La Gazzetta dello Sport

Il Toro punta Angelillo Un “angelo” argentino che stregò Moratti

Nel 1958-59 fece 33 gol in campionato, con Maschio e Sivori in nazionale compose un trio magico che poi si trasferì in Italia e continuò a deliziare

- di Germano Bovolenta

Un Toro argentino insegue un Angelo argentino. Lautaro Javier Martinez vs Antonio Valentin Angelillo. Corsa e sfida per un grande traguardo, per un record interista: 33 gol in una sola stagione. Tutto aperto, tutto possibile. Lautaro è la stella dell’Inter e riprende sabato il suo lavoro di cannoniere a Roma. Angelillo è stato un grande centravant­i dell’Inter e ha giocato nella Roma. Corsi e ricorsi storici, incontri e suggestion­i.

Trio magico Ma chi era Antonio Valentin Angelillo? Uno dei famosi “Angeli dalla faccia sporca”. Gli altri due sono Humberto Maschio e Omar Sivori. Il trio magico della nazionale argentina. La storia, che poi diventa leggenda, nasce nel 1957, alla Copa America. L’ Argentina di Guillermo Stabile domina il torneo. Ha un attacco cosmico, Maschio-Angelillo-Sivori segnano rispettiva­mente 9, 8 e 3 gol. Una marcia trionfale. Otto reti alla Colombia, 3 all’Ecuador, 4 all’Uruguay, 6 al Cile e 3 al Brasile. Li chiamano gli “Angeli dalla faccia sporca” perché - scrivono - sono belli, giovani e in campo volano leggeri. E poi perché hanno coraggio come i protagonis­ti di un film con Humphrey Bogart. Un massaggiat­ore darà una versione meno poetica: «Sono sporchi perché sono bravi, scappano via e gli avversari li picchiano e loro rotolano nel fango e io devo ripulire le loro gambe e le loro facce». E diventano “Angeles con caras sucias”. Gli angeli fanno impazzire l’Argentina, ma partono subito per l’Italia. Umberto Maschio, classe 1933, lascia il Racing. Mezzala, lo prende il Bologna. Il presidente Renato Dall’Ara investe quasi cento milioni di lire. Giocherà anche nell’Inter.

Il genio e il latin lover Omar Sivori (1935-2005) detto El Cabezon per il testone pieno di capelli, è un genio. La Juventus lo prende dal Boca Junior. L’avvocato Agnelli, che paga 160 milioni di lire, non si pente: «Omar non è solo uno spettacolo, è un vizio». Antonio Valentin Angelillo, classe 1937, è il più giovane. Quando incontra il presidente dell’Inter, Angelo Moratti, ha poco più di vent’anni. Costa 90 milioni, Moratti non fa nessuna fatica a pagarlo. Delicato, baffetti da latin lover alla Clark Gable, il protagonis­ta di “Via col Vento”, Angelillo incanta subito, spinto dal suo elegante passo e dal suo incedere soave. Centravant­i di classe, bellissimo, fa innamorare. Sembra che giochi in abito da sera, “indossa lo smoking anche in area”. Destro, sinistro, testolina precisa. Un Van Basten di quel tempo. Angelillo soffre di nostalgia, pensa ai sacrifici di suo padre macellaio, dedica tutti i gol alla mamma. Milano è fredda, ma lui resiste. E segna. Tanti gol, belli, deliziosi. Il primo anno 16, il secondo 33. Ed è record interista, in una sola partita ne fa cinque alla Spal. Scalda San Siro e, raccontano le cronache rosa, si fa anche scaldare da una ballerina del tabarin “La porta d’Oro”, Ilya Lopez, pseudonimo di Attilia Tironi. Poi arriva Helenio Herrera, perfido mago, e la sua vita cambia. In peggio. L’ibrida posizione tattica, la rumorosa storia d’amore, i contrasti e le critiche lo deprimono. Angelo Moratti vorrebbe tenerlo, Herrera, un pochino geloso e invidioso, lo accompagna alla porta. A Roma.

Milanista Gianni Mura, un fuoriclass­e del giornalism­o, scriverà: «Ho visto il gol numero 33 di Angelillo, alla Lazio, e mi sono commosso, perché era da settimane che quel gol non voleva arrivare. Ho anche esultato, da tifoso dell’Inter, ma soprattutt­o di Angelillo. Così quando l’Inter decise di venderlo col pretesto della dolce vita, io passai al Milan dalla sera alla mattina, senza traumi». Nel finale di carriera Angelillo va nel Milan di Rocco, gioca tre partite e diventa campione d’Italia. Si fa una famiglia, padre e marito esemplare, resta in Italia e ci lascia in un freddo gennaio del 2018.

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Nato a Buenos Aires il 5/9/1937, è morto a Siena il 5/1/2018
Antonio Valentin Angelillo Quattro anni in nerazzurro Nato a Buenos Aires il 5/9/1937, è morto a Siena il 5/1/2018

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