Toro del Nuovo Mondo
Rivelazione Gravillon Fisico, corsa e grinta per convincere Juric
Il difensore di Guadalupa è in prestito da gennaio e sta crescendo a vista d’occhio
Mi trovo benissimo, questo è un gruppo che vive molto bene, dopo le partite stiamo tanto insieme
Gravillon
Difensore Torino
Sempre in campo Titolare nelle ultime due gare granata, in nazionale giocherà contro Cuba e Antigua-Barbuda
L’ultimo arrivato sul palcoscenico granata ha le treccine rasta e la carnagione caraibica di Andreaw Gravillon, in queste ore volato appunto a Guadalupa per rispondere alla convocazione della nazionale. Il difensore ha pure il passaporto francese ma ha deciso di battersi per il Paese dove è nato e lo hanno già impiegato nelle quattro precedenti partite del girone di qualificazione alla fase finale di Nations League Concacaf, Serie B. Adesso siamo giunti alle ultime due sfide. La prima è in programma venerdì a Pointe-a-Pitre, cioè in casa e nella sua città nativa, contro Antigua-Barbuda mentre la seconda si disputa domenica a Cuba, cioè a meno di quarantottore. Il che è molto strano anche perché si tratta del match decisivo: Cuba è al comando con 9 punti, gli stessi di Guadalupa che però - almeno al momento - ha una peggiore differenza reti.
Dieci giorni Dicevamo che Gravillon è l’uomo nuovo del Toro avendo fatto la sua prima apparizione nella formazione titolare appena dieci giorni fa a Lecce, bissandola contro il Napoli. In precedenza c’erano stati due aperitivi: i 10’ finali col Milan (10 febbraio) e i 6’ conclusivi del derby (28 febbraio). Si può quindi affermare che per lui il periodo di scolarizzazione al gioco di Ivan Juric non sia stato breve. Del resto si tratta di un percorso di addestramento con conseguente attesa agonistica cui si sono sottoposti gli acquisti di gennaio perché Juric prima di fidarsi a mandarli in campo vuole sincerarsi che tutti abbiano capito i movimenti e i principi. Inoltre il concorrente interno di Gravillon è Djidji, cioè uno degli elementi più stimati dall’allenatore croato, un fedelissimo. E bisogna considerare, infine, che senza un infortunio al ginocchio patito da David Zima magari il club non sarebbe andato a fare la spesa in Francia poiché non aveva bisogno di rimpolpare il reparto dei difensori. Ma, una volta avuto ben chiaro il quadro sanitario relativo a Zima (menisco esterno, servono diversi mesi), il direttore tecnico Davide Vagnati si è subito ricordato di un acquisto fatto dall’Inter anni fa per il suo settore g i ova n i l e , esattamente come accaduto per Karamoh. Ed ecco il blitz a Reims per portarsi a casa appunto Gravillon.
Inter campione Dunque questo difensore centrale ha molta Italia nella sua avventura sportiva. Nato a febbraio 1998, nell’estate del 2014 eccolo a Milano. L’Inter, investendo un milione e mezzo, era andato a prenderselo nella squadretta della cittadina (Garges-Les-Gonesse) che ospitava la famiglia Gravillon emigrata in Francia. Il ragazzo diventa un pilastro della Primavera nerazzurra che nel 2017 vince il campionato guidata in panchina da Stefano Vecchi e in campo da Pinamonti e Radu. Dopo di che l’Inter lo cede al Benevento (Serie A). Il 24 settembre 2017, quindi a 19 anni, c’è il debutto in serie A in maglia giallorossa. A gennaio 2018 lo prende il Pescara, in B, dove gioca titolare. A gennaio 2019 l’Inter se lo ricompra lasciandolo in prestito in Abruzzo per fargli completare la maturazione. Poi c’è un passaggio al Sassuolo quindi Ascoli (intero campionato in B) e l’approdo in Francia: prima Lorient, poi Stade Reims. Nell’ultimo giorno del mercato invernale il Toro va a comprarlo con la formula del prestito col diritto di riscatto. Quindi lui sta giocando per meritarsi la conferma. Per il momento Juric lo ha coperto di elogi. In effetti domenica contro Kvara è stato efficace: promette di diventare un inamovibile.