Simeone: «Inter al top con l’energia di Inzaghi Ma noi siamo pronti»
«Tosti dietro e pratici davanti, dei nerazzurri mi piace tutto». L’Atletico però ora convince
Rispetto e ammirazione. Questo il sentimento di Diego Pablo Simeone, che vale tanto per l’Inter come per l’ex compagno di squadra ai tempi della Lazio Simone Inzaghi. Il Cholo torna a Milano con tanti ricordi, buone sensazioni e poche certezze. Le due sfide di questa Liga col Las Palmas sono la fotografia perfetta della stagione dell’Atletico: alle Canarie in novembre è finita 2- 1 per i padroni di casa, una delle 8 sconfitte stagionali dell’Atletico nelle 36 partite giocate finora, ieri al Metropolitano si è imposto 5- 0 contro quella che era la seconda difesa della Liga, una squadra che in questo campionato non aveva ancora incassato più di 2 gol. Ed è stata frantumata da un Atletico con l’attacco di riserva.
Analisi ammirata Dopo un pareggio col Madrid e due sconfitte con Athletic Bilbao in coppa e Siviglia in Liga, le ultime due uscite senza riuscire a segnare, l’Atletico si è improvvisamente ritrovato: nella montagna russa di risultati ed emozioni della stagione i colchoneros partono per Milano con gli indicatori di umore e forma che puntano verso l’alto. Al Cholo abbiamo chiesto cosa gli piace dell’Inter, e la risposta è stata convinta e articolata: «Mi piace tutto, tutto – ha detto Simeone –. Il carattere, ad esempio. E poi la praticità in zona gol, la velocità con la quale fanno circolare la palla a metà campo. E dietro trovo interessante l’utilizzo di Pavard come centrale di destra: è un laterale capace di dare un passo in più alla squadra su quel lato, e sull’altro, a sinistra, c’è Bastoni che è altrettanto propositivo. E poi ovviamente c’è la produzione offensiva, altissima, basta guardare i numeri dell’Inter di quest’anno. Hanno un gran vantaggio in campionato, una competizione nella quale hanno perso una sola volta, hanno vinto la Supercoppa, vengono dalla finale di Champions League col City, tra l’altro giocata alla grande. Simone ha fatto un gran lavoro e visto il rapporto che mi lega a lui la relazione nata ai tempi della Lazio, sono felice per lui. Così come per l’inter: una squadra che guardo sempre con un occhio differente». Ivan Zamorano ci aveva detto che per il Cholo quella con l’Inter è una partita speciale, ed è così.
Partita durissima Già, il passato che ritorna: la Lazio, l’Inter, l’Italia dove il Cholo atterrò nel 1990, al Pisa, ventenne sbocciato nel Velez. E poi il ritorno da allenatore, col Catania. Mica un posto qualsiasi il nostro Paese per Simeone. E allora, che partita prevede per martedì? «Dura, durissima. Affrontiamo una squadra molto forte, per me tra le migliori d’Europa in questo momento. Giocano in maniera semplice ma con grande forza, sanno cosa vogliono e hanno un’identità precisa. Che è quella di Simone: un tipo che ha una grande energia e sa come trasmetterla ai suoi uomini».
Nuova formula L’Atletico è pronto a giocarsela, perché gli alti e bassi stagionali sono in gran parte derivati dal nuovo assetto dato dal Cholo alla sua squadra: non più difesa e contropiede e la costante ricerca della vittoria per 1-0 affidandosi al catenaccio e alle manone respingenti di Jan Oblak. No. Questo Atletico prova a giocare, e spesso ci riesce. I gol sono già 78 in 36 uscite, oltre due a partita. Il gioco spesso piacevole, con il Metropolitano sempre e pieno e spesso soddisfatto. Alla gente il cambio di pelle piace. E tollera anche gli alti e bassi. Perché la difesa colchonera non è impermeabile: 41 reti subite in 36 partite con 12 clean sheet. E così ogni tanto l’Atletico viene infilato. Come col Las Palmas all’andata. O col Madrid, altro interessante paradigma della stagione: Real battuto 3-1 in campionato e 4-2 in coppa, unici ko stagionali di Ancelotti, ma in Supercoppa Carlo ha vinto 5-3, e la quarta sfida è finita 1-1. L’Atletico 2.0 è capace di tutto, nel bene e nel male.