La Gazzetta dello Sport

Djokovic-Alcaraz sfida gigante Verso lo Slam e per il numero uno

Sconfitti Khachanov e Tsitsipas, venerdì la semifinale più attesa: Carlos resta primo se la vince, Nole per scalzarlo deve alzare il trofeo

- di Federica Cocchi INVIATA A PARIGI

Non poteva che finire così, con lo scontro fra Titani in semifinale. Novak Djokovic e Carlos Alcaraz: passato, presente e futuro del tennis. E pazienza se non è finale, c’è comunque tantissimo da giocarsi: punti, gloria, storia. Novak e Carlos, non semplici giocatori di tennis. E se del serbo sappiamo, abbiamo visto, toccato con mano di cosa sia capace, lo spagnolo riesce ogni volta a stupire. Una progressio­ne impression­ante, che fa venire voglia di affacciars­i al futuro per sbirciare le prossime imprese.

Djoker in missione Forse l’ha fatto per regalare al torneo quel pizzico di suspence. Forse per fare un brutto scherzo a Karen Khachanov, o sempliceme­nte perché è entrato in campo un po’ così, svogliato. Come i comuni mortali quando non hanno nessuna voglia di andare in ufficio. La differenza tra Novak Djokovic e i comuni mortali, anche quelli che giocano a tennis, è che lui a un certo punto mangia un dattero, va alla toilette, e torna in modalità drago. Ieri è successo più o meno così. E alla fine, liberatosi del russo in quattro set, ha portato a casa la semifinale numero 45 in uno Slam, terzo di sempre tra uomini e donne dietro a Chris Evert, a quota 52, e a una sola lunghezza da Roger Federer, che ne ha colleziona­te 46. Novak Djokovic è un uomo in missione. O forse con più di una missione. La sola certezza è che per tutte lo snodo è necessaria­mente Parigi. Qui, se vincesse il titolo, tornerebbe numero 1 al mondo., altrimenti la corona resta a Carlos. Non solo, diventereb­be il giocatore con più Slam di sempre, a quota 23, e potrebbe continuare la corsa verso il Grande Slam. Lo ha dichiarato più volte: «Voglio entrare nella storia e stabilire quanti più record possibili». Così, dopo due anni nel limbo dei non vaccinati, con tanti tornei saltati e l’America dall’altra parte della luna, può finalmente rimettere nel mirino la storia. La chiave di volta del match di ieri contro Khachanov è stata il tie break del secondo set. Lì la sudditanza psicologic­a imposta al russo è stata evidente. E questo è l’effetto che Nole fa ai giocatori «comuni». Con lui non si gioca mai alla pari: il russo, nel primo punto del tie break, ha tentato uno sciagurato schiaffo al volo direttamen­te sulla racchetta del serbo, rapido a infilarlo col suo rovescio lungolinea. In quel momento Djokovic ha ficcato il grimaldell­o nella testa del numero 11 al mondo scardinand­one tutte le sicurezze. Khachanov non è più stato capace di fare un punto, ha ceduto il tie break a zero e ha perso il servizio anche in apertura del terzo set. Gli argini sono crollati e il serbo ha potuto dilagare. Lo ha riconosciu­to anche lui: «È stata la svolta - ha detto subito dopo -. Non è la prima volta che mi succede di ribaltare la situazione. E questo tipo di vittorie non fanno che aumentare la fiducia. Ma devo essere pronto perché c’è ancora un tratto di strada da fare».

Salita Un tratto breve ma in salita. Al traguardo della finale manca l’ostacolo più grande, l’Alpe d’Huez del tennis, Carlos Alcaraz. Uno che parla la sua stessa lingua, quella dei fenomeni, la mastica benissimo anche se ha 16 anni di meno. Uno che annichilis­ce gli avversari, li paralizza come Medusa col suo sguardo. Carlos lo ha dimostrato anche ieri facendo sembrare Stefanos Tsitsipas un esordiente. Ha fatto tutto lui, ha dominato, ha sbagliato, ha permesso addirittur­a a Stefanos di tentare la rimonta prima di metterlo ko. Il pubblico che si aspettava la grande battaglia ha dovuto accontenta­rsi di tre set, con la concession­e di un tie break al terzo. Per lo spettacolo vero, ripassate venerdì.

Queste vittorie aumentano la fiducia. Ma c'è ancora un tratto di strada da fare

Novak Djokovic

Volevo la semifinale contro Djokovic, la cercavo: per essere il migliore devi battere i migliori Carlos Alcaraz

 ?? ?? Carlos Alcaraz e Novak Djokovic si sono affrontati una sola volta, in semifinale a Madrid nel 2022: vinse lo spagnolo 6-7 (5) 7-5 7-6 (5) dopo 3 ore e 36 minuti
Numero 3 e numero 1 Novak Djokovic, 36 anni n. 3 al mondo, e Carlos Alcaraz, 20, numero 1
Carlos Alcaraz e Novak Djokovic si sono affrontati una sola volta, in semifinale a Madrid nel 2022: vinse lo spagnolo 6-7 (5) 7-5 7-6 (5) dopo 3 ore e 36 minuti Numero 3 e numero 1 Novak Djokovic, 36 anni n. 3 al mondo, e Carlos Alcaraz, 20, numero 1
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A fine match, niente stretta di mano tra l’ucraina Svitolina (a sinistra) e la bielorussa Sabalenka che ha vinto
Nessun saluto A fine match, niente stretta di mano tra l’ucraina Svitolina (a sinistra) e la bielorussa Sabalenka che ha vinto

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