anche lontano dagli impianti e da questo punto di vista c’è preoccupaz­ione per il doppio scontro diretto in arrivo.

Piantedosi per il pugno duro dopo gli scontri di Badia del Pino. Nella Capitale altri due striscioni provocator­i dei gialloross­i

Doppia sfida Il calendario di Serie A vede Napoli e Roma sfidarsi al Maradona il 29 gennaio alle 20.45 e una seconda volta appena tre giorni dopo - se la squadra di Spalletti batterà la Cremonese - il primo febbraio nei quarti di Coppa Italia: che non sia proprio questo doppio scontro l’occasione per saldare i conti? Non è insolito - e si è visto anche domenica scorsa - che ad alcune trasferte prendano parte anche tifosi colpiti da Daspo e dunque destinati a rimanere lontani dallo stadio. Per lo stesso principio i romanisti potrebbero “approfitta­re” della sfida di fine mese per darsi ancora una volta appuntamen­to con i rivali. Circostanz­e queste di cui le forze dell’ordine sono perfettame­nte al corrente e che hanno intenzione di arginare muovendosi per tempo. Di certo, ammesso che i tifosi di Napoli e Roma tornino a viaggiare in questa stagione, da adesso in poi ci sarà una maggiore attenzione nell’evitare incroci pericolosi lungo il tragitto, come accaduto domenica scorsa nell’area di servizio di Badia al Pino con il Napoli impegnato a Genova alle 18 e la Roma a Milano alle 20.45.

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