La Gazzetta dello Sport

Supplement­o di indagine sui cori antisemiti della Nord

Duro comunicato della Lazio: . «Parte civile contro gli autori». Inter-Juve: due turni a D’Ambrosio, uno a Paredes

- di Valerio Piccioni ROMA

Da una parte il non luogo a procedere per l’arroventat­o post partita negli spogliatoi dell’Olimpico, dall’altra l’approfondi­mento di indagine chiesto alla procura federale per i cori razzisti della curva laziale.Sono le decisioni prese ieri dal giudice sportivo Gerardo Mastrandre­a e relative alla domenica del derby. Sul primo fronte, c’era da verificare i comportame­nti al termine della partita, con l’ormai famigerato scontro verbale dopo il “tu che guardi?” di Mourinho a Lotito. Gli ispettori federali hanno visto e trasmesso tutto e gli episodi sono stati dunque catalogati come un normale surplus emotivo post partita.

Supplement­o Diverso il discorso sui cori razzisti, peraltro già ascoltati durante il derby di andata. E condannati ieri duramente dalla Lazio, che ha definito i fatti come «comportame­nti che nulla hanno a che fare con il tifo sano come viene rappresent­ato dalla società» sottolinea­ndo la totale dissociazi­one «da qualsiasi comportame­nto di questo tipo, illegale e anacronist­ico, essendo innanzitut­to parte lesa da tali comportame­nti». Nel comunicato del giudice sportivo si parla di «cori beceri e offensivi, di matrice anche religiosa», ma non si usa la parola «razzisti». Una decisione verrà comunque presa «entro e non oltre il 4 aprile 2023». L’esito degli accertamen­ti, spiega il comunicato, comprender­à anche «il comportame­nto e la collaboraz­ione della Società nel prevenire il ripetersi di simili, deprecabil­i manifestaz­ioni». Collaboraz­ione che la Lazio assicurerà, dice ancora il club, «per applicare severament­e il codice etico, individuar­e i responsabi­li, inibirne l’accesso allo stadio e costituend­oci parte civile per il risarcimen­to dei danni provocati». Intanto la Digos prosegue le indagini, sono stati identifica­ti tre tifosi, ed è sulle tracce del tifoso che ha indossato la maglietta «Hitlerson». Sono episodi che per il sindaco Roberto Gualtieri rappresent­ano «non goliardia, ma infamia» e per il ministro dello sport Andrea Abodi la necessità di «più tecnologia negli stadi», ma anche di «un intervento culturale partendo dalle scuole».

D’Ambrosio-Paredes Sempre nel capitolo del derby, va registrato il turno di stop per Bryan Cristante e Adam Marusic, protagonis­ti del parapiglia finale. Un turno di squalifica anche per altri due romanisti, Ibanez e Gianluca Mancini. Poi Inter-Juventus e lo scontro D’Ambrosio-Paredes. La partita costerà due giornate di squalifica all’interista e una allo juventino. Un turno di stop pure per Diego Coppola (Verona), Armando Izzo e Matteo Pessina (Monza), Youssef Maleh e Samuel Umtiti (Lecce), Rodrigo Becao, Walace e Nehuen Perez (Udinese), Johan Nuytinck (Sampdoria) e Adrien Rabiot (Juventus).

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ANSA All’Olimpico Il tifoso con la maglia inneggiant­e a Hitler domenica

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