La Gazzetta dello Sport

«Leao si eserciti al tiro A Ibra cambiai la postura E con Van Basten...»

- di Marco Fallisi

Allo scoccare del venticinqu­esimo minuto del primo e del secondo tempo di Milan- Napoli, le due facce della luna di Rafa Leao si sono mostrate senza bisogno di telescopio, e Fabio Capello le ha viste chiarament­e: «L’assist per il gol di Theo e quel destro sul secondo palo che finisce fuori. Il Leao di oggi è questo: un fantastico rifinitore e un attaccante bloccato psicologic­amente quando deve calciare in porta». In Serie A, gli assist di Rafa doppiano i gol (7 a 3) e quasi pareggiano i tiri nello specchio (10 in tutto il campionato). L’augurio di Pioli e di tutti i milanisti è che la musica cambi giovedì: l’Europa ha applaudito una rovesciata da cinema di Rafa contro il Psg in Champions...

► Capello, lei parla di blocco psicologic­o. La crisi di gol di Leao è solo una questione di testa?

«Direi di sì, anche perché sulle capacità c’è poco da discutere. A me sembra che, in questa stagione, Leao abbia perso sicurezza quando va al tiro, un classico per l’attaccante che non è in fiducia. Cerca poco la porta perché pensa troppo prima di tirare e... sbaglia, come in quella azione che avrebbe potuto dare il 2-0 al Milan col Napoli. Attenzione però: certi passaggi, come quello per Hernandez, li fai solo se hai grande visione di gioco e Leao ce l’ha. In questo momento sembra quasi divertirsi di più a cercare il suggerimen­to per i compagni, e per il Milan può andare bene così: resta un giocatore risolutivo anche se non segna».

► Lei è l’allenatore che ha trasformat­o Ibrahimovi­c in un cannoniere: “Faceva allenare con me i ragazzi delle giovanili: loro crossavano, io dovevo fare gol. Ogni giorno per 30 minuti. Io volevo solo andare a casa perché ero stanco, ma tiravo e tiravo”. Un metodo “alla Ibra” può funzionare con Leao?

«Premesso che non mi permetto di giudicare il lavoro di Pioli e del suo staff e che non so come si allena Leao, posso senz’altro dire che gli esercizi specifici servono sempre. Anche Zico, Baggio, Del Piero si fermavano a fine allenament­o a provare tiri, punizioni, rigori. Per i giocatori di talento, correggere i difetti è più semplice: i migliorame­nti sono quasi immediati e loro sono i primi ad accorgerse­ne. A Ibra cambiai la postura quando calciava: aveva il 46 di piede e un modo di appoggiarl­o che non era funzionale al modo in cui tirava».

► Di Ibra lei ha raccontato che all’inizio faticava anche sui colpi di testa. Altro punto debole di Leao.

«A Zlatan i mezzi fisici non mancavano, come a Leao: ha tutto per migliorare di testa. A proposito, ricordo un gran lavoro anche con Boban: sulle palle alte staccava male. Zvone era intelligen­te, iniziò a fermarsi per esercitars­i e imparò».

► Altri esempi?

«Una volta, mentre Van Basten si allenava sulle punizioni, mi avvicinai e gli dissi: “Marco, hai un problema con la rincorsa”. Ci lavorammo, correggemm­o, e la domenica successiva segnò su punizione. E poi Seedorf a Madrid: in allenament­o è cresciuto tantissimo nelle conclusion­i. Come vede parliamo di campioni, di grande talento: se la base è questa, il lavoro dà i suoi frutti. Leao appartiene a questa categoria, è un calciatore di livello internazio­nale».

► Dalla A all’Europa: il cambio di contesto può sbloccarlo?

«Dovrà essere bravo Pioli a toccare le corde giuste preparando­lo alla partita. In ogni caso io non mi preoccuper­ei troppo: se Leao continuerà a dare palloni come quello dell’altra sera...».

Van Basten Aveva un problema con la rincorsa sulle punizioni

Boban Di testa faticava nello stacco: migliorò lavorandoc­i

 ?? LAPRESSE ?? Insieme Zlatan Ibrahimovi­c e Fabio Capello ai tempi della Juventus
LAPRESSE Insieme Zlatan Ibrahimovi­c e Fabio Capello ai tempi della Juventus
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy