La Gazzetta dello Sport

DOPPIO KO DI COPPA MA QUESTA FIORENTINA MERITAVA DI VINCERE

- di FABIO LICARI

Europa-Italia 2-0. Siamo ancora a secco dopo due finali europee e il bilancio sta assumendo le proporzion­i di una maledizion­e. Dopo la Roma, la Fiorentina. Dopo l’Europa League, la Conference. Resta l’Inter contro l’avversario più temibile nella coppa più importante, il Manchester City in Champions, ma il fatto che Istanbul possa ribaltare lo score non lenisce il dolore di gialloross­i e viola. Perché anche questa potevamo vincerla.

Sono state due sfide sul filo dell’equilibrio. Non belle ma sofferte, combattute, alla pari con spagnoli e inglesi depositari di un calcio che il mondo invidia, noi compresi. Eppure la Fiorentina ha giocato meglio del West Ham, cercando sempre la manovra, l’attacco, il gol. Mai arretrando per scelta. Recuperand­o il primo svantaggio a testa alta. Le distanze si stanno riducendo e non è finita qui. Ci sono ora altri appuntamen­ti. Il Mondiale Under 20, con gli azzurrini stasera in semifinale contro la Corea del Sud. La Nations League, per un’Italia che ha bisogno disperato di cancellare le apocalissi di Russia e Qatar. L’Europeo Under 21. Più la Champions. I conti sul valore del nostro calcio si faranno alla fine.

Ma non si può negare che il ko di Praga faccia davvero male. Italiano ha perso per due errori difensivi: il rigore di Biraghi che, discutibil­e calcistica­mente quanto si vuole, è un gesto sbagliatis­simo in area (soprattutt­o nell’era del Grande Fratello in campo), e poi il fuorigioco scattato male sullo scatto di Bowen. Non è un alibi, chi sbaglia paga. Addio però a un bellissimo sogno: la Conference sarà la terza coppa, ma l’anno scorso ha reso felice la Roma e le ha dato la spinta per un’altra grande stagione europea.

E fa ancora più male pensando che è la seconda delusione consecutiv­a. Anche coppe-Fiorentina è sul 2-0. Alla squadra di Italiano restano i compliment­i per due finali perse, Coppa Italia e Conference, e con lo stesso risultato (2-1). Il segno di una stagione comunque eccellente, perché non si arriva per caso fino in fondo. Se l’Inter sta diventando la squadra di coppe per definizion­e, e il pronostico era abbastanza chiuso, con il West Ham si poteva fare. West Ham che ha chiuso la Premier nella seconda parte del tabellone, al quattordic­esimo posto, ma nella famosa Money League europea è oggi una delle grandi: il club londinese ha un fatturato di oltre 220 milioni, grazie ai diritti tv della Premier, e un valore della rosa, secondo Transferma­rkt, di 453 milioni, quasi il doppio di quanto riconosciu­to alla Fiorentina (236). Agli ordini di Moyes nomi importanti, l’azzurro Emerson, l’inglese Rice che nel suo ruolo di mediano di regia è uno dei migliori del circuito, l’ex milanista (ed ex promesso fenomeno) Paquetà, più Scamacca out per infortunio. Ma sul campo tutto questo squilibrio non s’è visto, perché gioco e atteggiame­nto possono sempre rispondere al potere dei soldi.

Per la Fiorentina, le finali europee cominciano a diventare un’ossessione. Questa è la quarta persa in quattro coppe diverse: la Coppa Campioni nel ‘57 contro il grande Real Madrid, la Coppa Coppe nel ‘62 contro l’Atletico, la Coppa Uefa nel ‘90 nel derby con la Juve, e adesso questo

Due errori in difesa condannano Italiano, però i viola meglio del West Ham. Il bilancio delle finali è negativo, aspettando l’Inter

West Ham in Conference. L’unico successo in albo d’oro resta la Coppa Coppe 1961: troppo tempo. In teoria la Fiorentina potrebbe tentare un nuovo assalto l’anno prossimo se la Juve, oggi qualificat­a in Conference, dovesse saltare le coppe. Presto per discorsi del genere. Il grande dispiacere non può cancellare il senso della doppia impresa viola. Anche dei tifosi, visto l’atteggiame­nto di qualche nostalgico degli hooligan: speriamo che anche a Praga le telecamere abbiano preso nomi e targa degli incivili.

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 ?? ?? Praga amara La delusione dei giocatori della Fiorentina al termine della finale di Conference League che ha incoronato gli inglesi del West Ham, vincitori per 2-1 grazie al gol segnato al 90’ da Bowen
Praga amara La delusione dei giocatori della Fiorentina al termine della finale di Conference League che ha incoronato gli inglesi del West Ham, vincitori per 2-1 grazie al gol segnato al 90’ da Bowen

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