La Gazzetta dello Sport

«A Basilea sono rinato Ora sogno la Conference e l’Europeo con l’Under»

Sta stupendo nella difesa a 3 «Qui tutto è perfetto per crescere Si corre molto e i tifosi sono eccezional­i»

- ROMA pug

Tornare alla Roma? Perché no, lì sono cresciuto E Mou è super Riccardo Calafiori

Difensore Basilea

Se il Basilea è ai quarti di Conference è anche merito suo, che con il gol del 2-1 ha dato il via alla rimonta a Bratislava. È stato il suo primo gol stagionale («Ma poteva arrivare prima, tra pali e traverse»), ma poi quel che conta davvero per Riccardo Calafiori è ciò che vive in campo. E quanto si sente bene, come dimostrano le 23 partite giocate finora, quasi tutte d’un fiato, una dietro l’altra. L’infortunio, invece, è solo un brutto ricordo, «non ci penso neanche più se non quando guardo quelle cicatrici sul ginocchio».

► Eppure ha rischiato di non poter più giocare a pallone...

«Paradossal­mente è stato lo step che mi ha fatto capire che potevo diventare calciatore a livelli alti, mentalment­e mi ha aiutato. Ad ogni difficoltà penso sempre a ciò che ho vissuto. E vado avanti più forte di prima».

► Come si trova a Basilea?

«La vita è diversa da Roma, città bella ma piccola. non c’è molto da fare. Meglio, meno distrazion­i. Mi sono trovato subito bene, compagni eccezional­i. Abbiamo un bel gruppo, giovane ma competitiv­o. Le dirò di più...».

► Prego, mi dica.

«Basilea trasuda di calcio come Roma, ma la mentalità è diversa: il giorno della partita si vive per quello, ma poi tutto torna come prima. Come passione sono rimasto sorpreso, in Svizzera ci sono i tifosi migliori. Il campionato è un trampolino, ma di ottimo livello. Prima di accettare ero scettico, poi ho chiesto consiglio a Daniele (De Rossi, ndr). E ho trovato un calcio meno tattico, più attacco contro la difesa. E fisicament­e faticoso, finisci le partite stremato. Qui si cresce, è perfetto».

► È vero che ha cambiato ruolo?

«In parte sì, ora gioco centrale, sia a tre sia a quattro. Mi trovo molto bene. Il mio procurator­e (Alessandro Lucci e la WSA, ndr) mi diceva da un po’ di tempo che potevo farlo bene».

► In campionato siete però sesti, a -23 dallo Young Boys.

«Abbiamo cambiato 15 giocatori, ci abbiamo messo un po’ a carburare. Ma ora giochiamo bene. La prossima settimana abbiamo la semifinale della coppa svizzera con loro. Gara decisiva, voglio iniziare con un trofeo».

► Vincerete la Conference?

«Il Nizza è una delle favorite,se passiamo perché no. Anche la Roma può farcela, lei e lo United sono le favorite per l’Europa League, anche se il Feyenoord sarà avvelenato per Tirana».

► E se un giorno dovesse succedere, tornerebbe in gialloross­o?

«Adesso ho preso un’altra strada e penso solo a far bene al Basilea. Ma se in futuro dovesse essere la scelta giusta da fare perché no. Sono molto affezionat­o al club, lì sono cresciuto».

► La Roma in Champions?

«Campionato combattuto, può farcela. Anche se i punti persi al derby pesano. Ma mai dire mai, Mou quando le partite si fanno decisive non sbaglia. Mou? Empatico. A un certo punto giocavo anche con continuità, ma è andata così. Sono contento lo stes

so, mi ha insegnato tanto».

► Da chi le piacerebbe essere invece allenato in futuro?

«Spalletti è bravissimo, il 70% di questo Napoli è merito suo. E poi Guardiola e Ancelotti sono diversi tra loro, ma molto bravi».

► I suoi idoli invece?

«De Rossi, un fratello. Mi ha insegnato tutto: mentalità, personalit­à, carattere. Quando mi dà un consiglio è sempre la cosa giusta da fare. E poi Kolarov, un altro da cui si impara tanto».

► Lei ha fatto tutte le Under azzurre. A quando il ritorno?

«Presto. Questa volta l’U21 non mi ha chiamato, la volta prima ero andato senza giocare. Ma dopo un periodo in cui non ero più nei piani, sto tornando. Punto ad esserci all’Europeo di giugno».

► Il sogno nel cassetto?

«Giocare e vincere la Champions League. Farò di tutto per riuscirci, potete esserne certi».

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