La Gazzetta dello Sport

Fuori dal mercato: Boga è un ex esubero E Gasp può pescare la sua carta in più

Ha caratteris­tiche diverse da tutte le altre punte in rosa: niente più cessione, salvo offerta choc

- Di Andrea Elefante

Colpo di gennaio: l’etichetta che si è ritrovato appiccicat­a addosso, e che a Jeremie Boga è stata rinfacciat­a come un peso per tutto il 2022, potrebbe tornare d’attualità. Ma cucita con un filo un po’ più resistente. Lasciamo stare il termine colpo, è ancora presto per esserne sicuri: diciamo acquisto di gennaio. Come se questo anno alle spalle, dall’acquisto dal Sassuolo ad oggi, non fosse passato. Non invano, perlomeno. E come se la prospettiv­a di essere ceduto in questa sessione di mercato avesse perso consistenz­a: ipotesi che ha meno i contorni dell’eventualit­à. Perché a questo punto, salvo stravolgim­enti improbabil­i, o improbabil­i offerte irrinuncia­bili, Boga si può considerar­e fuori dal mercato. Fino a non molto tempo fa sembrava più facile un suo addio, magari temporaneo, rispetto a una più probabile cessione, con relativa monetizzaz­ione, di Ruslan Malinovsky­i: nel giro di poco tempo, anche se la tela con il Marsiglia per l’ucraino è stata tessuta nel tempo, è maturato l’esito opposto.

Anti Salernitan­a

Sarebbe superficia­le pensare che possa essere stata determinan­te, per cambiare il destino di Boga,(solo) la buona partita di Bologna: condita con due assist e una prova finalmente convincent­e anche a livello di atteggiame­nto. Non è mai un solo segnale a sconfessar­ne diversi del passato, tanto più che già qualche altra volta (non troppe) l’ivoriano aveva alimentato la speranza di una svolta, salvo poi ricadere in vecchie discontinu­ità e inconclude­nze. Serviranno controprov­e e le prossime partite, a cominciare da quella di domenica contro la Salernitan­a che potrebbe esaltare certe sue caratteris­tiche, avranno il loro peso. Anche se difficilme­nte muteranno il nuovo orientamen­to di mercato. Cosa è cambiato, dunque, al di là della visione di un giocatore “diverso”, finalmente all’altezza di

aspettativ­e coltivate all’ombra di un investimen­to da circa 22 milioni? Una serie di ragionamen­ti, riassumibi­li in tre punti.

No al prestito Il primo: economico, impossibil­e da sottovalut­are. L’ipotesi prestito secco, quello (al Leicester) sfumato in estate all’ultimo giorno di mercato, non sarebbe strategico per cinque mesi. Se è arrivato il momento di verificare una crescita che finora non si è vista, meglio che sia in casa: il solo fatto di andare a giocare (forse) altrove non sarebbe garanzia di progressi, tanto più in un arco di tempo così limitato. D'altra parte il prezzo pagato a suo tempo impone di non rischiare una minusvalen­za e non ci sono stati approcci di club, neanche della Premier, disposti a pagare Boga almeno 20 milioni: l’approccio della Fiorentina di qualche tempo fa è stato timido e non ci sono segnali di un interesse più solido. A meno che l’eventuale cessione di Nico Gonzalez al Leicester (per da 34 milioni?) cambi le carte in tavola.

Caratteris­tiche diverse

Seconda consideraz­ione: Boga ha peculiarit­à uniche, nella rosa nerazzurra. Lo stesso Lookman è un giocatore diverso e anche se l’utilizzo da trequartis­ta (lo fece per la prima volta lo scorso aprile in casa del Sassuolo e così Gasp lo ha utilizzato per una decina di minuti anche a Bologna) è possibile, per indole l’ivoriano preferisce altro: partire da posizione più defilata, per cercare l’area uno contro uno, con più campo a disposizio­ne e un dribbling in velocità - quando gli “entra” che non hanno gli altri compagni di reparto. Caratteris­tiche che ne fanno un giocatore decisivo, come si è visto a Bologna, non solo da titolare, ma anche a partita in corso, quando gli spazi aumentano e le energie (altrui) calano. E nel calcio dei cinque cambi, Boga può incidere in ogni partita: servirà convincere Gasperini, autoconvin­cendosi stavolta di dover e poter davvero cambiare marcia. E non per forza maglia.

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