La Gazzetta dello Sport

Allegri alza la voce: «Ora guai a crederci già in Champions»

Il tecnico furioso «Serve poco per distrugger­e tutto, scordiamo la sconfitta con i nerazzurri» Rabiot avvisa: «Siamo mosci»

- di Fabiana Della Valle INVIATA A VERONA

«Ci vuole tanto tempo per costruire ma in poco si può distrugger­e tutto». Parole e musica di Massimilia­no Allegri, che con la sua solita filosofia della praticità mette in guardia i giocatori del pericolo che stanno correndo. C’era una volta la Juventus dei 17 risultati utili di fila, squadra che sapeva quasi solo vincere e che aveva conosciuto una sola volta la sconfitta. Adesso c’è una Signora insicura e balbettant­e che trema anche al cospetto del piccolo Verona, a cui regala due punti dopo averne ceduti tre all’Udinese. Alcuni dati aiutano a capire meglio il momento: era dall’aprile 2023 che i bianconeri non infilavano una serie di quattro match consecutiv­i senza successi in Serie A e dal settembre dello stesso anno che Madama non subiva più di un gol nella stessa gara. Era capitato col Sassuolo, unica sconfitta stagionale prima dello stop con l’Inter, ma da quel k.o. era germogliat­a una squadra solida e concreta, non bella ma comunque efficace. La caduta di San Siro invece ha innescato un meccanismo di regression­e che non si riesce più a fermare.

Mosci e gentili Allegri era furibondo a fine partita. Per restare in tema Sanremo, dalla noia di Angelina Mango si è passati all’andamento lento di Tullio De Piscopo che non può non essere considerat­o preoccupan­te, visto che il Milan oggi avrà l’occasione di superare i bianconeri battendo il Monza. Il discorso motivazion­ale del tecnico dopo la sconfitta con l’Udinese non ha avuto l’effetto di risvegliar­e la truppa dal torpore in cui è caduta. Adrien Rabiot ha usato gli aggettivi «mosci e troppo gentili» per descrivere la prestazion­e della Juventus. Allegri è d’accordo con l’analisi del suo vice capitano: «Se Adrien ha parlato così si vede che è intelligen­te e che la squadra sta capendo ciò che stiamo passando. Più che preoccupat­o sono realista, perché abbiamo fatto 2 punti in 4 partite. Questa è la serata che ci deve far resettare tutto, dobbiamo tornare a fare le cose con un atteggiame­nto migliore. Con tutta serenità bisogna tornare a lavorare e alla vittoria».

Reset e cattiveria Allegri ammette che la sua Juventus è finita in un limbo da cui deve assolutame­nte tirarsi fuori, per non mettere a rischio la Champions e il secondo posto. E ci si può riuscire solo cambiando atteggiame­nto e tornando a essere più cattivi: «La Juve ha dato tutto. Ma un conto è farlo con una certa cattiveria, un altro è con una cattiveria che non ci consente di vincere le partite. Non possiamo pensare di aver già conquistat­o la Champions perché non è ancora così, e poi abbiamo l’obiettivo del secondo posto che ci giochiamo con il Milan: raggiunger­lo sarebbe straordina­rio. Dobbiamo uscire da questo limbo, è vero che c’è stato il contraccol­po dopo la sconfitta con l’Inter ma dobbiamo dimenticar­e tutto. La squadra ha corso ma in maniera disordinat­a, dobbiamo tornare quelli dei primi 5 mesi. Se non vinciamo vuol dire che qualcosa ci manca e credo che in questo momento abbiamo qualcosa in meno quando dobbiamo lavorare senza palla. Dalla panchina avevo la sensazione che si potesse sempre prendere gol. Bisogna riordinare le idee e chiar i re bene l’obiettivo».

Rabbia Allegri non ne fa una questione di modulo: «Anche con il tridente e la difesa a quattro abbiamo corso qualche rischio . Abbiamo avuto 5-6 chance e non abbiamo fatto gol e questo non deve più succedere. Sono arrabbiato e lo sarei anche se avessimo vinto nel finale». Max col Frosinone vuole rivedere la vera Signora, questa è solo una brutta copia.

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 ?? GETTY/LAPRESSE/AF ?? 1. Il rigore illusorio di Dusan Vlahovic, 24 anni, che al 27’ del primo tempo porta la Juve sul momentaneo 1-1 contro il Verona
2. La rassegnazi­one di Andrea Cambiaso, 23 anni
3. La delusione di Massimilia­no Allegri, 56 anni: i bianconeri non vincono per la quarta partita consecutiv­a
GETTY/LAPRESSE/AF 1. Il rigore illusorio di Dusan Vlahovic, 24 anni, che al 27’ del primo tempo porta la Juve sul momentaneo 1-1 contro il Verona 2. La rassegnazi­one di Andrea Cambiaso, 23 anni 3. La delusione di Massimilia­no Allegri, 56 anni: i bianconeri non vincono per la quarta partita consecutiv­a
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