VAN DER POEL STYLE «IO, IL GOLF, VERSTAPPEN E DUE MONDIALI IN TESTA»
Sabato torna l’olandese, re di cross, Sanremo e Roubaix: «Voglio correre il mio miglior Tour de France, poi a Glasgow anche la mtb»
In primavera è sembrato che avesse i superpoteri, ma per la verità anche in inverno: Mathieu Van der Poel ha marchiato a fuoco, con straordinari lampi di classe, i primi mesi del 2023 tra 5° titolo Mondiale del cross (sull’arcirivale Van Aert), MilanoSanremo e Parigi-Roubaix. Tutto in due mesi, un qualcosa di mai visto. La prossima missione è confermarsi in estate, e se l’olandese riferisce che «tutto sta andando secondo i piani», che «la preparazione è stata ottima, niente mi ha rallentato» e che «non vedo l’ora di correre», allora conviene mettersi comodi a godersi lo spettacolo - gli appassionati - oppure preoccuparsi, se il punto di vista è quello dei rivali.
Tempo Mvdp non corre dalla Roubaix del 9 aprile: lo rivedremo sabato in Belgio alla Dwars door het Hageland, poi Giro del Belgio (14-18, «Meglio andare lì, il Giro di Svizzera è troppo duro e dovrei fare ‘gruppetto’»), campionati nazionali e Tour de France, prima del doppio impegno iridato a Glasgow: la prova in linea (6 agosto) e quella della mountain bike (12). Van der Poel è l’artista capace di eccellere in (almeno) tre dimensioni della bici ma questo non gli impedisce di avere una serie di obiettivi per il «dopo», un po’ come Primoz Roglic che ha detto una volta ritirato di voler scalare l’Everest. «Ho diverse cose extra-bici nella lista dei miei desideri — ha riferito Mathieu, collegato via Zoom dal ritiro di La Plagne, Alpi Francesi — ma adesso preferisco rimanere concentrato sulla bici. Quando posso gioco a golf e il mio handicap è attorno a 20, piano piano miglioro. Mi piacciono i motori, non è un segreto, ma se pensate che con i miei successi in primavera abbia superato in popolarità il mio connazionale Max Verstappen... Non è così. E non solo in Olanda. La dimensione della F.1 è più grande, io l’ho incontrato solo una volta un po’ di tempo fa, in un talk-show. E che lui sia più famoso... per me non è certo un problema».
Ambizioni Lo attende un Tour de France speciale, anche perché la nona tappa partirà da Saint-Leonard-de-Noblat, proprio le zone dell’amatissimo nonno Raymond Poulidor «dove diverse volte sono andato in bici quando ero bambino». E nel modo di correre a luglio Mathieu si ispirerà «al Giro d’Italia 2022, quando ho vinto una tappa, preso la maglia rosa e sono stato spesso protagonista, fino a concludere il Giro. Sarà la mia terza volta al Tour e stavolta voglio finirlo, l’idea è quella di arrivare a Parigi ma non lotterò per la maglia verde dei punti, bensì per le singole tappe». C’è una novità importante nell’approccio di Mvdp, che deve tenere sempre sotto controllo le noie alla schiena con esercizi (almeno 2 giorni in palestra alla settimana) e terapie ad hoc: «Abbiamo deciso di dedicare un po’ più di tempo all’allenamento, e un po’ meno alla competizione. Nella mia vita ho già corso molto, e in
passato forse è capitato, a volte, di saltare troppo da una gara all’altra. Ora penso che sia meglio presentarsi al via quando veramente conta, cercando di essere sempre competitivo, lottando per vincere».
Scelte E poi ci sono i Mondiali. Quello in linea è un obiettivo ancor più grande dopo quello che è successo negli ultimi anni (la crisi sul più bello nello Yorkshire 2019, la notte ‘agitata’ che lo aveva costretto al ritiro l’anno scorso in Australia), mentre quello della mountain bike è una tappa obbligata verso i Giochi di Parigi 2024. «Ci andrò senza una preparazione specifica e senza pressione. Un po’ un azzardo, ma la forma dovrebbe essere buona, e poi c’è da ottenere la qualificazione per i Giochi (36 posti, i primi otto Paesi qualificano 2 atleti, l’Olanda ora è soltanto 31a, ndr). Chissà: in ogni caso io in Scozia ci dovevo già essere, magari potrà succedere qualcosa di bello». Con un artista come lui, a pensarci bene, capita spesso.
Il mio handicap a golf è intorno a 20. Sto facendo progressi anche se ho poco tempo
Una volta ho conosciuto Verstappen, in un talkshow. Chi è più famoso? Certamente Max
Mathieu Van der Poel