La Gazzetta dello Sport

La Tigre ha ancora fame «Ho fatto già tanto Ma vorrei una discesa»

Federica al lavoro per la prossima stagione: «Amo mettermi in gioco, magari non ho toccato il massimo»

- di Paolo Marabini

Un futuro nei Carabinier­i? Devo tanto all’Arma e sarebbe bello ridare quello che ho avuto»

Il murale che mi hanno dedicato a Milano è bellissimo: vederlo mi ha fatta emozionare

Federica Brignone

Dalla natura selvaggia di Panama, dove si è goduta le meritate vacanza, al mare della Sardegna, per le prime fatiche della preparazio­ne atletica finalizzat­a alla prossima stagione: «Ho scelto la Sardegna, come faccio da 3 anni, per sentirmi ancora un po’ in vacanza, anche se in realtà ho cominciato subito lavorando sodo» dice il vicebrigad­iere Federica Brignone.

► Fede, a bocce ferme: che voto dà all’ultima stagione?

«Non saprei, di sicuro è un voto molto alto. Per la quarta volta di fila ho superato i 1000 punti, ho vinto due medaglie mondiali, e la prima d’oro, l’anno dopo aver centrato due medaglie olimpiche. Vero, stavolta non è arrivata una coppa di specialità, ma per come si erano messe le cose all’inizio… Non ingranavo, proprio per questo i risultati che sono venuti col nuovo anno mi hanno fatto godere di più».

► Finalmente una stagione senza pandemia…

«È stata una liberazion­e. L’anno dei Mondiali di Cortina (2020/2021, ndr) è stato durissimo: eravamo segregati, manco fossimo in prigione. E pure quello olimpico non è stato da meno. Ho patito molto quelle restrizion­i. Io ho bisogno di svagarmi, di socialità, di stare con la gente, di ridere e scherzare con i miei amici. È il mio allenament­o per la testa, se me lo togli è come se mi avessi levato i lavori sulla neve o in palestra. E poi i momenti difficili si superano meglio stando con gli altri».

► La prossima sarà la sua diciassett­esima stagione in Coppa del Mondo. Che cosa ha da chiedere ancora a sé stessa?

«Se sono ancora qui a sudare per preparare un’altra stagione è perché adoro il mio sport. Premesso che in carriera ho vinto molto di più di quello che mi immaginavo quando ho esordito nel grande circo dello sci, voglio provare a vedere se ho raggiunto il mio massimo. Mi è sempre piaciuto mettermi in gioco».

► E nello specifico, quale obiettivo si pone?

«Vorrei vincere almeno un’altra gara (ora è a 21, pareggereb­be Sofia Goggia; ndr). Ed essere sempre competitiv­a nelle mie specialità, gigante e superG».

► La vedremo ancora con il disegno della tigre sul casco?

«Eccome! È un animale che sprizza energia: mi rappresent­a molto, soprattutt­o nei momenti difficili. Col tempo il soprannome Tigre è diventato anche un impegno: le tigri nel mondo sono in via d’estinzione, sono molto sensibile a questa campagna e a tutte quelle sull’ambiente, che porto avanti con le mie iniziative di Traiettori­e Liquide».

► C’è uno sfizio che le piacerebbe cavarsi prima di chiudere la carriera, oro olimpico a parte?

«Vincere una discesa o salire una volta sul podio in slalom».

► Quale è più difficile?

«Il podio in slalom. A vincere in discesa ci sono già andata molto vicina, e anche più di una volta (vanta quattro secondi posti; ndr): in talune discese basta un passaggio tecnico per inventarsi una traiettori­a vincente. In slalom, invece, la differenza non la fa solo la tua attitudine alla specialità ma anche il pettorale di partenza. E poi dovrei forse investirci troppo tempo, ne risentireb­bero le altre specialità».

► Tre settimane fa ha inaugurato un murale gigante al quartiere Corba di Milano. Mica poco...

«Mi sono emozionata, lo confesso. Il disegno (realizzato dall’artista “Stereal” Stefania Marchetto, ndr) è bellissimo, fa un grande effetto vedersi su quella parete. Non mi era mai successo di avere una dedica del genere».

► Ieri era la festa per i 209 anni dell’Arma dei Carabinier­i, la sua seconda famiglia...

«Devo davvero tanto ai Carabinier­i. Mi hanno accolto nel gruppo sportivo che ero ancora minorenne, avevo 17 anni, e per la mia carriera è stato fondamenta­le, direi decisivo. Sapere di avere le spalle coperte, essere supportata e assistita sempre, non dovermi preoccupar­e d’altro se non di sciare, cioè praticare lo sport che amo... Lo scorso anno sono diventata brigadiere per meriti sportivi. Lo considero un premio, un motivo d’orgoglio, un legame molto forte con il corpo».

► Si vede carabinier­e anche nel dopo carriera?

«Perché no? Vorrei restituire ciò che mi è stato dato. E non mi dispiacere­bbe lavorare con i ragazzi. I Carabinier­i stanno potenziand­o sempre di più le sezioni giovanili, chissà... Dipende dal progetto. Ma è presto, ho ancora un po’ di soddisfazi­oni da cavarmi in pista».

 ?? ?? Regina sul muro
Federica Brignone davanti al murale che le è stato dedicato nel quartiere Corba di Milano, la città che ha dato i natali all’iridata di combinata, poi cresciuta in Valle d’Aosta
Regina sul muro Federica Brignone davanti al murale che le è stato dedicato nel quartiere Corba di Milano, la città che ha dato i natali all’iridata di combinata, poi cresciuta in Valle d’Aosta
 ?? ?? I “suoi” Carabinier­i in festa
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si compliment­a con Teo Luzi, Comandante generale dei Carabinier­i, ieri a Roma per la festa dei 209 anni dell’Arma: Federica Brignone vi fa parte da quando aveva 17 anni
I “suoi” Carabinier­i in festa Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si compliment­a con Teo Luzi, Comandante generale dei Carabinier­i, ieri a Roma per la festa dei 209 anni dell’Arma: Federica Brignone vi fa parte da quando aveva 17 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy