La Gazzetta dello Sport

Messi fa l’americano

Né Barça né Arabia Leo sceglie Miami e l’Inter di Beckham

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

La squadra, ultima nell’Eastern Conference della Mls, è senza allenatore

Il rimpianto «Volevo tornare a Barcellona ma non mi andava di restare in sospeso come due anni fa»

L’alternativ­a «Senza Barça, ho deciso di lasciare l’Europa e il fuoco mediatico: penserò più alla famiglia»

Il calcio del Barça, i soldi dell’Al Hilal arabo. No, alla fine Leo Messi ha scelto una terza via. Quella dell’Inter Miami, la squadra di David Beckham attualment­e ultima in classifica nell’Eastern Conference della Mls americana. Un club giovanissi­mo, fondato nel 2018 e in campo dal 2020, attualment­e senza allenatore dopo il licenziame­nto di Phil Neville e con una rosa composta da sconosciut­i.

Le parole «Avevo una grandissim­a voglia di tornare a Barcellona e al Barça – ha detto Messi in un’intervista congiunta con Sport e Mundo Deportivo fatta ieri a Parigi – però dopo quanto vissuto due anni fa non volevo trovarmi nella stessa situazione di dover dipendere da altri: nel 2021 ero pronto a firmare e da un giorno all’altro mi dissero che non si poteva fare e che me ne dovevo andare. È stato un incubo e non lo volevo ripetere. Per prendermi ora avrebbero dovuto vendere giocatori, abbassare stipendi e fare altre cose. E forse non sarebbe stato sufficient­e. Non mi piaceva l’idea di farmi carico di cose così, di restare in sospeso. Vado a Miami. L’accordo non è ancora chiuso al 100%, però la strada è quella. Se non poteva essere il Barça volevo lasciare l’Europa, allontanar­mi dal fuoco mediatico, godermi la quotidiani­tà e pensare più alla famiglia».

Senza un euro La scelta di Leo rappresent­a una delusione enorme per il mondo blaugrana e uno smacco per quello arabo. Il Barcellona non aveva un euro e poteva contare solo su argomenti sentimenta­li: il legame di Leo con il club e la città, la possibilit­à di giocare la Champions e restare al massimo livello del calcio, la voglia di sua moglie Antonela e dei tre figli di tornare a casa sul mare di Casteldefe­lls dopo due anni a Parigi pessimi per tutti. Joan Laporta ci ha provato, ma la rigidità della Liga in termini di fairplay finanziari­o e la relativa volontà della famiglia Messi all’accettare uno stipendio ridicolo rispetto ai 40 milioni netti percepiti nell’ultima stagione col Psg hanno bloccato ogni ragione del cuore.

Estasi americana E visto che il problema era economico tutti pensavano che la soluzione più ovvia fosse andare a farsi riempire di milioni dall’Al Hilal. A Gedda gli offrivano 400 milioni di euro all’anno, o giù di li. E poi Messi è ambasciato­re dell’Arabia Saudita dove lo volevano anche come testimonia­l della candidatur­a al Mondiale 2030, una Coppa che vorrebbe organizzar­e anche l’Argentina. E quindi tra i due litiganti Leo ha scelto il terzo pretendent­e. In Usa sono in estasi: il colpo Messi è il più grande nella storia della Mls, e fa da propulsore al Mondiale nordameric­ano del 2026.

Gli sponsor L’Inter Miami nel 2021 è stata punita con 2 milioni di dollari di multa per aver superato i limiti di spesa con l’acquisto dello juventino Matuidi. Oggi per prendere Messi a dare una mano alla Mls ci pensano Apple, che ha firmato un contratto miliardari­o per la trasmissio­ne delle partite, e Adidas, sponsor del torneo e di Messi. Si parla anche di quote nel club per la famiglia Messi, come fu per Beckham quando arrivò al Los Angeles nel 2007. In panchina dovrebbe arrivare il ‘Tata’ Martino, di Rosario come Leo e suo allenatore al Barça e in nazionale, in campo Sergio Busquets, uno dei migliori amici di Leo.

Senza cancelli La realtà dell’Inter però è stata descritta in maniera molto cruda e onesta da Nick Marsman, portiere di riserva olandese della squadra: «Il club non è pronto per l’arrivo di Messi – ha detto a Espn –. Abbiamo uno stadio temporaneo nel quale la gente può entrare in campo visto che non ci sono cancelli né reti. Lasciamo il campo senza alcun tipo di security, non sono pronti. Ma spero che venga». Marsman è stato accontenta­to, così come Antonela che voleva una città di mare, ma non Gedda. La prima scelta era il mediterran­eo che bagna Barcellona, è arrivato l’Atlantico e una spiaggia decisament­e più glamour come Miami Beach.

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