Benzema se ne va a Gedda per 400 milioni di motivi
Il francese Pallone d’oro sfiderà CR7: giocherà nell’Al Ittihad e avrà uno stipendio da sceicco
Opportunità Il francese: «Volevo chiudere nel Real ma a volte nella vita si presentano nuove opportunità»
Gli altri big Modric ha detto no a una mega offerta, Messi resiste e tiene vive le speranze del Barcellona
«La mia idea era quella di chiudere nel Real Madrid, però a volte nella vita ti si presentano delle nuove opportunità». Eccome. E vanno prese al volo. Anche perché cambiano l’esistenza dei tuoi cari per diverse generazioni. E così Benzema da capitano del Madrid diventa Karim d’Arabia. Lascia l’Europa e se ne va a Gedda, per giocare e farsi riempire di milioni dall’Al Ittihad. Si sparano cifre assurde, e bisogna fidarsi: per Benzema si parla di 200 milioni di euro all’anno per due stagioni con una terza opzionale. Netti. Compresi i bonus, bontà loro. Al Madrid ne prendeva 15: eccola l’opportunità di cui parlava Karim ieri in tarda mattinata a Valdebebas, con Florentino Pérez che lo ringraziava, lui che guardava il video commemorativo e si commuoveva. Lucciconi europei contro il luccichio arabo. Mondo bling bling di un calcio marginale contro il fascino della Champions che Benzema al Bernabeu ha vinto 5 volte in 9 anni.
Esempio CR7 Nella saga del “Padrino” questa era l’offerta che non si può rifiutare, applicata oggi nel calcio moderno. «Qui c’è già Cristiano Ronaldo, è un amico che è venuto qui a dimostrare che l’Arabia Saudita sta iniziando a guadagnare posizioni e io sono qui per vincere come ho fatto in Europa» ha detto Karim mostrando il suo miglior sorriso nella foto con i suoi nuovi padroni e la maglia giallonera dell’Al Ittihad. «È una nuova sfida per me, in un campionato dove ci sono tanti buoni giocatori».
I dubbi di Leo Cristiano Ronaldo, Benzema, e magari Leo Messi. Che vorrebbe tanto tornare al Barcellona, ma il Barça non ha un euro e l’Al Hilal al “Diez” argentino di milioni ne offre addirittura 400. Leo resiste, ma chissà per quanto. Così i tre grandi club arabi potrebbero avere i Palloni d’oro degli ultimi 15 anni, tutti meno Luka Modric, che ha resistito alla super offerta, arrivata anche a lui. Il croato, 37 anni, ha detto di no, per ora, perché vuole giocare ancora al massimo livello, lo stesso pensiero che sta spingendo Messi alla resistenza passiva che tiene viva la fiammella debolissima della speranza blaugrana.
Arabia 2030 Ronaldo è stato il primo a cedere alle lusinghe arabe, Benzema il secondo. Domenica ha giocato al Bernabeu, ieri a pranzo era a Valdebebas e in serata è stato presentato dal club di Gedda. In 48 ore un cambio radicale, il Pallone d’oro in carica che dà le spalle all’Europa, alla Champions, al calcio che conta. Ha firmato per due anni, quindi fino al 2025, ma ha posato con una maglia che aveva il numero 2026. Include già l’anno opzionale. E questo solo perché i grandi vecchi del calcio europeo per questioni anagrafiche non possono arrivare al 2030, l’anno scelto come paradigma del grande cambio dell’Arabia Saudita, sociale ma anche sportivo, perché il Paese mediorientale punta al Mondiale di quell’anno, con sfida alla candidatura Mediterranea, Spagna, Portogallo e Marocco. Tema questo del Mondiale assai spinoso per Leo Messi, che dell’Arabia Saudita è una specie di Ministro degli Esteri con la sua Argentina che punta al Mondiale 2030. Situazione complessa, conflitto d’interessi tra soldi e nazionalismo. Karim non ha questi problemi. L’hanno ricoperto d’oro e l’hanno portato nel mondo arabo col quale ha sempre flirtato, lui francese di origini algerine che in Bleu ha sempre giocato senza identificarsi.