La Gazzetta dello Sport

«Questa Ferrari può vincere dei GP Poi nel 2024...»

Il team principal: «Migliorati i pit stop, serve fare lo stesso con auto e strategie»

- di Mario Salvini

Analizzati uno a uno, c’è una spiegazion­e e quasi sempre anche una giustifica­zione per ciascuno degli episodi che hanno fin qui mortificat­o l’avvio di 2023 della Ferrari. Salvo che però, a guardare tutto nell’insieme, la situazione risulta mortifican­te. Inutile andare a riprendere dichiarazi­oni di inizio stagione. Tutti avevamo aspettativ­e alte. Non che si immaginass­e semplice tenere il ritmo delle Red Bull. Ma nemmeno di ritrovarsi a 159 punti di distacco dopo appena 6 delle 22 gare (e avrebbero dovuto essere 24...) di un calendario che potrebbe diventare un calvario, non solo per la Ferrari. E il problema non è nemmeno più il confronto con la Red Bull. Desolante è andare a rivedere la situazione di un anno fa, quando ci stavamo disperando per il problema avuto da Charles Leclerc a Montmelò, mentre era in testa alla gara e al campionato. Un ritiro doloroso. E simbolico. Perché ci stiamo riavvicina­ndo al GP spagnolo che l’anno scorso era stata la gara numero 6 di stagione. Cioè il nostro termine di paragone. Allora, con quella rottura, Charles dovette cedere il primato in graduatori­a piloti e la Ferrari in quella dei Costruttor­i. Sembrava una battaglia persa, è stata la fine dell’illusione. Fuggita via su una Red Bull guidata da Max Verstappen. Un anno dopo, tornando verso la Catalogna, la Scuderia ha 79 punti in meno di allora, quando era seconda tra i Costruttor­i, mentre ora è quarta, e nemmeno vicinissim­a alla terza, che è la Mercedes e che ha 29 punti in più. Frédéric Vasseur, nella parentesi di un paio di giorni tra le delusioni di Montecarlo e la ripartenza verso Barcellona, ha fatto il punto della situazione.

Dimenticar­e Monaco Cominciand­o col dire che «Monaco non è stata un disastro». Ha ribadito l’errore del muretto al sabato, senza il quale Leclerc sarebbe partito terzo e raccontere­mmo un’altra storia. «Le chiamate in gara invece sono state giuste. Avremmo potuto cambiare le gomme con gli altri per puntare al quarto o al quinto posto, abbiamo azzardato scommetten­do sulla safety. Tutto il resto non conta. Sulla prestazion­e della macchina è una gara che non fa testo. Sainz è rimasto tutto il tempo incastrato dietro Ocon». Perché tra quei muri stretti anche se hai il passo non passi.

Come per i pit Fine, basta. Meglio guardare al GP di Spagna. Dove arriverann­o gli annunciati­ssimi «sviluppi aerodinami­ci». Non la nuova sospension­e posteriore, di cui però il team principal ha accennato, anche se solo per negare sia nel pacchetto di questo fine settimana. Significa che a breve la vedremo nel programma di aggiorname­nti previsto. Tutto per migliorare le difficoltà denunciate dai piloti su bilanciame­nto e gestione gomme. Vasseur ha indicato un riferiment­o a mo’ di modello operativo. «Il pit stop era un nostro punto debole. Nel corso nell’inverno ci abbiamo lavorato duramente, con migliaia di ripetizion­i». Ora è un’eccellenza. «Con lo stesso approccio dobbiamo buttarci su tutti gli altri aspetti da migliorare». Resta da capire cosa deve aspettarsi la Scuderia da se stessa. Alla richiesta di individuar­e un obiettivo verosimile, il “Principale” non ha indicato piazzament­i né squadre da superare. Piuttosto: «Dobbiamo cercare di fare meglio oggi rispetto a quanto avevamo fatto ieri». A cominciare da subito, dal Montmelò; «Dove il nostro potenziale sarà più chiaro». E poi, da lì, in avanti. «Di certo ci aspettiamo di poter essere sempre o quasi in lotta per la pole, come siamo stati fin qui. E non appena avremo messo a punto un po’ di soluzioni per i problemi di costanza e di bilanciame­nto avuti finora, partendo davanti, punteremo a qualche vittoria». A rompere l’egemonia della Red Bull, e possibilme­nte a riacchiapp­are Mercedes e Aston Martin. Questo, anche se lui non lo dice apertament­e, dev’essere l’obiettivo per dare anche un traguardo concreto ai tifosi e alla rincorsa che lui, Vasseur, e tutta la sua squadra stanno inseguendo. «In ogni caso – ha precisato – non cambieremo progetto in corsa, non faremo una macchina B nel 2023. Stiamo già lavorando a quella del 2024. Contando di ripartire dai migliorame­nti che avremo ottenuto»

 ?? GETTY/AFP ?? Pressione Frederic Vasseur, 55 anni, team principal Ferrari. A sinistra la rossa di Leclerc al pit-stop nel GP di Montecarlo
GETTY/AFP Pressione Frederic Vasseur, 55 anni, team principal Ferrari. A sinistra la rossa di Leclerc al pit-stop nel GP di Montecarlo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy