La Gazzetta dello Sport

MILAN E INTER, È ORA DI CAMBIARE MARCIA ANCHE SUL MERCATO

- DEL GIORNO di ANDREA MASALA

SuperCoppa o super toppa? Il derby della prossima settimana in Arabia Saudita può rivelarsi un premio di consolazio­ne per Milan e Inter. I club vincitori degli ultimi due scudetti rischiano di rassegnars­i, già a gennaio, a campare di ricordi e di trofei di seconda fascia. Meglio darsi una mossa, e subito. In campionato i rossoneri restano in corsa, ma spesso pagano caro finali disastrosi. Da qui prende spunto l’avvelenata del tecnico campione d’Italia: altro che il compassato Padre Pioli. I nerazzurri vivono di fiammate, come la vittoria alla ripresa proprio sul Napoli, per poi raschiare punticini come contro il Monza.

In Coppa Italia il quadro ha contorni più scoraggian­ti. Il Milan si fa eliminare da un Torino bello ma in dieci, l’Inter si salva in rimonta contro il Parma di B, non lo squadrone di Cannavaro, Asprilla e Zola. In casa rossonera monta il malumore anche tra i tifosi più tolleranti. Non tanto per la sconfitta in sé, quanto per come è scaturita: il verdetto sulle seconde linee è impietoso. L’Inter resta in lizza, il Milan quindi dovrà dedicarsi all’Europa. Gli ottavi in Champions appaiono meno proibitivi rispetto ad altre edizioni: il Tottenham per i rossoneri, il Porto per i nerazzurri. A febbraio e a marzo ci si aspetta sfide accessibil­i, a patto di presentars­i in condizioni migliori rispetto a ora. Le due società sono impegnate su un altro spinoso fronte, il nuovo stadio. Il tormentone coinvolge il Comune, il governo e le Sovrintend­enze. Ormai lo hanno capito anche i piloni di San Siro: i club vogliono abbattere il vecchio impianto, ma il progetto condiviso della Cattedrale è ritenuto ancora troppo oneroso. Siamo allo stallo, ai dibattiti, ai veti incrociati.

L’argomento della casa comune o in proprio è importanti­ssimo, ma non può trasformar­si nell’unica ragione di vita. Okay, le due proprietà sono straniere e hanno sensibilit­à diverse rispetto chi li ha preceduti. Berlusconi e Moratti, mecenati e tifosi viscerali fin quasi all’autolesion­ismo finanziari­o, seguivano modelli di conduzione non più proponibil­i. L’attuale traguardo principale è la sostenibil­ità economica. Tutto ineccepibi­le, ma asettico: qualcosa sul campo bisogna pure realizzarl­a, come si aspettano gli appassiona­ti. Già che ci siamo, ci sta un giro in Piazza Affari, luogo iconico per chiunque passi da Milano, dove campeggia il famoso dito medio ideato da Maurizio Cattelan. La curiosa scultura, soprattutt­o per le frange ipercritic­he, potrebbe essere rivolta alle milanesi imbruttite, che nell’ultimo mercato hanno infilato diversi flop. Il Milan ha puntato su De Ketelaere, che gira a vuoto senza meta e senza gol. Leao, Theo Hernandez e Maignan sono stati ottimi investimen­ti, ma non sempre il miracolo riesce. Come evidenzian­o gli ingaggi di Origi, Adli, Dest e

Vranckx, figure che non lasciano traccia. Pioli si ritrova con un organico che soffre del pesante scarto tra titolari e riserve, con Giroud che a 36 anni fa gli straordina­ri e Ibra che forse è pronto per un altro Sanremo.

Sulla sponda Inter, non va tanto meglio. L’operazione Lukaku, che sembrava una genialata, non decolla. Anzi, diventa un dossier spinoso. Anche la vicenda del rinnovo di Skriniar prende una brutta piega: per il capitano tira aria di addio a incasso zero. I rinforzi non incidono: tra Asllani e Bellanova siamo al “vorrei ma non posso”, al suo secondo anno in nerazzurro Correa sembra già a fine corsa. Inzaghi si arrabatta alla

I due club insistono sulla sostenibil­ità finanziari­a, ma serve un salto di qualità per rinforzare le rose

ricerca di una quadratura che sembra una tela di Penelope: non dà l’impression­e di poter spingere la macchina a pieni giri.

Lo scenario non è apocalitti­co, però è meglio preoccupar­si prima che si complichi senza rimedi. Cardinale e Zhang si concentrin­o anche sull’aspetto sportivo. La città si propone di far viaggiare tutti a 30 all’ora. Milan e Inter puntino al contrario: diano una bella accelerata, in campo e sul mercato, degna di chi ha colleziona­to dieci Champions. Con il massimo rispetto per le SuperCoppe.

Andiamo di qua! Stefano Pioli e Simone Inzaghi sembrano indicare la via da prendere. Un modo per chiedere rinforzi alle società milanesi? Ma il mercato è desolatame­nte fermo sia per il Milan sia per l’Inter.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy