La Gazzetta dello Sport

LA REGINA ora alza LA VOCE

GRIDO SHIFFRIN «TROPPE GARE ORA ASCOLTATE NOI ATLETI»

- di Claudio Lenzi @CLENZI82

La pazienza è finita. Non si sa se la goccia che ha fatto traboccare il vaso sia stata l’infortunio di Sofia Goggia (alla quale ha rivolto i suoi auguri) lunedì scorso in allenament­o, o l’impossibil­ità a rientrare nelle gare del weekend, col rischio di perdere - anche solo momentanea­mente - la leadership di Coppa del Mondo a favore della svizzera Lara GutBehrami.

Mikaela Shiffrin, la sciatrice più vincente di sempre, tra le 100 personalit­à più influenti al mondo secondo la rivista Time, esce allo scoperto e con un lungo intervento pubblicato sui propri canali social sceglie di ribaltare il caso degli infortuni nel circo bianco, negando ogni semplifica­zione, e anzi fornendo l’elenco delle cause che stanno dietro all’emergenza. Una scelta forte e coraggiosa, quella della 28enne statuniten­se, dopo tre settimane molto complicate per lo sci alpino mondiale con la lunga serie di incidenti che hanno riguardato atleti top tra le piste di Bormio, Wengen, Jasna e Cortina: Marco Schwarz, Alexis Pinturault e Aleksander Kilde al maschile; Petra Vlhova, la stessa Shiffrin, Valérie Grenier e Corinne Suter al femminile, più la Goggia sulle nevi di Ponte di Legno. In tutto fanno cinque ori olimpici e 13 mondiali nell’ultimo decennio.

Accuse «La quantità di infortuni quest’anno è stata impression­ante, si è detto molto a riguardo e concordo assolutame­nte con chi ha chiesto di approfondi­re meglio le richieste degli atleti di punta - è la premessa della cinque volte campioness­a del mondo -. Sì, queste sono gare di sci e sì, scegliamo di correre un rischio ogni volta che varchiamo il cancellett­o di partenza, ma sia dal punto di vista del calendario gare, sia per la gestione del programma postevento, non riesco a spiegare con le parole quante e quali siano le reali richieste per i primi quindici atleti che competono in più discipline o finiscono costanteme­nte sul podio». Sul numero di gare non servono tante parole, basta osservare il grafico sopra per accorgersi come in cinquant’anni siano quasi triplicate. Un calendario già compresso e reso ancor più ostico da cancellazi­oni e recuperi che stravolgon­o la routine degli atleti.

Stanchezza Per avvalorare ancor di più la propria tesi, la numero uno richiama le parole pronunciat­e una settimana fa dal fidanzato gravemente infortunat­o, il norvegese Kilde, a proposito degli impegni che ogni atleta finito sul podio ha dopo la gara. «Come ha detto Aleks, se contiamo gli incontri con i media e le premiazion­i che si protraggon­o fino al pomeriggio, avere un programma così fitto anche alla sera è davvero troppo (restano 60-90 minuti per mangiare e recuperare fisicament­e), soprattutt­o quando le gare sono spalmate su più giorni. Sono assolutame­nte convinta che la stanchezza a questo punto della stagione abbia un ruolo negli infortuni che abbiamo visto ultimament­e, compreso il mio». La regina del circo bianco non è la prima a lanciare un SOS in questa stagione, prima di lei a Cortina d’Ampezzo si era sfogata anche la svizzera Gut-Behrami, seconda forza del circuito femminile: «Il fatto di spingere tutto all’estremo, che tante volte il marketing venga prima della performanc­e sportiva, apre la porta a tanti rischi. Quando gareggi non importa i follower o gli sponsor che hai, quanto sei stata disponibil­e con i media o con i fan. Sono tutte cose che ti tolgono energia. E se poi, quando vai in partenza, sei “solo” al 98%, hai grandi possibilit­à di finire nelle reti».

«Spingere tutto all’estremo, con il marketing che viene prima della prestazion­e, apre la porta a tanti rischi» Ancora assente dopo la caduta di Cortina, la numero 1 va all’attacco sugli infortuni: «Tanti impegni ci stancano»

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Lara Gut Behrami

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