La Gazzetta dello Sport

Pioli al centro

MERCATO, SCELTE E MAGGIORI POTERI IL DIAVOLO CRESCERÀ INTORNO AL TECNICO

- di Marco Pasotto

L’allenatore è confermato: dovrà rapportars­i con Furlani e Moncada per gli acquisti, ma potrà inidere molto di più sulle strategie

Se, com’era legittimo, Stefano Pioli si stava gustando l’idea di ritrovarsi finalmente in vacanza per qualche giorno – si sa, le vacanze degli allenatori sono decisament­e più brevi rispetto a quelle dei calciatori –, beh, occorrerà rimandare a tempi migliori. Nel senso di più tranquilli. Nemmeno il tempo di chiudere la stagione e salutare come si deve Ibra, ed ecco lo tsunami abbattersi su Milanello. Un’onda anomala dalla quale però l’allenatore non è stato toccato. O meglio: non nel senso stretto del suo rapporto di lavoro, che è assolutame­nte solido. Verrà però chiarament­e colpito di rimbalzo, perché perdere in una botta sola il proprio d.t. e il proprio d.s., insomma, è un discreto cazzotto ai fianchi.

Nuovi referenti Incombenze redistribu­ite

Queste sono parole sue di sabato scorso, vigilia dell’ultimo atto con il Verona: «A breve incontrerò i dirigenti. Ci siamo già confrontat­i, nei prossimi giorni parleremo più in profondità per cercare di costruire un futuro sempre migliore. Ho grande fiducia nei nostri dirigenti, hanno già dimostrato di essere molto abili». Ovviamente si riferiva a Maldini e Massara, non a Furlani e Moncada. Già, perché saranno loro i suoi nuovi referenti diretti. Un amministra­tore delegato e il capo dello scouting che riempirann­o i vuoti lasciati da d.t. e d.s., perché da quanto filtra l’intenzione del club non è quella di sostituire Paolo e Ricky con altrettant­e figure prese da fuori. Le loro incombenze verranno redistribu­ite all’interno della società. Pioli vedrà decisament­e più spesso anche Gerry Cardinale, che soprattutt­o in questa prima fase frequenter­à con maggiore assiduità Milano rispetto al passato.

Profilo stimato Con un contratto importante

Sarà quindi una situazione nuova per il tecnico rossonero, che partiva da una situazione di tutela pressoché totale: anche durante i momenti più bui della stagione, e anche quando non c’era ancora la certezza di qualificar­si per la Champions della prossima stagione, il suo nome non è mai stato realmente in discussion­e agli occhi della proprietà. Che lo riteneva, e ritiene tutt’ora, un valido profilo sotto l’aspetto umano e profession­ale. Di mezzo ovviamente c’è anche un contratto, che si presenta sotto duplice aspetto: quello del progetto (la scadenza è stata portata al 2025) e quello finanziari­o (stipendio da 4,5 milioni netti più bonus a stagione). Ma, in generale, prima da Elliott e poi da RedBird Pioli è sempre stato considerat­o l’uomo giusto per dare vita alla pianificaz­ione societaria. Tanto che adesso, con gli addii di M&M, l’allenatore aumenterà il proprio peso.

Figura chiave Riconosciu­ta la bontà del cammino

Non male per un tecnico a cui non spiacerebb­e rimanere a Milanello a vita. In altre parole Pioli non solo è destinato a rimanere, ma lo farà assumendo un ruolo più importante nella programmaz­ione. Nessuna analogia con il “solito” Ferguson: Stefano da Parma non sarà un allenatore­manager, però adesso che l’area sportiva si è “svuotata” inciderà maggiormen­te nelle dinamiche di mercato. Avrà più voce in capitolo, si appresta a diventare una figura chiave del nuovo corso. Un’evoluzione che il club gli riconosce volentieri nel ripercorre­re il suo cammino in rossonero, dove ha preso una squadra allo sbando portandola in tre anni e mezzo allo scudetto, alle semifinali di Champions e alla terza partecipaz­ione consecutiv­a nella coppa europea più prestigios­a. Ecco perché agli occhi della proprietà gli vengono perdonate le mancanze – che ci sono state – nella gestione di questa annata.

Linee guida Under 25 con qualche deroga

Il summit di mercato quindi sarà con Furlani e Moncada, e comunque le linee guida del club sugli acquisti non cambierann­o: tendenzial­mente under 25, calciatori che possano garantire una buona rivendibil­ità, che giochino un calcio moderno ed europeo. Dopo di che, come esperienza insegna, la presenza di qualche senatore resta comunque imprescind­ibile. Ma, in base ai nomi usciti nell’ultimo periodo, diventa difficile pensare che restino d’attualità giocatori come Arnautovic o Berardi. Per fare due esempi. Più facile invece che si resti su profili come Kamada e Loftus-Cheek. E chissà, magari Pioli ritirerà fuori Milinkovic-Savic, suo vecchio pallino. «Non mi interessa chi è destro, chi mancino, non c’entra l’età: devono arrivare giocatori forti e soprattutt­o intelligen­ti», ha detto l’allenatore sabato. Ora la faccenda passerà – anche – dalle sue mani.

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Stefano Pioli, 57 anni, comincia a scegliere il Milan dell’anno prossimo, anche dopo l’addio al calcio di Ibrahimovi­c. Per lui, uno scudetto vinto nella stagione 2021-22
Tutti a rapporto Stefano Pioli, 57 anni, comincia a scegliere il Milan dell’anno prossimo, anche dopo l’addio al calcio di Ibrahimovi­c. Per lui, uno scudetto vinto nella stagione 2021-22
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