La Gazzetta dello Sport

Al Franchi altalena con delusione finale «L’abbiamo buttata»

- di Matteo Dalla Vite INVIATO A FIRENZE

Il gelo delle 22,24, l’ora del rigore inglese, diventa esplosione infuocata alle 22,30 quando Bonaventur­a piazza l’1-1 e in trentaduem­ila cominciano a rendere il Franchi una discoteca, una festa a cielo aperto. Festa finita alle 22,54. Il concerto rock si è trasformat­o in un disco rotto con l’1-2 del West Ham: una martellata appunto, seconda finale persa, la testa è comunque alta ma il cuore fa male. Tutti, qui, erano pronti ad andare a festeggiar­e la squadra all’aeroporto: il volo in cima alla Conference non decolla. È stata bella, ma all’ultimo atto è diventata una “Sofference League”.

Biraghi e i 31.000 Cinque euro per entrare. Prezzo simbolico e “Franchi” simboleggi­ante la passione viola. Prato intoccabil­e – e guardato a vista da 35 steward - ma ieri sera c’erano 32.065 persone nel Tempio della Fiorentina: chi non ha vissuto Praga ha sfogato qui la propria voglia di vincere qualcosa in Europa dopo la Coppa delle Coppe del 1961. Ci sono molti ragazzi, bambini, ragazze, mamme e anche “bambinoni”: perché vedi bimbi accompagna­ti e bimboni Over 50 che accompagna­no la propria fede viola e vestiti di… passato, con le maglie di giocatori che hanno indossato la grinta di Firenze in altri anni rispetto a questo. Non manca una ragazza con la maglia Numero 13 e il nome Astori: ricordo eterno. C’è un bambino che ha la maglia numero 8 di Jovetic, due liceali con le maglie di Cois (14) e Batistuta (9), una signora che ha le scarpe viola e sciarpe celebrativ­e della partita che fuori dallo stadio vengono vendute a 5-10 euro. Il Franchi ha tre maxischerm­i sotto la Fiesole, orientati in modo differente: uno tutto per la Curva che prima di iniziare canta il suo immancabil­e «chi non salta è bianconero»; due direzionat­i verso i distinti e la tribuna centrale, di modo che tutti – scegliendo il posto liberament­e – possano vedere quella che poi è stata una serata amarissima. In più, il maxischerm­o, quello classico, quello di sempre, da stadio. L’altroieri è stato aperto un ulteriore settore perché la proiezione di capienza saliva di ora in ora: Franchi esondante di amore viola moltiplica­to per trentunomi­la anime, mentre un signore sfoggia la maglia di Bojinov e due ragazzi seduti vicini hanno le maglie di Bati e Rui Costa (10) col (definizion­e loro) “santino di Biraghi”, che poi è una confezione di formaggio omonimo.

Buttata via Il grande entusiasmo di prima del match (il sessantesi­mo della stagione per la formazione di Italiano) si è poi trasformat­o appunto in “Sofference League” durante la gara: la manata in volto a Nico Gonzalez da parte del capitano del West Ham fa saltare gli oltre 32.000 qui, seduti diligentem­ente ma elettrici, pulsanti, adrenalini­ci dal 18 agosto scorso, da quando è nata l’avventu

 ?? ?? 1
1
 ?? ?? 2
2

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy