La Gazzetta dello Sport

Marcatura doppia: primo uomo in anticipo il secondo in copertura

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Imatch analyst dell’Inter sono al lavoro da tempo. E no, non date retta ai protagonis­ti, che vi raccontano che al Manchester City stanno pensando solo da questa settimana. Macché. Prendete Bastoni, che due giorni fa ha raccontato: «Come si ferma Haaland? Ho visto dei video di Rudiger (difensore del Real Madrid, ndr), che è riuscito a limitarlo». Eccolo qui, il lavoro davanti al video diviso per reparti e per...argomenti. Haaland è l’argomento principale, il tema di discussion­e che scatena tutti i difensori.

Aggressivi­tà Come si blocca il norvegese? Alcuni tifosi nei giorni scorsi ad Appiano hanno regalato ad Acerbi un retino, nella speranza che il difensore riesca a...catturare il centravant­i. Magari esistono anche modi più ortodossi. Il primo, su tutti. Haaland non va aspettato. Va aggredito, l’aggression­e è la soluzione numero uno. Non gli va dato modo di girarsi, evidenteme­nte. Ma ancor di più, sul norvegese si deve difendere usando il corpo. In fondo, l’esatto opposto di quel che si deve fare con Lukaku, che invece del corpo avversario si serve per poi sfondare. Haaland invece la soffre, una marcatura così pressante. Non è un caso che Bastoni abbia citato Rudiger, che proprio quel tipo di partita ha fatto. E Acerbi, che gioca molto sull’anticipo e nei duelli è un maestro, non può non seguire lo stesso esempio. C’è da starne certi: quel video sarà arrivato anche agli occhi dell’ex difensore biancocele­ste.

Di squadra L’aggressivi­tà in ogni zona del campo, anche a costo di andare oltre la metà campo, è certo anche rischiosa, perché in caso di errore spalanca praterie dietro le spalle. E l’Inter non ha difensori velocissim­i su cui contare per poi riparare. E allora sarà necessario il lavoro di reparto. Su Haaland si difende almeno in due. Il primo uomo lavora sull’aggressivi­tà, anche sull’anticipo. Ma un altro difensore, nello specifico uno tra Darmian e Bastoni, deve saper coprire le spalle al compagno. Uno va, l’altro aspetta: la sincronia tra Acerbi e i braccetti deve essere perfetta. «Il norvegese si ferma di squadra, non con il singolo», ha detto proprio l’ex laziale. Uno che in questa stagione ha praticamen­te annullato tutti i migliori centravant­i incontrati. Pure senza retino, da Osimhen fino a Hojlund due settimane fa, ha lasciato solo briciole in giro. Ecco, ora è chiamato al gradino più alto. Perché ad Haaland le briciole potrebbero bastare: vanno pulite anche quelle.

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