APRILIA SFIDA DUCATI IN ARGENTINA TORNA IL DERBY TRICOLORE
L’anno scorso Aleix Espargaro firmò la sorpresa. «Ma questa volta sarà molto diverso» avverte il d.g. iridato Dall’Igna
Ritorno sul luogo del… delitto. Non sarà un weekend normale, questo, per Aleix Espargaro e per l’Aprilia tutta. Perché un anno fa - allora si corse il 3 aprile, quest’anno invece la gara si disputerà il 2 - Aleix coronava il sogno di una vita, scrivendo allo stesso tempo una pagina importantissima nella storia di Noale. Finalmente vincitore di un gran premio, nel giorno della sua 200ª gara in classe regina, ma con appena tre podi conquistati, l’ultimo un gran 3° posto del 2021 a Silverstone, respingendo l’assalto finale di Jack Miller in un giorno che riportò l’Aprilia sul podio di una gara della massima serie a 21 anni di distanza dall’ultima volta.
Storico Una gara, quella, che fece capire come i tempi duri per Noale stessero finendo, dopo sette anni – quelli dal rientro tra i grandi – di mille delusioni e bocconi amari inghiottiti a fatica. I tempi nei test invernali, con Aleix il “Capitano” e il nuovo arrivo Maverick Viñales sempre lì tra i primissimi, avevano ribadito come la nuova RS-GP, sotto la cura degli uomini di Romano Albesiano, avesse decisamente fatto un balzo in avanti. L’anno scorso un buon debutto in Qatar (Aleix 4° ), una discreta prova in Indonesia (sempre Aleix il più veloce, 7°), poi arrivò l’Argentina e… fu tango veneto. Sempre davanti, Espargaro e l’Aprilia, dalle libere alla gara, nella quale comunque il pilota di Granollers dovette stringere i denti per avere ragione di un Jorge Martin che su una pista dall’aderenza precaria provò fino alla fine a contendergli la vittoria. Ma per una volta Aleix si dimostrò buon profeta. «Andiamo a Termas per vincere» aveva pronosticato, e i fatti gli diedero ragione. E con la prima vittoria in carriera, lui che fino a quel momento era stato considerato da tutti come un pilota onesto e poco più – uno dal talento inferiore al fratellino Pol, che a casa si era portato il titolo della Moto2 –, arrivò anche la prima volta da leader del Mondiale. Come poi sia andato il resto della stagione lo sanno tutti, Espargaro e l’Aprilia hanno lottato per il titolo fino a poche gare dalla fine, prima che un po’ di errori del box, del pilota e di guai tecnici togliessero allo spagnolo il 3° posto finale nell’ultima gara di Valencia (sorpassato da Enea Bastianini), con l’Aprilia scavalcata al secondo posto tra i costruttori dalla Yamaha. Lezione Una lezione importante, per tutti gli uomini di Massimo Rivola, l’a.d. al quinto anno sul ponte di comando di Aprilia Racing, che in inverno hanno lavorato duro per migliorare la RS-GP in tutti i settori: dal motore alla ciclistica, con particolare attenzione all’ergonomia termica, uno dei grossi limiti della moto 2022, e un grandissimo studio a livello di aerodinamica, con concetti trapiantati dalla F.1, la palestra da cui proviene Marco De Luca, il responsabile del veicolo. Lo si è visto sia nei test sia nello scorso weekend portoghese, con tre dei quattro piloti di Noale – Raul Fernandez sta ancora prendendo le misure alla nuova moto – a candidarsi a turno nel ruolo di anti-Ducati: Miguel Oliveira, con la RS-GP di fine 2022 e i colori del team satellite RNF, ha perso il podio solo all’ultimo giro nella Sprint ed è stato poi falciato da Marc Marquez nei primi giri della gara di domenica, mentre era secondo alle spalle di Francesco Bagnaia; Espargaro ha reagito bene alla paura dell’infortunio subìto il venerdì dal fratello Pol, che resterà assente un paio di mesi per la frattura della mandibola e di una vertebra; mentre Viñales, lottando per metà gara con Bagnaia, ha dimostrato di essere un pilota che, se riuscirà a trovare una solidità mentale costante, è uno che può giocarsi con regolarità vittorie e podi.
C’è anche Maverick «Sono contento: Aprilia ha lavorato bene e mi sento più comodo in sella, riesco a sfruttare meglio la RS-GP – racconta Maverick –. Il nostro obiettivo rimane quello di estrarre sempre il massimo dalla moto, se lo faremo con costanza sono sicuro che i risultati arriveranno. Argentina e America sono due piste che mi piacciono».
Così, a pochi giorni dal fine settimana portoghese che ha esaltato la completezza del duo Bagnaia-Ducati, con il campione del mondo capace di portarsi a casa entrambe le gare, l’Aprilia è atterrata a Termas de Rio Hondo con la dolce consapevolezza di poter provare a ripetere l’impresa di un anno fa, anche se Gigi Dall’Igna, il d.g. Corse della Ducati pigliatutto, promette battaglia: «Lo scorso anno eravamo in una situazione opposta, che non può essere paragonabile a quella attuale. Credo che andremo forte anche in Argentina» la previsione dell’ingegnere vicentino cresciuto tecnicamente proprio a Noale.
Il meteo sarà la grande incognita del fine settimana, con pioggia prevista oggi e domani, con un possibile miglioramento domenica, ma Espargaro è convinto che, se lui e la squadra faranno quello che è nelle loro corde giocarsi la vittoria sarà un obiettivo concreto. «È evidente che tornare in Argentina ci riporti alla mente ricordi bellissimi, ma questa è una nuova stagione. Sono comunque fiducioso perché in Portogallo abbiamo avuto le risposte che cercavamo, dobbiamo migliorare in qualifica per poterlo poi dimostrare nelle due gare».