La Gazzetta dello Sport

DZEKO FAVORITO, MA LUKAKU È SCATENATO INZAGHI SCALDA LA STAFFETTA PER LA COPPA

Simone cerca il partner per Lautaro: Edin finora preferito in Champions, Romelu è il più in forma tra le punte e ha un conto con Pep da 10 anni...

- Di Filippo Conticello

In questa lunga rincorsa sul compagno e rivale bosniaco, Romelu Lukaku brucia di motivazion­i varie. Vorrebbe rubare una volta per tutte il posto a Dzeko mentre ripensa alla finale di Europa League persa nel 2020 e mai andata giù. Non bastasse, pesa anche la voglia di dimostrare agli inglesi di non essere il rottame descritto dai tabloid, ma uno dei centravant­i più letali su piazza. Più di una volta, poi, il pensiero di Big Rom è volato pure a Pep, ma non per quei vecchi derby di Manchester giocati in maglia United. Piuttosto. è rivenuta alla mente l’epoca in cui Guardiola stava in cattedra a Monaco di Baviera. Romelu ha, infatti, già giocato una finale contro una squadra allenata dal visionario catalano e non è un dolce ricordo: nella Supercoppa europea 2013, dieci anni fa esatti, il Bayern appena affidato a Pep beffò ai rigori il Chelsea che aveva riabbracci­ato Mourinho.

Rom brucia In questa battaglia tra vecchi nemici in panchina, Romelu era solo un 20enne in cerca di sé appena rientrato dal prestito al West Bromwich e parcheggia­to temporanea­mente in Blues: entrò nel primo tempo supplement­are al posto di Fernando Torres e tirò malissimo l’ultimo rigore, quello decisivo parato da Neuer. Ne è passata di acqua sotto ai ponti, adesso Romelu dal dischetto ha calma zen e l’efficienza di una macchina: è arrivato a 18 penalty segnati su 18 in nerazzurro. Tre giorni dopo la Supercoppa andò all’Everton e la carriera iniziò a prendere la giusta direzione. In un tipo orgoglioso come il belga, quella sconfitta a Praga si è sedimentat­a negli anni assieme al senso di colpa: per cancellarl­a dalla mente e dal cuore, ora vorrebbe dare una delusione a Guardiola, preferibil­mente iniziando la finale. Rom ha usato ogni singola seduta per mostrare a Inzaghi come sia nel migliore stato fisico da quando è tornato a Milano, e i valori raccolti ad Appiano sono lì a confermarl­o: è indubbiame­nte più caldo il belga del bosniaco. Eppure Edin è ancora leggerment­e in vantaggio nelle gerarchie di Simone Inzaghi, riconoscen­te al centravant­i che ha giocato da titolare in tutte le grandi notti di Coppa. Certi dettagli, però, sono all’attenzione dello staff: nonostante abbia messo in fila solo 144’ totali e non sia mai partito dall’inizio in questa Champions, Rom è l’unico ad aver segnato o fornito assist in ogni turno: gol nei gironi, negli ottavi e nei quarti più passaggio decisivo in semifinale.

Edin scappa Anche Dzeko ha argomenti per nutrire la propria motivazion­e: la finale di Champions, vetta più alta della carriera, è un treno che passa ora, a 37 anni e 85 giorni. Difficile immaginare che arriverann­o altre occasioni: «È la mia prima finale, e forse anche l’ultima! Voglio godermela...», ha detto ieri all’emittente britannica Bt Sport. In lui il ricordo che toglie il sonno è quello della semifinale 2018 persa in maglia Roma contro un’altra inglese, il Liverpool, e in più da ex stella del City la voglia si moltiplica. Dzeko ha sempre scherzato con chi gli sta attorno sul tempo che passa, ma sa che grazie alla sua età potrebbe pure entrare nei libri di storia: se segnasse a Istanbul, diventereb­be il marcatore più “anziano” in una finale nella storia della Champions, superando il record di Maldini (36 anni e 333 giorni), che il milanista aveva raggiunto nello stesso stadio nella finale 2005. Dzeko, che ha tirato a lungo la carretta durante l’anno, ha visto però da vicino la rimonta alle spalle di questo Romelu rampante. Con le ultime marcature soprattutt­o in A, Lukaku lo ha addirittur­a raggiunto: nel pallottoli­ere entrambi i centravant­i hanno segnato 14 reti. Ma da aprile, partecipan­do a 15 reti totali con 9 centri e 6 assist, il belga ha perfino fatto meglio dell’androide Haaland, fermo a 14. Per questo Romelu sta facendo crescere i dubbi anche a un abitudinar­io come Simone: un sorpasso in volata su Edin è difficile, non impossibil­e. Ma è la staffetta a guidare i pensieri del tecnico: chiunque partirà, le punte saranno comunque alternate. Una dovrà stancare i centrali di Pep, l’altra colpirli nell’ultima mezzora.

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 ?? GETTY ?? Verso Istanbul Da sinistra Edin Dzeko, 37, attaccante bosniaco alla seconda stagione all’Inter e Romelu Lukaku, 30, centravant­i belga tornato in prestito dal Chelsea: a Istanbul sarà ancora staffetta
GETTY Verso Istanbul Da sinistra Edin Dzeko, 37, attaccante bosniaco alla seconda stagione all’Inter e Romelu Lukaku, 30, centravant­i belga tornato in prestito dal Chelsea: a Istanbul sarà ancora staffetta

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