GUARDIOLA HA SEMPRE FAME: «CITY, POSSIAMO RIVINCERLA»
A Copenaghen per chiudere subito il discorso «Li ho convinti di essere all’altezza di questa Coppa»
Pep Guardiola lo ha messo in chiaro qualche giorno fa: «È impossibile al 99,99% che ripetiamo il triplete della scorsa stagione. È stata una cosa eccezionale». Se deve rinunciare a qualcosa, però, il tecnico del City non ha nessuna intenzione di lasciare per strada la Champions conquistata un anno fa nella finale con l’Inter. Certo, il Copenaghen a cui i detentori fanno visita è una squadra «insidiosa», come ha sottolineato il tecnico, ma la conquista della coppa, ciliegina sulla torta del triplete di un anno fa, rappresenta il traguardo che rende meglio l’idea dell’incredibile cavalcata di Guardiola nella parte blu di Manchester. «Quando sono arrivato qui, 8 anni, fa, avevo la sensazione che questa competizione fosse troppo per noi - ha detto -. Tutte le sconfitte e i momenti negativi, però, ci hanno aiutato a crescere e hanno fatto capire all’intero club che apparteniamo a questo livello. Prima continuavo a chiedermi se fossimo pronti per queste gare, se fossimo all’altezza: ora l’intera organizzazione è convinta che possiamo vincerla. E non c’è miglior cosa che puoi fare per una squadra: convincerla di essere all’altezza di un torneo come questo».
Forma Il City arriva all’appuntamento con l’andata degli ottavi di Champions in gran forma. Ha vinto 10 gare di fila in tutte le competizioni, serie che include anche il Mondiale per Club che, con gli altri 4 trofei conquistati nel 2023, è sbarcato nella capitale danese assieme alla squadra per un tour promozionale. Il City in Premier sembra aver innestato il turbo anche se ha il Liverpool ancora 2 punti avanti, con Guardiola che deve però recuperare una gara. Lo stadio del Copenaghen è l’Anfield di Danimarca, a livello di atmosfera, ma la squadra che lo chiama casa non gioca da 63 giorni. Certo, nella fase a gironi ha battuto lo United, partita che i danesi vogliono usare per motivarsi nel confronto con i detentori, e ha chiuso seconda un gruppo che comprendeva anche Bayern e Galatasaray, ma il City sarebbe da considerare favorito anche se quel successo coi Red Devils fosse arrivato domenica.
Stelle Non è solo questione di vittorie, ma di mentalità. E di stelle. Come Haaland, che nella vittoria con l’Everton ha ritrovato il gol che gli mancava dal 25 novembre («Non ha bisogno di segnare per darci una mano» ha detto Pep del suo 9, che in Champions ha segnato finora 5 gol in 5 partite), o De Bruyne, che con assist a ripetizione sta mostrando di essere vicino a quel 100% che sta ancora cercando di ritrovare dopo 5 mesi di assenza per infortunio. Norvegese e belga sono solo i più splendenti di una collezione di stelle che ha reso il City la squadra di riferimento per tutto il calcio. Quella a cui Pep chiede la massima concentrazione a Copenaghen, magari per chiudere subito il discorso qualificazione. E pensare a come tenersi quella Champions che per lui rappresenta il successo più prezioso.