EGONU A MILANO IL VOLLEY CI RIPROVA NELLE METROPOLI
Nel calcio e nel basket si contano a decine (stelle) il numero degli scudetti vinti dalle squadre di Milano. Nella pallavolo invece il calcolo è molto semplice: 0. Zero vittorie in campo femminile, ma anche zero in campo maschile dove pure la tradizione è molto più antica e radicata.
Forse anche per questo motivo le squadre di volley sotto la Madonnina hanno avuto sempre un seguito particolare, quando sanno dimostrare di essere competitive.
È accaduto quest’anno all’Allianz del presidente Lucio Fusaro, che è arrivata a un solo passo dal conquistarsi la finale scudetto nella epica sfida contro i campioni d’Italia di Civitanova. È accaduto ancora nella finale scudetto femminile, quando il Vero Volley ha costretto Conegliano alle corde. Alzando bandiera bianca soltanto dopo la quinta sfida al Palaverde di Treviso. Non è un mistero che la squadra milanese, a prescindere, incuriosisce, interessa. Riesce a catalizzare l’attenzione, anche simpatie magari occasionali, come è accaduto spesso in passato. Come quando il Milan di Berlusconi seppe incendiare il Forum di Assago in due finali scudetto consecutive, entrambe però finite male (con la sconfitta). Era accaduto qualcosa di simile anche quando Villa Cortese giocò nello stesso impianto un’altra finale scudetto, questa volta al femminile. Come ha detto Alessandra Marzari, medico del Niguarda nonché presidente e inventrice del Consorzio Vero Volley: «A Milano piacciono le squadre con i campioni, le squadre che hanno la possibilità di vincere», ecco perché questo club ha fatto il passo, quando aveva già iniziato a costruire uno “squadrone”. E poi sulla Milano del prossimo anno non si deve dimenticare l’effetto Paola Egonu, che da sola e dopo il Festival di Sanremo di quest’anno è diventata un fenomeno a se stante. Il solo fatto che ci sia lei in campo potrebbe garantire buone presenze di pubblico.
Finora il mondo della pallavolo, molto legato alla provincia, non ha mai dedicato particolare attenzione alle squadre che sono nate in questi anni nelle due metropoli (anche per Roma il discorso sarebbe molto simile, basta pensare allo scudetto vinto dalla M.Roma di Montali nel 2000 su Modena). La squadra della grandissima città: attrae, fa parlare e crea un’attenzione che non c’è quando Milano non arriva in finale. Un grande centro capace di essere vincente può essere uno straordinario veicolo pubblicitario per tutto il movimento. Anche se qualcuno sembra non volersene accorgere. E forse questo ha già iniziato a scatenare qualche invidia.
Una squadra protagonista a Milano, come si dice nel gergo giornalistico, ti dà spesso il titolo o la notizia. A maggiore ragione in un mondo come quello della pallavolo, da quasi 80 anni (il prossimo sarà il campionato numero 79) molto legato alle piccole realtà.
La provincia è stata un terreno fertile per questo sport che è arrivato fino a tanta notorietà proprio grazie ai “piccoli” centri, ma soltanto la grande città ti può dare quella popolarità a 360 gradi, un bene di cui questo sport avrebbe tanto bisogno oggi...
La pallavolo nelle grandi città potrebbe trovare la spinta per crescere ancora