Fuori dal mercato: Boga è un ex esubero E Gasp può pescare la sua carta in più
Ha caratteristiche diverse da tutte le altre punte in rosa: niente più cessione, salvo offerta choc
Colpo di gennaio: l’etichetta che si è ritrovato appiccicata addosso, e che a Jeremie Boga è stata rinfacciata come un peso per tutto il 2022, potrebbe tornare d’attualità. Ma cucita con un filo un po’ più resistente. Lasciamo stare il termine colpo, è ancora presto per esserne sicuri: diciamo acquisto di gennaio. Come se questo anno alle spalle, dall’acquisto dal Sassuolo ad oggi, non fosse passato. Non invano, perlomeno. E come se la prospettiva di essere ceduto in questa sessione di mercato avesse perso consistenza: ipotesi che ha meno i contorni dell’eventualità. Perché a questo punto, salvo stravolgimenti improbabili, o improbabili offerte irrinunciabili, Boga si può considerare fuori dal mercato. Fino a non molto tempo fa sembrava più facile un suo addio, magari temporaneo, rispetto a una più probabile cessione, con relativa monetizzazione, di Ruslan Malinovskyi: nel giro di poco tempo, anche se la tela con il Marsiglia per l’ucraino è stata tessuta nel tempo, è maturato l’esito opposto.
Anti Salernitana
Sarebbe superficiale pensare che possa essere stata determinante, per cambiare il destino di Boga,(solo) la buona partita di Bologna: condita con due assist e una prova finalmente convincente anche a livello di atteggiamento. Non è mai un solo segnale a sconfessarne diversi del passato, tanto più che già qualche altra volta (non troppe) l’ivoriano aveva alimentato la speranza di una svolta, salvo poi ricadere in vecchie discontinuità e inconcludenze. Serviranno controprove e le prossime partite, a cominciare da quella di domenica contro la Salernitana che potrebbe esaltare certe sue caratteristiche, avranno il loro peso. Anche se difficilmente muteranno il nuovo orientamento di mercato. Cosa è cambiato, dunque, al di là della visione di un giocatore “diverso”, finalmente all’altezza di
aspettative coltivate all’ombra di un investimento da circa 22 milioni? Una serie di ragionamenti, riassumibili in tre punti.
No al prestito Il primo: economico, impossibile da sottovalutare. L’ipotesi prestito secco, quello (al Leicester) sfumato in estate all’ultimo giorno di mercato, non sarebbe strategico per cinque mesi. Se è arrivato il momento di verificare una crescita che finora non si è vista, meglio che sia in casa: il solo fatto di andare a giocare (forse) altrove non sarebbe garanzia di progressi, tanto più in un arco di tempo così limitato. D'altra parte il prezzo pagato a suo tempo impone di non rischiare una minusvalenza e non ci sono stati approcci di club, neanche della Premier, disposti a pagare Boga almeno 20 milioni: l’approccio della Fiorentina di qualche tempo fa è stato timido e non ci sono segnali di un interesse più solido. A meno che l’eventuale cessione di Nico Gonzalez al Leicester (per da 34 milioni?) cambi le carte in tavola.
Caratteristiche diverse
Seconda considerazione: Boga ha peculiarità uniche, nella rosa nerazzurra. Lo stesso Lookman è un giocatore diverso e anche se l’utilizzo da trequartista (lo fece per la prima volta lo scorso aprile in casa del Sassuolo e così Gasp lo ha utilizzato per una decina di minuti anche a Bologna) è possibile, per indole l’ivoriano preferisce altro: partire da posizione più defilata, per cercare l’area uno contro uno, con più campo a disposizione e un dribbling in velocità - quando gli “entra” che non hanno gli altri compagni di reparto. Caratteristiche che ne fanno un giocatore decisivo, come si è visto a Bologna, non solo da titolare, ma anche a partita in corso, quando gli spazi aumentano e le energie (altrui) calano. E nel calcio dei cinque cambi, Boga può incidere in ogni partita: servirà convincere Gasperini, autoconvincendosi stavolta di dover e poter davvero cambiare marcia. E non per forza maglia.