Pioli al centro
MERCATO, SCELTE E MAGGIORI POTERI IL DIAVOLO CRESCERÀ INTORNO AL TECNICO
L’allenatore è confermato: dovrà rapportarsi con Furlani e Moncada per gli acquisti, ma potrà inidere molto di più sulle strategie
Se, com’era legittimo, Stefano Pioli si stava gustando l’idea di ritrovarsi finalmente in vacanza per qualche giorno – si sa, le vacanze degli allenatori sono decisamente più brevi rispetto a quelle dei calciatori –, beh, occorrerà rimandare a tempi migliori. Nel senso di più tranquilli. Nemmeno il tempo di chiudere la stagione e salutare come si deve Ibra, ed ecco lo tsunami abbattersi su Milanello. Un’onda anomala dalla quale però l’allenatore non è stato toccato. O meglio: non nel senso stretto del suo rapporto di lavoro, che è assolutamente solido. Verrà però chiaramente colpito di rimbalzo, perché perdere in una botta sola il proprio d.t. e il proprio d.s., insomma, è un discreto cazzotto ai fianchi.
Nuovi referenti Incombenze redistribuite
Queste sono parole sue di sabato scorso, vigilia dell’ultimo atto con il Verona: «A breve incontrerò i dirigenti. Ci siamo già confrontati, nei prossimi giorni parleremo più in profondità per cercare di costruire un futuro sempre migliore. Ho grande fiducia nei nostri dirigenti, hanno già dimostrato di essere molto abili». Ovviamente si riferiva a Maldini e Massara, non a Furlani e Moncada. Già, perché saranno loro i suoi nuovi referenti diretti. Un amministratore delegato e il capo dello scouting che riempiranno i vuoti lasciati da d.t. e d.s., perché da quanto filtra l’intenzione del club non è quella di sostituire Paolo e Ricky con altrettante figure prese da fuori. Le loro incombenze verranno redistribuite all’interno della società. Pioli vedrà decisamente più spesso anche Gerry Cardinale, che soprattutto in questa prima fase frequenterà con maggiore assiduità Milano rispetto al passato.
Profilo stimato Con un contratto importante
Sarà quindi una situazione nuova per il tecnico rossonero, che partiva da una situazione di tutela pressoché totale: anche durante i momenti più bui della stagione, e anche quando non c’era ancora la certezza di qualificarsi per la Champions della prossima stagione, il suo nome non è mai stato realmente in discussione agli occhi della proprietà. Che lo riteneva, e ritiene tutt’ora, un valido profilo sotto l’aspetto umano e professionale. Di mezzo ovviamente c’è anche un contratto, che si presenta sotto duplice aspetto: quello del progetto (la scadenza è stata portata al 2025) e quello finanziario (stipendio da 4,5 milioni netti più bonus a stagione). Ma, in generale, prima da Elliott e poi da RedBird Pioli è sempre stato considerato l’uomo giusto per dare vita alla pianificazione societaria. Tanto che adesso, con gli addii di M&M, l’allenatore aumenterà il proprio peso.
Figura chiave Riconosciuta la bontà del cammino
Non male per un tecnico a cui non spiacerebbe rimanere a Milanello a vita. In altre parole Pioli non solo è destinato a rimanere, ma lo farà assumendo un ruolo più importante nella programmazione. Nessuna analogia con il “solito” Ferguson: Stefano da Parma non sarà un allenatoremanager, però adesso che l’area sportiva si è “svuotata” inciderà maggiormente nelle dinamiche di mercato. Avrà più voce in capitolo, si appresta a diventare una figura chiave del nuovo corso. Un’evoluzione che il club gli riconosce volentieri nel ripercorrere il suo cammino in rossonero, dove ha preso una squadra allo sbando portandola in tre anni e mezzo allo scudetto, alle semifinali di Champions e alla terza partecipazione consecutiva nella coppa europea più prestigiosa. Ecco perché agli occhi della proprietà gli vengono perdonate le mancanze – che ci sono state – nella gestione di questa annata.
Linee guida Under 25 con qualche deroga
Il summit di mercato quindi sarà con Furlani e Moncada, e comunque le linee guida del club sugli acquisti non cambieranno: tendenzialmente under 25, calciatori che possano garantire una buona rivendibilità, che giochino un calcio moderno ed europeo. Dopo di che, come esperienza insegna, la presenza di qualche senatore resta comunque imprescindibile. Ma, in base ai nomi usciti nell’ultimo periodo, diventa difficile pensare che restino d’attualità giocatori come Arnautovic o Berardi. Per fare due esempi. Più facile invece che si resti su profili come Kamada e Loftus-Cheek. E chissà, magari Pioli ritirerà fuori Milinkovic-Savic, suo vecchio pallino. «Non mi interessa chi è destro, chi mancino, non c’entra l’età: devono arrivare giocatori forti e soprattutto intelligenti», ha detto l’allenatore sabato. Ora la faccenda passerà – anche – dalle sue mani.