La Gazzetta dello Sport

Virtus, furore e beffa Rimonta sfiorata «Arbitri, gravi errori»

Due fischi dubbi e l’espulsione di Teodosic fermano l’impresa con l’Olympiacos. Scariolo: «Una grande partita»

- Di Andrea Tosi

Con le unghie e con i denti la Virtus resta aggrappata alla partita contro una rivale più forte per talento e atletismo che all’andata aveva inflitto alla squadra bolognese un umiliante -46, la peggiore sconfitta della storia bianconera nelle coppe europee. L’impresa di consumare una bella rivincita è nell’aria nel finale grazie alle magie di Teodosic, ma negli ultimi secondi l’Olympiacos rimette la freccia. Non solo grazie ai numeri del fenomeno Vezenkov, l’ala con tre passaporti che oggi non ha rivali in Europa, del triplista Papanikola­ou, dell’atletone McKissic e del cervello Walkup che fanno del Pireo una vera corazzata sui mari dell’Eurolega. Nel conto della sconfitta di Bologna vanno messe anche un paio di fischiate assassine che sbilancian­o l’equilibrio e mandano fuori di testa Teodosic, il solito mago per 39’ poi espulso per doppio tecnico dopo che gli stessi arbitri avevano riconosciu­to all’instant replay l’errore di una palla assegnata al Pireo e reclamata con forza da Re Milos.

Rimonta svanita Gli ultimi possessi sono anche più beffardi: Bologna da -5 torna a -2, Larentzaki­s fallisce due liberi che danno a Bologna 10” di tempo per pareggiare o addirittur­a vincere. Ma gli assalti di Lundberg e Mickey non trovano l’anello. Così l’Olympiacos passa all’incasso e la Virtus si mangia il fegato per avere accarezzat­o una vittoria preziosa, svanita sull’onda di una rimonta da -12. C’è rabbia per il ko che non tracima per lo stile di Scariolo, sobrio nel sottolinea­re le sviste arbitrali tenendo i toni bassi. «L’Olympiacos è squadra fortissima e vincente . Sono orgoglioso di noi, abbiamo fatto una grande partita, rientrando più volte e giocando fino all’ultimo tiro. Poi, come succede ai giocatori e gli allenatori, sbagliano anche gli arbitri e onestament­e non ricordo una partita con errori così gravi nel finale. Teodosic è Teodosic, nel bene e anche quando perde la testa come si è visto. Lo prendiamo così com’è e non vogliamo cambiarlo. Ma è dura da digerire». Bologna ripete la cattiva partenza che era costata il ko due giorni prima contro lo Zalgiris. L’Olympiacos, senza il guru Sloukas, veleggia avanti con Vezenkov che carbura lentamente. Come le sta succedendo da tempo, la Virtus non riesce a emendarsi dai tiri sprecati da un metro e dalle palle perse. Ma con l’ingresso di Teodosic, che esplode subito due triple, la partita torna in parità. Accanto al fuoriclass­e serbo fa canestro solo Ojeleye mentre Shengelia continua la sua carestia accanto a Jaiteh e Mickey. I lunghi faticano e sbagliano tanto. Il rientro di Cordinier porta un po’ di energia anche se nel duello con McKissic il francese paga dazio e va sotto di brutto.

Volume

Lo strappo arriva nel terzo quarto quando Vezenkov alza il volume del suo talento offensivo che Shengelia non riesce a contrastar­e, colpendo in tutti i modi: triple, tap-in e tiri in avviciname­nto. E quando rifiata ci pensano il McKissic volante, capace di segnare canestri difficili negli uno contro uno, e Papanikola­ou, un chirurgo da tre punti, a tenere alla larga Bologna. Tutto fa credere che sia finita, invece il solito Teodosic e il risveglio di Shengelia riaprono i giochi, col sorpasso del georgiano e il tre punti di Pajola. Ma McKissic e Vezenkov non fanno sconti e nemmeno gli arbitri che puniscono Ojeleye con un fallo inesistent­e e Teodosic. È l’uno-due che manda al tappeto la Virtus. Anche questa è una lezione per il futuro.

 ?? CIAMILO ?? Ojeleye ok Semi Ojeleye (a destra), 28 anni, ala della Virtus, tra i migliori ieri, autore di 13 punti
CIAMILO Ojeleye ok Semi Ojeleye (a destra), 28 anni, ala della Virtus, tra i migliori ieri, autore di 13 punti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy