La Gazzetta dello Sport

E Pioli si prende il Diavolo

ORA STEFANO AVRÀ PIÙ POTERI INCIDERÀ ANCHE SUL MERCATO

- di Alessandra Gozzini

Le scelte Il tecnico indicherà aree da rinforzare e possibili identikit Il club si muoverà in sintonia

Dopo l’addio di Maldini diventa il referente tecnico del club: verrà coinvolto in ogni scelta. Milanello sotto la sua supervisio­ne

Stefano Pioli sarà molto di più dell’allenatore, psicologo, amico e confidente che è stato in questi anni rossoneri. Così è stato raccontato da chi gli è stato vicino: tecnico sul campo, impegnato a smontare e rimontare la squadra a seconda delle necessità. Psicologo, dopo aver raccolto un gruppo demoralizz­ato per restituirg­li certezze. È stato amico o familiare («Pioli è come un padre» ha raccontato Rafa Leao), confidente quando riceveva i giocatori nel suo ufficio di Milanello. In futuro diventerà un riferiment­o tecnico del club, il primo responsabi­le di quanto accade al centro sportivo, avrà voce in capitolo su acquisti e cessioni. I suoi compiti non saranno limitati al campo, ma sarà sempre più coinvolto nelle scelte della società: rispetto all’ex d.t. Maldini aveva un ruolo subalterno; presto invece interverrà nelle scelte aziendali. Ogni decisione tecnica sarà presa a livello collegiale. Al centro sportivo sarà la figura più autorevole: Maldini e Massara in questi anni sono stati presenze costanti. Non sarà così con Geoffrey Moncada, impegnato a visionare il mercato internazio­nale, e l’a.d. Giorgio Furlani, che gestirà in prima persona l’area finanziari­a del club e non solo. Sul mercato Pioli dovrà indicare le aree di intervento, definire un identikit di massima. Sarà poi Moncada a sottoporgl­i i profili più interessan­ti, Furlani ad avere l’ultima parola su spesa e contratto. Pioli ha già tracciato i contorni principali: «Per restare ad alto livello sia in campionato che in Champions servono giocatori forti: se poi sono giovani sono contento, perché sono delle spugne e sono entusiasti. Si deve però saperli aspettare: faccio sempre gli esempi di Leao e Tonali. Credo che il club debba portare la sua idea avanti, è un club virtuoso».

Come Capello Nuovi compiti che a Pioli sono stati affidati nell’incontro di ieri con l’a.d. Furlani, in cui gli sono state ribadite fiducia e stima, rinnovate anche nei momenti bui dell’ultima stagione: l’accordo fino all’estate del 2025 oggi non è assolutame­nte in discussion­e. Pioli è l’ottavo allenatore con più panchine nella storia del club: 188, con 102 vittorie (il 55%). Insegue Sacchi al settimo posto: Arrigo è a quota 220, raggiungib­ile già nel corso della prossima annata. Altro traguardo possibile è il sesto posto occupato da Nils Liedholm a 280. La top five è più lontana, con

Capello (300 presenze) quinto. Proprio Capello può essere il termine di paragone più recente: nel Milan di Berlusconi e dell’a.d. Galliani gli era stato ritagliato un ruolo di primo piano, più responsabi­le tecnico e non solo tattica e schemi. Si realizza così il progetto che la società aveva in mente per Pioli, apprezzato per abilità sul campo e per le buone maniere fuori: «Pioli è un gentleman, non accampa mai scuse. Siamo stati colpiti da molti infortuni importanti durante la stagione e non si è mai lamentato. Mi sembra una prova del nostro stile», confermava il presidente Paolo Scaroni. Rispetto ai colleghi della Serie A, Pioli avrà un ruolo di maggior spessore. l’allenatore non inizierà nei primi giorni di luglio con il raduno della squadra ma molto prima. Inciderà sulla costruzion­e stessa del gruppo che dovrà poi guidare. Sarà operativo anche senza mettersi in tuta e scendere in campo. Prima di salutare San Siro dopo la vittoria sul Verona, ha spiegato: «Abbiamo una base solida ma se ci sarà la possibilit­à di migliorare la rosa, lo faremo. Servirà per essere competitiv­i sui due fronti, come oggi succede a poche squadre al mondo». Per alzare il livello chiederà un centrocamp­ista, anche considerat­a l’assenza di Bennacer nei primi mesi della prossima stagione. Servirà un esterno destro, un 10 che prenda il posto di Brahim e certamente un attaccante che riempia l’area di nuovi gol. Dirà anche chi non considera più parte del suo gruppo: di certo Origi e Rebic, andrà invece valutato il caso De Ketelaere.

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Estate di lavoro Il lavoro del
 ?? GETTY ?? In sella Stefano Pioli, 57 anni: sulla panchina del Milan dal 2019, ha un contratto fino al 2025
GETTY In sella Stefano Pioli, 57 anni: sulla panchina del Milan dal 2019, ha un contratto fino al 2025

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