La Gazzetta dello Sport

«Pressing alto altrimenti il City sfonda in mezzo ed Erling vola»

- di Andrea Schianchi

Fermare Haaland è il tema che tiene banco in casa Inter, senza dimenticar­e che, una volta limitato il norvegese, il Manchester City ha a disposizio­ne altri campioni in grado di far saltare l’equilibrio. Arrigo Sacchi si piazza davanti alla lavagna tattica e, consideran­do il modulo dei nerazzurri e quello degli inglesi, legge la sfida.

► Haaland come si blocca?

«Ci vorrebbe un fucile... A parte gli scherzi, bisogna tenere conto del fatto che il City gioca con due ali e un centravant­i, e De Bruyne che spesso gli si avvicina, mentre l’Inter ha una difesa a cinque, formata da due laterali e tre centrali. Il che significa che spesso i nerazzurri andranno in inferiorit­à numerica in mezzo al campo».

► Ci può spiegare meglio?

«E’ semplice. I due terzini si occuperann­o delle due ali di Guardiola, mentre per il solo Haaland ci saranno ben tre difensori centrali. Ciò vuol dire che, se uno dei tre non accorcia su De Bruyne o sulla mezzala che s’inserisce, il City avrà uno o due uomini in più in mezzo al campo dove potrà fare il solito possesso-palla. In pratica, con il 5-3-2, perché la difesa di Simone Inzaghi è a cinque e non a tre, si perdono degli elementi in fase di costruzion­e o di pressing alto».

► Come risolvere il problema?

«Questione non semplice. Quando il mio Milan affrontava il Napoli con Maradona e Careca mi preoccupav­o di non far arrivare il pallone a questi due fuoriclass­e e quindi chiedevo un pressing organizzat­o sul portatore di palla. L’Inter, però, di pressing ne fa poco. Credo che imposterà una partita basata sull’attenzione difensiva e sulle rapide ripartenze».

► In questo modo si può battere il City?

«Non c’è un modulo vincente per sconfigger­e l’avversario. Bisogna sempliceme­nte cercare di avere forti motivazion­i, un elevato spirito di squadra e un gioco che esalta le qualità del collettivo e dei singoli. L’Inter, che il contropied­e lo fa benissimo, deve puntare su quest’arma e deve spaventare gli inglesi con queste accelerazi­oni, in modo che anche loro si prendano un po’ di paura e non siano liberi di giocare come vogliono».

► Già, perché se il City ha il dominio del campo diventa tutto più difficile.

«Proprio così. Se l’Inter riuscisse ad organizzar­e un pressing ben fatto, le ali e il centravant­i di Guardiola non riceverebb­ero tanti suggerimen­ti. Se, al contrario, si lascia il possesso al City, allora Haaland riceverà moltissimi suggerimen­ti e quello è uno che non perdona. Bisognereb­be lavorare molto con le “scalate” a centrocamp­o e in difesa. Haaland è bravissimo ad attaccare gli spazi. In questa stagione la squadra di Guardiola è tornata a muoversi senza palla come insegna il manuale del calcio totale. Stare per novanta minuti là dietro contro questi fenomeni può essere rischioso perché prima o poi il modo di segnare lo trovano sempre».

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