Psg, basta un punto Ma dopo il titolo squadra rifatta
Vincere, perdendo. Sarebbe la fotografia perfetta della stagione del Psg che stasera può laurearsi campione di Francia, anche senza punti a Strasburgo se il Lens facesse lo stesso con l’Ajaccio. In ogni caso, basta un pari per formalizzare l’undicesimo titolo, un record come il fatto di aver occupato il primo posto dalla prima giornata. Ma la stagione è stata un flop per la disastrosa campagna Champions, conclusa già agli ottavi, come l’anno scorso. E così, il club dell’emiro del Qatar si prepara all’ennesima rivoluzione, cambiando allenatore e mezza squadra, per convincere poi Mbappé a restare oltre il 2024.
Panchina Il primo a saltare dovrebbe essere il tecnico Galtier, sempre più nevrotico in conferenza stampa dove ormai se la prende apertamente con i media che lo criticano, e giustifica il flop Champions, puntando il dito sul calendario atipico e sulle sue stelle, poco decisive nei momenti cruciali. Al suo posto, l’emiro di Doha sogna Zidane, mentre il presidente Al Khelaifi preferisce Thiago Motta. Il d.s. Campos ha aperto un canale con Mourinho. Altri nomi sono Luis Enrique e Xabi Alonso.
Mercato Messi comunque se ne andrà, ormai fischiato dai tifosi parigini a ogni partita. E il club spera di scaricare Neymar, magari in prestito. Così si libererebbero risorse per far contento Mbappé, considerato centrale nel nuovo progetto. In attacco si va da Osimhen a Kolo Muani, passando per Bernardo Silva, Kane, Thuram e Firmino. Piacciono anche Dembélé del Barça e Cherki del Lione. In difesa, ci sarebbe l’accordo con Lucas Hernandez, ma va convinto il Bayern. In mediana, l’obiettivo è Ugarte dello Sporting, ma c’è la concorrenza del Chelsea. Il rischio però è che la storia si ripeta: cambiare tutto perché nulla cambi.